Jim Jarmusch, uno dei registi più iconici del panorama cinematografico contemporaneo, ha recentemente presentato il suo ultimo lavoro, ‘Father Mother Sister Brother’, al Festival di Venezia 2025. Con una carriera che si è sviluppata nell’arco di oltre tre decenni, Jarmusch è noto per il suo stile unico, caratterizzato da un approccio poetico e contemplativo al racconto cinematografico. La sua ultima pellicola, un film in tre episodi realizzati in tre diverse città – Parigi, Dublino e New Jersey – rappresenta una nuova tappa nella sua esplorazione delle relazioni umane e delle dinamiche familiari.
Jarmusch ha rivelato che l’idea per il film è emersa in modo quasi spontaneo, ma ha impiegato solo tre settimane per scriverlo. “Considero questo film un’opera unica”, ha dichiarato, suggerendo che la sua visione artistica si traduce in una narrazione che, pur essendo complessa, riesce a mantenere una certa leggerezza. I tre episodi esplorano i mali della famiglia e l’anaffettività cronica, temi ricorrenti nell’opera di Jarmusch, che spesso si tuffa nel profondo delle emozioni umane, rivelando le fragilità e le contraddizioni dei suoi personaggi.
Un cast straordinario
Il cast del film è straordinario, con nomi di spicco come Tom Waits, Adam Driver, Mayim Bialik, Charlotte Rampling, Cate Blanchett, Vicky Krieps, Sarah Greene, Indya Moore, Luka Sabbat e Françoise Lebrun. Questo mega cast testimonia la capacità del regista di attrarre talenti di alto calibro, desiderosi di lavorare con lui. In conferenza stampa, Blanchett ha rivelato il clima unico che si respira sul set di Jarmusch, dove gli attori si sentono parte di un processo creativo collettivo.
- “Sul set io gli chiedevo sempre: ‘Perché facciamo questo o quest’altro?’
- E lui rispondeva: ‘Non lo so’”.
Queste parole evidenziano l’approccio quasi anarchico e fluido che caratterizza il lavoro del regista.
Una critica all’industria cinematografica
Jarmusch non si è sottratto a una domanda cruciale riguardante il finanziamento del suo film. Ha espresso il suo disappunto nei confronti di Mubi, la piattaforma che distribuirà il film in vari paesi, e della società di private equity Sequoia Capital, che ha investimenti in start-up israeliane nel settore della tecnologia della difesa. “Sono sconcertato”, ha dichiarato. “Si sa che tutti i soldi che vengono dalle corporate sono soldi sporchi. Certo, potrei evitare di fare film, ma è una cosa che mi piace troppo”. Queste parole riflettono un dilemma etico che molti artisti affrontano nel mondo contemporaneo, in cui il denaro con cui si finanziano le opere spesso proviene da fonti controverse.
Un’esperienza cinematografica unica
Oltre alla sua visione critica, Jarmusch si distingue anche per la sua capacità di creare atmosfere uniche e suggestive nei suoi film. Ogni scena è costruita con cura, rispecchiando una grande attenzione ai dettagli. “Quando giro un film, anche se ha una trama semplice, mi richiede una grande concentrazione e mi stanco molto”, ha affermato. “A fine riprese, devo dire, ero esausto”. Questa dedizione al processo creativo è ciò che rende i suoi film così distintivi e memorabili.
‘Father Mother Sister Brother‘ rappresenta quindi non solo un nuovo capitolo nella carriera di Jarmusch, ma anche un’esplorazione profonda delle relazioni familiari e delle loro complessità. I tre episodi, pur essendo narrativamente separati, si intrecciano in un discorso più ampio sulla condizione umana e sull’incapacità di comunicare, temi che risuonano fortemente nel contesto attuale.
La pellicola arriverà nei cinema italiani grazie a Lucky Red, e i fan di Jarmusch possono aspettarsi un’esperienza cinematografica che sfida le convenzioni, invitando a riflessioni profonde e a una riconsiderazione delle proprie relazioni. La magia del suo cinema risiede nella capacità di trasmettere emozioni autentiche e di stimolare il pubblico a guardare oltre la superficie delle cose.
Con ‘Father Mother Sister Brother‘, Jim Jarmusch continua a dimostrare di essere un maestro nel raccontare storie complesse con semplicità e poesia, mantenendo sempre uno sguardo critico sulla società e su se stesso come artista. La sua opera si configura quindi come un invito a riflettere non solo sul mondo del cinema, ma anche sulle dinamiche più ampie che influenzano le nostre vite quotidiane.