Una tempesta di polemiche ha investito il bar Monkey di Porto Torres, in Sardegna, dopo che il proprietario, Marco Corda, ha pubblicato un controverso annuncio sui social media per reclutare personale. L’annuncio recitava: «Cercasi cameriere e camerieri di sala, barman e barlady preferibilmente non residenti in Sardegna». Questa affermazione ha suscitato immediatamente un acceso dibattito online, attirando l’attenzione dei media e dei cittadini sardi.
le dichiarazioni di marco corda
L’imprenditore ha giustificato la sua scelta con esperienze personali, sostenendo di aver riscontrato notevoli difficoltà nel reclutare personale locale. Secondo Corda, i giovani sardi sarebbero spesso «maleducati, inaffidabili e non professionali». Queste affermazioni hanno sollevato indignazione e proteste, non solo tra i potenziali candidati, ma anche tra le istituzioni e le associazioni locali, che si sono sentite offese da una generalizzazione ritenuta ingiusta e dannosa.
Marco Corda ha espresso il suo punto di vista, affermando che l’azienda deve fare i propri interessi e che la sua esperienza nel settore della ristorazione lo ha portato a prendere questa decisione. Ha dichiarato: «Abbiamo sempre avuto staff locali, ma mai come quest’anno abbiamo avuto difficoltà». La sua critica si è concentrata su quella che lui percepisce come una generazione di giovani sardi che non valorizza il lavoro e il denaro, in parte a causa delle dinamiche familiari e sociali che, secondo lui, porterebbero a un uso irresponsabile delle risorse economiche.
le difficoltà del settore della ristorazione in sardegna
Corda ha fatto riferimento a una situazione diffusa, dove i genitori si privano di molte cose pur di sostenere i figli, i quali, a loro avviso, userebbero il denaro per alcol e droga, piuttosto che per investire nel proprio futuro. Ha specificato: «Non vi lamentate se state crescendo una generazione di persone che non hanno un futuro, viziate e che non danno valore al denaro perché c’è mammina a casa che si toglie il pane di bocca per dare i 100 euro al figliolo per ubriacarsi e drogarsi il sabato notte».
Ma quali sono le reali difficoltà del settore della ristorazione in Sardegna? È un problema di cultura del lavoro o c’è di più? Negli ultimi anni, l’industria del turismo e della ristorazione ha vissuto alti e bassi, influenzati da vari fattori, tra cui la pandemia di COVID-19. Con la ripresa, molti locali hanno trovato difficoltà nel reperire personale, e non solo in Sardegna. Tuttavia, le dichiarazioni di Corda sembrano andare oltre la semplice descrizione di una crisi del mercato del lavoro; sembrano riflettere un pregiudizio verso una generazione che, secondo lui, non sta rispettando le aspettative.
la reazione del pubblico e le conseguenze
La reazione del pubblico è stata immediata. Molti utenti dei social media hanno espresso la loro indignazione, accusando Corda di discriminazione e di perpetuare stereotipi negativi sui giovani sardi. Alcuni hanno anche suggerito che l’approccio del titolare potrebbe nuocere alla reputazione del suo locale, scoraggiando i potenziali clienti e creando una divisione all’interno della comunità.
Le polemiche non si sono fermate all’annuncio originale. Diversi rappresentanti di associazioni locali e politici hanno preso posizione, chiedendo a Corda di rivedere il suo approccio e di considerare le potenzialità dei giovani sardi. Nonostante le critiche, Corda ha mantenuto la sua posizione, affermando che un imprenditore deve prendere decisioni basate sulle esigenze del suo business e sulle esperienze passate.
Questo episodio ha sollevato interrogativi più ampi sulla cultura del lavoro in Sardegna e sulle aspettative per le nuove generazioni. Mentre alcuni vedono le affermazioni di Corda come un segnale di allerta riguardo a una possibile crisi di valori e responsabilità tra i giovani, altri sostengono che è fondamentale combattere contro gli stereotipi e promuovere una visione più positiva e realistica delle capacità e del potenziale dei giovani sardi. In questa complessa situazione, il dibattito continua e le reazioni si susseguono, mentre il Monkey resta al centro di una controversia che solleva questioni cruciali sul lavoro, le aspettative sociali e il futuro della prossima generazione in Sardegna.