Alexander Payne, regista e sceneggiatore americano di grande talento, ha recentemente assunto il ruolo di presidente della Giuria internazionale del Concorso della Mostra del Cinema di Venezia, alla sua 82esima edizione. Durante una conferenza stampa congiunta con i presidenti delle altre giurie ufficiali, Payne ha condiviso le sue riflessioni sul cinema e sull’approccio necessario per giudicare i film presentati. La sua visione è tanto semplice quanto profonda: ogni film deve essere considerato un “piccolo miracolo”.
Il concetto di “miracolo” nel contesto cinematografico non è solo una questione estetica, ma anche un riconoscimento dell’arte e della fatica che stanno dietro a ogni produzione. Per Payne, che ha già portato sul grande schermo opere come “Sideways” e “The Descendants”, il cinema rappresenta un’esperienza collettiva e umana che merita di essere affrontata con freschezza e meraviglia, quasi come se fosse la prima volta che si assiste a un film. Questa attitudine sembra fondamentale in un’epoca in cui il pubblico è spesso distratto da schermi più piccoli e da contenuti consumati in solitudine.
L’importanza di un approccio aperto
Il regista ha sottolineato l’importanza di approcciare il cinema con una mente aperta, come se non si avesse alcuna esperienza pregressa. Questa idea è stata ripresa anche da Julie Ducourneau, presidente della giuria di Orizzonti, che ha dichiarato che “il modo migliore nello svolgere questo compito è lasciarsi completamente sorprendere”. Entrambi i registi parlano di un ritorno a una sorta di innocenza, un desiderio di esplorare il cinema senza pregiudizi. Questo approccio è fondamentale per garantire che i film siano valutati in base al loro valore intrinseco e non influenzati da aspettative esterne.
La libertà creativa e il potere dell’ignoranza
Charlotte Wells, presidente della giuria per Venezia Opera Prima, ha citato Orson Welles, sottolineando il potere dell’ignoranza come forma di libertà creativa. “Voglio essere totalmente aperta, vedere ogni film sapendo prima il meno possibile”, ha detto, enfatizzando come la mancanza di preconcetti possa liberare un regista dalle pressioni esterne e permettere di creare opere più audaci. Questa filosofia di apertura e libertà di pensiero è cruciale anche per il pubblico, che dovrebbe vedere i film con un occhio nuovo e senza aspettative.
Le sfide del cinema contemporaneo
Allo stesso modo, Payne ha accennato al triste stato del cinema contemporaneo, dove molti film significativi e pertinenti dal punto di vista politico non riescono a raggiungere il pubblico a causa di problemi di distribuzione. “Mi dispiace molto che dei film rilevanti non possano avere un impatto nella conversazione sull’oggi perché non hanno distribuzione”, ha affermato. Questa osservazione mette in luce una delle sfide più grandi che il cinema affronta oggi: come far arrivare le storie importanti e i messaggi urgenti a un pubblico sempre più frammentato.
Inoltre, Payne ha espresso dei dubbi sul potere effettivo del cinema di cambiare la società e la cultura. “Un film può cambiare la società e la cultura? Non lo so, sono dubbioso su questo”, ha dichiarato, riflettendo su un tema che ha suscitato dibattiti accesi tra cineasti e critici. Tuttavia, egli riconosce che, anche se un film non può necessariamente cambiare il mondo, ha il potere di lasciare una traccia, un’impronta nelle menti e nei cuori delle persone.
La giuria di Venezia 82 è composta da una selezione eclettica di professionisti del settore, tra cui registi come Stéphane Brizé, Maura Delpero, Cristian Mungiu e Mohammad Rasoulof, oltre alle attrici Fernanda Torres e Zhao Tao. Questa diversità di esperienze e prospettive arricchisce il dibattito e offre un ampio ventaglio di interpretazioni e valutazioni artistiche.
La Mostra di Venezia non è solo una celebrazione del cinema, ma anche un’importante piattaforma di discussione su questioni artistiche, culturali e sociali. Il fatto che Payne e gli altri membri della giuria affrontino il loro compito con una visione così aperta e curiosa è un segnale positivo per il futuro della settima arte. In un mondo dove il consumo di contenuti è diventato sempre più superficiale, il richiamo a considerare ogni film come un’opportunità di meraviglia e riflessione è un invito a riappropriarsi dell’esperienza cinematografica.
In questo contesto, il ruolo del festival e delle giurie diventa fondamentale nel promuovere opere che possano avere un impatto duraturo e significativo. La Mostra di Venezia, quindi, non è solo un evento per gli addetti ai lavori, ma un’importante occasione per il pubblico di confrontarsi con una varietà di storie e stili, stimolando il pensiero critico e l’apprezzamento per l’arte del cinema.
Payne, con la sua visione di un cinema che merita di essere visto come un miracolo, ci ricorda che, in ultima analisi, il cinema è un’esperienza condivisa che può unire le persone, invitandole a riflettere e a dialogare su temi universali e attuali.