Cinquanta anni dopo aver ridefinito il concetto stesso di blockbuster estivo, “Lo Squalo” torna nei cinema, dimostrando che il suo fascino e la sua potenza narrativa non sono affatto svaniti nel tempo. Rilanciato in occasione del suo anniversario, il classico del 1975 ha chiuso il lungo weekend del Labor Day al secondo posto tra i film più visti in Canada e Stati Uniti, con un incasso di 9,8 milioni di dollari. Solo il film horror “Weapons”, diretto da Zach Cregger, ha fatto meglio, con un incasso di 12,4 milioni di dollari, confermandosi al comando del box office per la quarta settimana consecutiva.
L’impatto di “Weapons”
La pellicola “Weapons” è un mystery-horror che racconta le disavventure di un gruppo di studenti che, in una notte inquietante, svaniscono nel nulla. Con un cast di stelle tra cui spiccano Josh Brolin, Julia Garner e June Raphael, il film ha saputo catturare l’attenzione del pubblico, accumulando ormai quasi 235 milioni di dollari a livello globale. La sua capacità di mantenere il primato per un lungo periodo dimostra l’efficacia della sua narrazione e l’attrattiva del genere horror, che continua a riscuotere un notevole successo al botteghino.
Il ritorno di “Lo Squalo”
Dall’altra parte, il ritorno di “Lo Squalo” nelle sale cinematografiche non è solo una celebrazione del film originale, ma anche una testimonianza di come le produzioni storiche possano ancora competere con le novità del mercato. Questo film ha segnato un’epoca nel cinema, introducendo elementi di tensione e suspense che sono diventati un marchio di fabbrica per molti film successivi. La colonna sonora iconica di John Williams, le riprese mozzafiato e la regia magistrale di Spielberg hanno contribuito a creare un’atmosfera indimenticabile, che continua a catturare l’immaginazione delle nuove generazioni di spettatori.
Altri film in classifica
In terza posizione troviamo “Una scomoda circostanza”, il nuovo film di Darren Aronofsky, che segna il suo ritorno al cinema dopo l’acclamato “The Whale”. Nonostante il cast di alto profilo, che include Austin Butler, Zoë Kravitz, Regina King e Matt Smith, il film ha avuto un esordio deludente, incassando solo 9,5 milioni di dollari. Ambientato nei bassifondi di New York alla fine degli anni ’90, il crime caper ha ricevuto recensioni positive, ma non è riuscito a conquistare il pubblico nel modo sperato.
Un altro film che ha retto bene al box office è “Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo”, il sequel della commedia Disney del 2003. Riportando insieme Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan nei ruoli di madre e figlia che si scambiano nuovamente i corpi, il film ha incassato 8,3 milioni di dollari, raggiungendo un totale nazionale di oltre 85 milioni. La pellicola riesce a mescolare elementi di nostalgia con una narrativa fresca, attrattiva per i fan della prima ora e per le nuove generazioni.
Infine, chiude la top five “I Roses”, diretto da Jay Roach e prodotto da Disney, che presenta una nuova versione del cult sul divorzio diretto da Danny De Vito nel 1989. In questa nuova interpretazione, la commedia è caratterizzata da un cast di spicco, tra cui Benedict Cumberbatch e Olivia Colman, e ha debuttato con 8 milioni di dollari in Nord America, mostrando un avvio più solido all’estero con oltre 9 milioni, per un totale globale di 17 milioni.
Il ritorno in classifica di un film del 1975 come “Lo Squalo”, capace di superare le nuove produzioni, fotografa le difficoltà e le sfide del box office estivo del 2025. Gli incassi nordamericani tra maggio e Labor Day si sono fermati a 3,67 miliardi di dollari, un risultato praticamente identico a quello del 2024, ma ben al di sotto dei 4,09 miliardi registrati nel 2023. Questo scenario mette in evidenza la competizione crescente nel panorama cinematografico moderno, dove i blockbuster storici riescono a mantenere la loro rilevanza nonostante l’afflusso costante di nuove uscite.
In un’epoca in cui i film vengono costantemente prodotti e distribuiti, la capacità di un classico come “Lo Squalo” di ritagliarsi uno spazio significativo nel cuore del pubblico è un segnale potente. Non solo è un tributo all’eredità del cinema, ma anche un invito a riflettere su come le storie ben raccontate possano resistere alla prova del tempo, rimanendo vive e pulsanti nelle sale cinematografiche.