Un episodio inquietante ha scosso la tranquillità della festa di Santa Rosa a Viterbo, una manifestazione tradizionale molto sentita che attira ogni anno migliaia di visitatori. Nelle ultime ore, le forze dell’ordine hanno arrestato cinque cittadini turchi, sospettati di essere coinvolti in un piano di attentato proprio durante la celebrazione. Gli agenti della squadra mobile e della Digos di Viterbo hanno localizzato i cinque uomini in un bed & breakfast a Montefiascone, a pochi chilometri dalla città, dove si erano registrati utilizzando un documento che avrebbe tradito la loro identità.
Il documento in questione è lo stesso utilizzato dai due turchi arrestati il 3 settembre, poche ore prima dell’inizio della tradizionale sfilata della Macchina di Santa Rosa. Questo particolare ha sollevato un velo di preoccupazione tra le autorità, suggerendo un piano più ampio e organizzato da parte di un gruppo potenzialmente pericoloso. La polizia ha immediatamente perquisito il B&B, ma al momento non sono stati resi noti i risultati delle indagini all’interno della struttura.
Dettagli sugli arresti e sulle armi rinvenute
I due turchi arrestati in precedenza si trovavano in una stanza situata in via Santa Rosa, dove era prevista la conclusione della sfilata. Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto armi semiautomatiche, tra cui una mitragliatrice e diverse pistole, pronte per l’uso. Le autorità temono che il gruppo avesse intenzione di aprire il fuoco sulla folla, un’azione che avrebbe potuto causare una strage tra le migliaia di persone accorse per assistere all’evento.
La festa di Santa Rosa e le misure di sicurezza
La festa di Santa Rosa non è solo un’importante manifestazione religiosa, ma anche un momento di celebrazione culturale per la città di Viterbo. Ogni anno, la Macchina di Santa Rosa, una grande struttura lignea alta circa 30 metri, viene portata in processione per le strade della città da un gruppo di portantini, in un’atmosfera di grande partecipazione e festeggiamenti. Quest’anno, per ragioni di sicurezza, la Macchina è stata trasportata in un percorso più controllato, sotto la vigilanza di numerosi agenti di polizia e con la presenza di autorità locali e nazionali, tra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
L’importanza della vigilanza e delle indagini
L’operazione di arresto e le indagini sono state rese possibili grazie alla sinergia tra diverse forze dell’ordine, che hanno lavorato in modo coordinato per prevenire un possibile attacco. Gli interrogatori dei due uomini già detenuti non hanno portato a confessioni, poiché si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Entrambi si trovano ora nel carcere di Viterbo, accusati di traffico di armi. Le indagini proseguono per comprendere la portata del gruppo e il possibile coinvolgimento di altre persone.
La scoperta delle armi e l’arresto dei sospetti hanno sollevato interrogativi su come un piano del genere possa essere stato concepito e attuato in una città durante un evento così significativo. Gli inquirenti stanno ora esaminando eventuali collegamenti tra i sospetti e gruppi terroristici o organizzazioni criminali. La pista di un possibile attentato è oggetto di indagini approfondite, anche se al momento non ci sono riscontri diretti che dimostrino un intento di attacco.
Questi eventi hanno inevitabilmente suscitato ansia tra i cittadini e i partecipanti alla festa, che si sono ritrovati a vivere una celebrazione caratterizzata non solo dalla tradizione e dalla devozione, ma anche da un crescente senso di vulnerabilità. È fondamentale, ora più che mai, che le autorità locali e nazionali garantiscano la sicurezza durante manifestazioni pubbliche, soprattutto in contesti in cui la folla è particolarmente densa.
In risposta a questi eventi, il sindaco di Viterbo e le autorità competenti hanno annunciato un aumento delle misure di sicurezza per eventi futuri, con l’intento di rassicurare la popolazione e garantire che la festa di Santa Rosa possa continuare a essere un momento di gioia e celebrazione senza timori. L’attenzione rimane alta, e le indagini cercano di fare chiarezza su un episodio che ha gettato un’ombra sulla tradizione secolare della città, evidenziando la necessità di vigilanza continua contro minacce che possono emergere anche nei contesti più inaspettati.