Il legame artistico tra Mads Mikkelsen e il regista danese Anders Thomas Jensen è un esempio di come la creatività possa prosperare nel tempo. Questa collaborazione, iniziata 25 anni fa con la commedia nera Luci intermittenti, ha raggiunto nuove vette con il recente film The Last Viking, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2025. La pellicola, che sarà distribuita da Plaion, si radica nel genere della commedia nera, ma arricchisce la narrazione con elementi di dramma familiare, azione e noir, affrontando temi complessi come la ricerca dell’identità.
Il cast e la trama di The Last Viking
In The Last Viking, Mikkelsen condivide il palco con un cast di talenti danesi, tra cui Nikolaj Lie Kaas, Sofie Grabol, Soren Malling, Bodil Jorgensen e Lars Brygmann. Durante la conferenza stampa, Mikkelsen ha elogiato Jensen, affermando: “Nessuno fa film come Anders. Sono poetici, bellissimi, pervasi da una totale follia.” La trama ruota attorno a Anker, interpretato da Lie Kaas, un rapinatore che, dopo aver scontato una lunga pena detentiva, torna a casa con la speranza di ricominciare. Tuttavia, il piano di suo fratello Manfred, un uomo con una malattia mentale, va storto, dando vita a una serie di eventi caotici e comici.
La dinamica tra i protagonisti
La relazione tra Anker e Manfred è centrale nella narrazione, evidenziando il tema della protezione e della responsabilità in un contesto di vulnerabilità. Mikkelsen descrive Anker come un adulto bloccato emotivamente all’età di cinque anni, un personaggio che agisce in modo narcisistico e poetico. Questo approccio offre un’interessante riflessione sulla complessità delle relazioni familiari e sul ruolo che ciascuno gioca nel sostenere gli altri.
Tematiche di identità e crisi umane
Anders Thomas Jensen ha sottolineato l’intento di affrontare “profonde crisi umane”, ponendo interrogativi su come le persone creano la loro realtà di fronte a situazioni difficili. Mikkelsen, interpretando il suo ruolo, deve bilanciare umorismo e profondità emotiva, trasformando il personaggio di Manfred in un individuo con cui il pubblico possa identificarsi. Un tema cruciale è quello dell’identità, con Mikkelsen che osserva come il suo personaggio non si identifichi facilmente con le convenzioni sociali. Questo rifiuto delle etichette sociali offre uno spunto di riflessione sulla natura umana e sulla lotta per trovare un posto nel mondo.
La commedia nera di Jensen non è solo intrattenimento, ma un mezzo per esplorare la complessità delle relazioni umane. Con il suo stile unico, il regista riesce a mescolare momenti di leggerezza con introspezione profonda, invitando il pubblico a riflettere sulle proprie identità e relazioni.
In un panorama cinematografico in continua evoluzione, The Last Viking si presenta come un’opera che non solo intrattiene, ma stimola interrogativi esistenziali riguardanti famiglia, salute mentale e identità. La sinergia tra Mikkelsen e Jensen, consolidata nel corso di un lungo viaggio artistico, promette di offrire un’esperienza cinematografica indimenticabile, capace di colpire e far riflettere.