La Sagra di San Luigi Gonzaga, in programma a Rovereto, Modena, dal 28 agosto al 1° settembre, si è trasformata in un campo di battaglia tra tradizione e modernità, tra fede e libertà di espressione. La coincidenza tra la messa solenne officiata dall’arcivescovo di Modena, monsignor Erio Castellucci, e uno spettacolo di Drag Queen previsto per il 31 agosto ha scatenato una vivace polemica.
La messa, un momento di preghiera per i fedeli, si svolgerà al mattino, mentre nel pomeriggio due Drag Queen si esibiranno in uno show descritto dagli organizzatori come «leggero e adatto a tutti». Da un lato, gli organizzatori vedono questa combinazione come una normalità all’interno di una festa popolare; dall’altro, il Popolo della Famiglia, un movimento politico contrario alle politiche LGBTQ+, ha espresso forte indignazione. Mirko De Carli, dirigente nazionale del movimento, ha definito l’evento una «provocazione blasfema», chiedendo l’annullamento dello spettacolo.
polemiche nella comunità modenese
Le polemiche non sono nuove per la comunità modenese. La citazione di De Carli riguardo a una «scandalosa vicenda della mostra blasfema» si riferisce a un’esposizione artistica dello scorso anno, che aveva suscitato un’ondata di contestazioni, culminando in un’aggressione all’autore delle opere. Questi eventi hanno contribuito a un clima di tensione e divisione, spingendo alcuni a chiedere maggiore attenzione e rispetto per la sensibilità religiosa.
In risposta, la Diocesi di Carpi ha emesso una nota ufficiale, chiarendo che la Sagra di San Luigi non è organizzata da entità ecclesiali, ma dall’associazione laica e apartitica “Tutti insieme a Rovereto e Sant’Antonio-Onlus”. La Diocesi ha specificato che la partecipazione delle parrocchie è limitata a iniziative specifiche e che la programmazione degli spettacoli è interamente di competenza degli organizzatori. Questa chiarificazione serve a distaccare l’evento dalla responsabilità ecclesiastica, sottolineando che la sagra ha assunto un carattere più popolare e laico nel tempo.
libertà di espressione e rispetto delle tradizioni
Il dibattito ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e sul rispetto delle tradizioni. Molti sostenitori dello spettacolo di Drag Queen vedono in esso un’occasione per celebrare la diversità e promuovere l’inclusione. In un’epoca in cui la società diventa sempre più aperta verso le varie espressioni di identità, alcuni considerano la presenza delle Drag Queen come un passo importante per abbattere i pregiudizi e favorire il dialogo.
D’altro canto, i detrattori sostengono che ci siano limiti a ciò che può essere considerato appropriato in un contesto sacro. La presenza di Drag Queen subito dopo una messa solenne è vista come una mancanza di rispetto e una provocazione nei confronti della fede. Questo scontro di valori evidenzia come la comunità modenese, e più in generale quella italiana, si trovi a dover affrontare scelte difficili in un mondo in rapida evoluzione.
un microcosmo delle tensioni contemporanee
L’evento di Rovereto non è l’unico caso in cui la questione della diversità e delle tradizioni si scontra. In molte altre località italiane si sono registrati eventi simili, con manifestazioni culturali che includono artisti LGBTQ+, scatenando polemiche analoghe. Questo fenomeno mette in evidenza una società in cambiamento, dove i valori tradizionali si confrontano con nuove realtà sociali.
In questo contesto, la Sagra di San Luigi Gonzaga si propone come un microcosmo delle tensioni presenti nella società contemporanea. Sarà interessante osservare come si svilupperanno gli eventi nei giorni della sagra e quale sarà la reazione della comunità nel suo complesso. La questione rimane aperta, suscitando interrogativi su come la società italiana possa trovare un equilibrio tra tradizione e modernità.