Estefani Yan, una giovane donna di 27 anni originaria di Santo Domingo, ha recentemente conquistato il titolo di Miss Grand Prix 2025. Tuttavia, il suo trionfo è stato offuscato da un’ondata di insulti razzisti e commenti discriminatori. Residente a Carpi, in provincia di Modena, da sei anni, Estefani è un’ex atleta nazionale militare della Repubblica Dominicana, specializzata nel salto in alto e nel salto triplo. La sua storia è diventata un simbolo di lotta contro il razzismo e l’intolleranza, toccando il cuore di molte persone e scatenando un ampio dibattito su bellezza, identità e accettazione.
Insulti e discriminazione
Dopo la vittoria nel concorso, Estefani ha dovuto affrontare commenti velenosi come: «Ragazza carina ma non si può dire che abbia lineamenti carpigiani» e «non rappresenta certo la carpigianità». Alcuni utenti dei social media hanno persino affermato che «ce n’erano di molto più belle con il ‘difetto’ di essere italiane», alimentando così una narrativa che esclude chi non rientra in determinati canoni estetici o culturali. Queste affermazioni non solo feriscono Estefani, ma sollevano interrogativi più ampi su cosa significhi realmente appartenere a una comunità e su come la bellezza venga percepita.
La risposta di Estefani
In un’intervista al Quotidiano Nazionale, Estefani ha manifestato la sua confusione e ferita per tali affermazioni, dichiarando: «Cosa ho fatto di male io a queste persone? Non ho mai detto di rappresentare la bellezza italiana, né carpigiana. Ho partecipato a un concorso importante, ‘Miss Grand Prix’, come donna». Le sue parole esprimono una profonda ricerca di accettazione e una richiesta di rispetto per il suo percorso. Lavorando come estetista nel salone di bellezza della sorella, Estefani ha raccontato di come le sue clienti l’abbiano incoraggiata a partecipare al concorso, ma mai si sarebbe aspettata di essere travolta da un’ondata di cattiveria e odio razziale.
Identificazione con Carpi
Estefani si sente carpigiana a tutti gli effetti: «Nonostante io non sia nata a Carpi, vivo qui e sento questa città come ‘casa’. Ero molto orgogliosa di aver portato la corona del premio proprio a Carpi, rappresentandola con rispetto e gratitudine». La sua identificazione con la città non è solo geografica, ma anche emotiva, e questo la rende parte integrante della comunità, indipendentemente dalle sue origini.
Purtroppo, la vicenda di Estefani riflette una realtà più ampia e inquietante. Nella nostra società, la discriminazione razziale e l’intolleranza sembrano essere in aumento. La giovane donna ha fatto notare che «c’è tanta ignoranza in giro». La sua esperienza dimostra come l’ignoranza possa portare a atteggiamenti e comportamenti nocivi, creando divisioni e alimentando il pregiudizio.
Un messaggio di resilienza
Nonostante le ferite e il dolore causati da questa situazione, Estefani ha scelto di non intraprendere azioni legali contro i suoi detrattori, nonostante i numerosi consigli ricevuti in tal senso. «Sì, me lo hanno detto in tanti, ma non lo farò perché non è nel mio carattere, non voglio mettere in difficoltà nessuno», ha spiegato. Questa scelta riflette una maturità e una forza interiori notevoli, dimostrando come Estefani sia capace di affrontare le avversità con dignità e determinazione.
Il suo messaggio di resilienza è accompagnato da un richiamo all’importanza del rispetto e dell’educazione: «Esiste la libertà di espressione del pensiero, è vero, ma esiste anche l’educazione e il rispetto». Queste parole evidenziano la necessità di promuovere una cultura di inclusione e accettazione, in cui ogni individuo possa sentirsi valorizzato e rispettato.
Nonostante le difficoltà, Estefani ha ricevuto una significativa dose di solidarietà da parte di amici, familiari e membri della comunità, che l’hanno sostenuta in questo momento difficile. «Sono ferita, ma so che sono abbastanza forte per andare avanti. E poi ho ricevuto anche tanta solidarietà e questo mi riempie il cuore; quindi, vado a testa alta e con orgoglio porto la mia corona», ha affermato con determinazione.
La storia di Estefani Yan è un promemoria potente dell’importanza di combattere il razzismo e l’intolleranza in tutte le loro forme. Essa ci invita a riflettere su cosa significhi realmente appartenere a una comunità e su come possiamo lavorare insieme per costruire un mondo più inclusivo e rispettoso, in cui ogni persona, indipendentemente dalla propria origine, possa essere celebrata e accettata.