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Olimpiadi Milano-Cortina: il destino incerto dei cantieri e le opere in ritardo

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Olimpiadi Milano-Cortina: il destino incerto dei cantieri e le opere in ritardo
Olimpiadi Milano-Cortina: il destino incerto dei cantieri e le opere in ritardo
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Manca meno di mezzo anno all’apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, un evento atteso non solo per il suo valore sportivo ma anche come occasione per rilanciare e migliorare le infrastrutture delle due regioni. La fiamma olimpica si accenderà il 6 febbraio, ma, come è stato evidenziato, non tutti i cantieri stanno rispettando i tempi previsti. Mentre le piste e i campi necessari per le gare sono stati prioritizzati, altre opere, cruciali per la legacy olimpica, subiranno ritardi significativi.

Le opere pronte in tempo: un quadro parziale

A Cortina, la pista da bob, uno dei simboli più controversi di questa edizione, dovrebbe essere completata il 5 novembre 2025, proprio a ridosso della data di apertura dei Giochi. Tuttavia, il costo di questo impianto è lievitato a oltre 118 milioni di euro, suscitando polemiche tra le autorità locali e i cittadini. Gli impianti a fune, fondamentali per muovere atleti e turisti, saranno pronti, ma il cantiere rimarrà aperto fino all’estate del 2026, segnalando un inizio incerto per la stagione olimpica.

Ecco un riepilogo delle opere pronte in tempo:

  1. Pista da bob – completamento previsto: novembre 2025
  2. Impianti a fune – cantiere aperto fino all’estate 2026
  3. Medal Plaza – chiusura del cantiere programmata per giugno 2026
  4. Ristrutturazione dell’ex panificio – completamento parziale a gennaio, lavori fino a marzo

Nella regione del Veneto, la situazione è ancora più critica, con almeno sette opere su venticinque che non saranno ultimate in tempo. Inoltre, quattro delle opere secondo la tabella di marcia “concluse” saranno pronte solo parzialmente.

Strade e viabilità: un cronoprogramma in ritardo

Il cronoprogramma per le opere di lungo periodo è in grave ritardo. Le varianti stradali di Cortina e Longarone, attese da decenni, non vedranno la luce prima del 2029 e del 2032. Le opere per la mobilità integrata, che includono oltre 100 milioni di euro in parcheggi e collegamenti, saranno completate solo nel 2028. Piazza Mercato a Cortina e il memoriale dedicato al campione Eugenio Monti sono previsti per il 2027, così come la foresteria per atleti e tecnici. Ciò significa che gran parte dell’eredità promessa dalle Olimpiadi non sarà visibile fino a anni dopo l’evento, riducendo l’impatto positivo che si sperava di ottenere.

Il problema delle frane: un ostacolo inaspettato

Nel frattempo, la provincia di Belluno si trova a dover affrontare un’ulteriore sfida con le frane che hanno interessato la statale Alemagna, una delle arterie principali necessarie per il passaggio delle opere fondamentali per i Giochi. Negli ultimi mesi, quattro smottamenti hanno reso evidente la fragilità del territorio, complicando ulteriormente i lavori. Anas e Simico hanno programmato tre svincoli per un valore complessivo di 250 milioni, ma i rischi idrogeologici, già denunciati da anni da cittadini e comitati, stanno rallentando le operazioni. Le frane di giugno e luglio hanno costretto a chiudere strade fondamentali, evidenziando problematiche strutturali che continueranno a influenzare la mobilità anche dopo le Olimpiadi.

Riqualificazione delle stazioni ferroviarie: piccoli passi avanti

Nonostante le difficoltà, ci sono segnali di progresso. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha rispettato i tempi, completando la riqualificazione di quattro stazioni ferroviarie nel Bellunese. Inoltre, il lotto zero della variante di Cortina dovrebbe essere consegnato, almeno nella sua parte essenziale, entro marzo 2025. Tuttavia, la lista dei cantieri che proseguiranno oltre i Giochi è lunga e mette in discussione la promessa di un evento capace di lasciare infrastrutture durature per il territorio.

Il nodo dei costi: una realtà difficile

Infine, il nodo dei costi rimane una delle questioni più problematiche. La Fondazione ha accumulato un deficit di oltre 150 milioni di euro, e la stima complessiva dei costi è aumentata di ulteriori 180-270 milioni. Il governo ha varato nuovi fondi per far fronte a queste spese, ma il capitolo delle Paralimpiadi pesa notevolmente: sono previsti 328 milioni per un Commissario ad hoc, con il rischio di uno scorporo artificiale dei conti. In questo contesto, le Olimpiadi si avvicinano come un grande evento che si reggerà su strutture pronte a metà e su un territorio che attende ancora le opere promesse.

La situazione attuale, caratterizzata da ritardi, costi crescenti e incertezze strutturali, solleva interrogativi sul futuro delle Olimpiadi di Milano-Cortina e sull’eredità che lasceranno. Mentre l’attenzione si concentra sull’evento, la realtà dei cantieri mostra un quadro complesso e sfidante.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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