L’isola di Stromboli, celebre per il suo vulcano attivo e le sue meraviglie naturali, si trova ad affrontare una situazione paradossale e drammatica: un’invasione di capre che sta mettendo a dura prova la vita quotidiana degli abitanti, in particolare nel piccolo villaggio di Ginostra. Con una popolazione di circa quarantuno residenti, che d’estate sale a circa un centinaio tra locali e turisti, gli abitanti devono convivere con una popolazione caprina che supera le duemila unità . Questo squilibrio demografico ha portato a una vera e propria lotta per la sopravvivenza, dove gli isolani si sentono minacciati e impotenti.
il problema delle capre a ginostra
«Devono portarle via o abbatterle: o loro o noi», afferma con determinazione Gianluca Giuffrè, coordinatore del Comitato per Ginostra. Il problema è iniziato nel secondo Dopoguerra, quando due capre furono introdotte sull’isola per l’allevamento. Negli anni, la popolazione caprina è cresciuta esponenzialmente, trasformando l’isola in un grande pascolo a cielo aperto, dove le capre scendono dalle pendici del vulcano per invadere ogni angolo delle abitazioni e delle aree verdi.
- Aumento della popolazione caprina: da due a oltre duemila capre.
- Impatto sulla vita quotidiana: gli abitanti si sentono minacciati.
- Danni alle abitazioni e ai giardini: gli animali invadono le case e i terreni.
testimonianze degli abitanti
La situazione ha avuto ripercussioni significative sulla vita degli abitanti. Daniela Simoncini, una residente, descrive la sua esperienza: «La mia casa ha tre terrazzamenti, attorno un uliveto storico. Ma ora le capre minacciano di distruggerlo». La devastazione non si limita alle piante, ma comprende anche il disagio quotidiano: «Ci entrano in casa, ce le ritroviamo nei patii, sulle terrazze», racconta Daniela, evidenziando come la presenza di questi animali sia diventata invadente e fastidiosa.
Non solo gli abitanti di Ginostra, ma anche i turisti sono diventati vittime di questa situazione. Anna e Marco, in visita sull’isola, hanno avuto un’esperienza inquietante: «Stavamo andando al mare e ci siamo trovati accerchiati da decine di capre», raccontano. Questo tipo di interazione tra capre e turisti pone interrogativi sulla sicurezza e sull’ospitalità dell’isola, un luogo che dovrebbe essere sinonimo di tranquillità e bellezza naturale.
questioni sanitarie e risposte delle autoritÃ
In aggiunta ai danni ambientali e ai disagi per i cittadini, l’invasione delle capre ha portato a un grave problema sanitario. Negli ultimi tempi, sono state rinvenute numerose carcasse di capre nei giardini delle abitazioni, creando preoccupazioni per la salute pubblica. «Vengono qui a morire, e tocca a noi privati cittadini rimuoverle e seppellirle», denuncia indignata Daniela Simoncini, mettendo in luce un aspetto poco considerato della questione.
A gennaio, era stato annunciato un piano sanitario che prevedeva l’abbattimento di una parte degli animali e il trasferimento di altri in zone più appropriate. Tuttavia, nonostante le promesse, non si è fatto nulla. «Il sindaco Riccardo Gullo non sembrava considerarla un’emergenza», spiega Giuffrè. Fortunatamente, sembra che la situazione stia cambiando e che il sindaco stia finalmente prendendo in considerazione l’urgenza del problema.
riflessioni finali
La questione delle capre a Stromboli solleva interrogativi più ampi riguardo alla gestione della fauna selvatica nelle isole e il delicato equilibrio tra la conservazione della biodiversità e la vita delle comunità locali. Mentre i residenti di Ginostra si trovano a lottare per la propria sopravvivenza e per la salvaguardia del proprio ambiente, è chiaro che sarà necessario un intervento coordinato da parte delle autorità competenti per trovare soluzioni efficaci e sostenibili.
L’invasione delle capre a Stromboli rappresenta un caso emblematico di come la natura possa, inaspettatamente, diventare una sfida per le comunità umane. La grande bellezza dell’isola, con i suoi paesaggi mozzafiato e la sua cultura unica, rischia di essere offuscata da una problematica che, se non affrontata adeguatamente, potrebbe compromettere non solo la qualità della vita degli abitanti, ma anche l’attrattiva turistica di uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo.