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Un anno di vita e un formaggio letale: il dramma di un bambino a Belluno

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Un anno di vita e un formaggio letale: il dramma di un bambino a Belluno
Un anno di vita e un formaggio letale: il dramma di un bambino a Belluno
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Recentemente, un episodio drammatico ha riacceso il dibattito sulla sicurezza alimentare in Italia. Un bambino di soli un anno, residente a Belluno, è stato ricoverato in condizioni gravi dopo aver consumato formaggi a latte crudo. Questo caso ha messo in luce i rischi associati ai prodotti caseari non pastorizzati, specialmente per i più piccoli, che sono vulnerabili a infezioni gravi.

Il piccolo, inizialmente in buona salute, ha sviluppato la Sindrome emolitico-uremica (Seu), una malattia rara che è la principale causa di insufficienza renale acuta nei bambini. Questa sindrome è spesso causata da ceppi patogeni di Escherichia coli, noti come STEC, che possono produrre la tossina Shiga. Questi batteri, normalmente presenti nell’intestino delle mucche, possono contaminare il latte crudo e i suoi derivati.

Secondo il dottor Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Dolomiti, il rischio di contrarre infezioni da latte crudo è relativamente basso negli adulti, ma per i bambini rappresenta una seria minaccia. “È sufficiente una piccola quantità di alimento contaminato,” afferma Cinquetti, sottolineando l’importanza di evitare il latte crudo e i suoi derivati nei più piccoli. I genitori sono esortati a seguire con attenzione le indicazioni fornite nei punti vendita e a prestare particolare attenzione a ciò che offrono ai loro bambini.

La sindrome emolitico-uremica: sintomi e decorso

La Sindrome emolitico-uremica ha un periodo di incubazione variabile da uno a cinque giorni. Nel caso del bambino bellunese, i sintomi si sono manifestati rapidamente dopo il consumo di formaggi contaminati. Attualmente, il piccolo è sottoposto a terapie per gestire l’insufficienza renale, e il Dipartimento di Prevenzione sta cercando di risalire ai luoghi di acquisto dei formaggi. I campioni di formaggio sono stati prelevati e inviati all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie per ulteriori analisi.

Un problema ricorrente

Questo non è un caso isolato. Si tratta del terzo caso di Sindrome emolitico-uremica registrato nel Bellunese negli ultimi nove mesi. I precedenti casi hanno coinvolto una bambina di Cortina e un lattante di dieci mesi, entrambi risultati positivi dopo aver consumato formaggi a latte crudo. Sebbene entrambi siano stati curati con successo, la situazione è preoccupante, soprattutto considerando il caso di un bambino di tre anni che ha tragicamente perso la vita all’ospedale Gaslini di Genova.

A fronte di questi eventi, è stato istituito un tavolo tecnico nazionale per affrontare il problema e migliorare la sicurezza alimentare, specialmente per i più vulnerabili.

La risposta del governo e nuove linee guida

In risposta a questi casi di infezione, il governo ha adottato misure per migliorare la sicurezza dei prodotti caseari. Nel gennaio 2025, è stato pubblicato un decreto sul sito del Ministero della Salute, che prevede l’introduzione di nuove etichette sui prodotti caseari. Queste etichette informano i consumatori sui rischi legati al consumo di latte crudo, in particolare per:

  1. Bambini sotto i cinque anni
  2. Donne in gravidanza
  3. Anziani
  4. Persone immunodepresse

Le nuove linee guida stabiliscono che i produttori devono apporre avvertenze chiare in etichetta, come: “Formaggio a latte crudo: il consumo da parte di bambini sotto i 5 anni, donne in gravidanza, anziani o persone immunodepresse può comportare rischi per la salute.” Inoltre, sono richiesti controlli periodici nelle stalle ogni 15-30 giorni per monitorare la presenza del batterio nel latte.

Le reazioni del settore e la posizione di Slow Food

La pubblicazione delle nuove linee guida ha suscitato reazioni contrastanti. Slow Food, un movimento globale per la salvaguardia della biodiversità alimentare, ha chiesto di evitare allarmismi, sottolineando che i formaggi a latte crudo rappresentano un patrimonio culturale e gastronomico del nostro paese. L’associazione teme che i nuovi controlli possano risultare troppo onerosi per i piccoli produttori, compromettendo la loro sostenibilità economica.

Slow Food ha anche evidenziato che i casi di infezione da Escherichia coli STEC in Italia sono relativamente rari, con 96 segnalazioni nel 2023 senza decessi. In confronto, altre infezioni, come quella da Listeria, presentano tassi di mortalità superiori, suggerendo la necessità di un approccio più equilibrato che privilegi la formazione e l’informazione dei consumatori piuttosto che un’intensificazione dei controlli.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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