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Ritorna ‘Roma ore 11’: un viaggio tra tragedia e verità scomode

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Ritorna 'Roma ore 11': un viaggio tra tragedia e verità scomode
Ritorna 'Roma ore 11': un viaggio tra tragedia e verità scomode
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Il neorealismo italiano ha sempre avuto il potere di raccontare storie che rispecchiano la realtà sociale e culturale del proprio tempo. Tra le opere più significative di questo movimento si colloca “Roma ore 11”, un film del 1952 diretto da Giuseppe De Santis, che tornerà a far parlare di sé grazie a un restauro presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre. Questo restauro è realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale in collaborazione con Titanus Spa, a trent’anni dal conferimento del Leone d’oro alla carriera a De Santis.

La trama e il contesto storico

La trama di “Roma ore 11” nasce da un tragico evento reale avvenuto il 15 gennaio 1951, quando un gruppo di circa 200 giovani donne si trovava in attesa di un colloquio di lavoro in una palazzina di Via Savoia a Roma. La situazione si trasformò in una tragedia quando lo scalone dell’edificio crollò, causando la morte di una giovane e ferendo gravemente circa 80 donne. Questo episodio non solo colpì profondamente l’opinione pubblica, ma divenne anche un simbolo delle difficoltà e delle ingiustizie che le donne affrontavano nel mondo del lavoro in un’Italia che stava faticosamente ricostruendo se stessa dopo la Seconda guerra mondiale.

De Santis, definito uno dei padri del neorealismo, si lasciò ispirare da questo drammatico evento e affidò l’inchiesta sulla tragedia al giornalista Elio Petri, che fornì un quadro dettagliato delle circostanze e delle conseguenze del crollo. “Quando lessi il fatto di cronaca,” rivelò De Santis in un’intervista, “mi sembrò emblematico di una certa condizione di disoccupazione femminile in un grande centro urbano come Roma.” Questo approccio testimonia l’intento del regista di mettere in luce una realtà spesso trascurata: la lotta delle donne per un’opportunità lavorativa in un contesto di precarietà e vulnerabilità.

Un cast di talento

Il cast di “Roma ore 11” è un vero e proprio gioiello del cinema italiano, con interpreti del calibro di Maria Grazia Francia, Delia Scala, Lea Padovani e Lucia Bosè, tra gli altri. Ognuna di queste attrici offre una performance che non solo racconta la storia di una tragedia, ma rappresenta anche la voce di una generazione di donne che lottano contro le ingiustizie sociali. La scelta di un cast prevalentemente femminile era audace per l’epoca, e il film si distingue per la sua capacità di dare spazio a una narrazione che mette al centro le esperienze e le lotte delle donne.

L’importanza del restauro

Guido Lombardo, presidente di Titanus Spa, sottolinea che “Roma ore 11” è stato un film audace e coraggioso, capace di affrontare tematiche che all’epoca erano considerate scomode. Il suo restauro non si limita a migliorare la qualità visiva e sonora dell’opera, ma restituisce anche al pubblico contemporaneo un’importante riflessione storica e culturale. Gabriella Buontempo, presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, aggiunge: “Attraverso una pellicola rinnovata, il pubblico di oggi può rivivere l’energia e l’urgenza del messaggio di De Santis.”

Il film non solo offre uno sguardo penetrante sul mondo del lavoro, ma si erge anche a simbolo della lotta delle persone comuni contro le ingiustizie. In un’epoca in cui il dibattito sui diritti delle donne e le disuguaglianze sociali è più attuale che mai, “Roma ore 11” riacquista una nuova vitalità, invitando le nuove generazioni a riflettere sulle problematiche che continuano a persistere nel mondo odierno.

Il neorealismo italiano, di cui De Santis è stato un pioniere, ha sempre cercato di rappresentare la realtà in modo crudo e autentico. La sua capacità di ritrarre le vite quotidiane delle persone comuni, spesso alle prese con difficoltà e ingiustizie, è ciò che rende il suo lavoro tanto significativo. “Roma ore 11” non è solo un film, ma un documento storico che testimonia un’epoca e le sue sfide. La risonanza del dramma narrato è tale da farci interrogare sul nostro presente e sulle lotte che ancora oggi le donne e gli uomini affrontano nel mondo del lavoro.

Il restauro di “Roma ore 11” rappresenta quindi non solo un’opportunità per riscoprire un classico del cinema italiano, ma anche un invito a non dimenticare le verità scomode che continuano a caratterizzare la nostra società. Con il suo messaggio potente e attuale, il film di De Santis ci ricorda che la lotta per la giustizia sociale è un tema senza tempo, che merita di essere raccontato e condiviso con le nuove generazioni.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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