La manovra economica italiana si appresta a entrare nel vivo dopo la pausa estiva, con l’obiettivo di garantire la stabilità dei conti pubblici. La strategia del governo Meloni si propone di ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2026 e di uscire dalla procedura di infrazione dell’Unione Europea. Tra le misure in discussione, si prevede una riduzione dell’Irpef per i redditi medi, con un abbassamento dell’aliquota dal 35% al 33% per coloro che guadagnano fino a 60mila euro, oltre alla sterilizzazione dell’incremento dell’età pensionabile.
Questo intervento si inserisce in un contesto di crescente stabilità nei mercati, che hanno mostrato una notevole serenità nei confronti del bilancio pubblico italiano. Infatti, lo spread tra i titoli di stato italiani e quelli francesi ha raggiunto livelli storicamente bassi, scendendo sotto i 10 punti base. Solo tre anni fa, questo spread si attestava intorno ai 200 punti, segno chiaro di un aumento della fiducia nei confronti dell’Italia. Questo miglioramento è attribuibile sia alla stabilità politica del governo Meloni, sia al forte deficit di bilancio della Francia, che ha reso i titoli italiani più attrattivi.
misure fiscali e impatti
Un punto focale della manovra riguarda le misure fiscali. Tra queste, spicca l’estensione dell’intervento sulle aliquote Irpef, che andrebbe a colpire i redditi compresi tra 28mila e 60mila euro. Gli obiettivi principali includono:
- Riduzione del carico fiscale dal 35% al 33%.
- Costo stimato di circa 4 miliardi di euro.
- Beneficio annuo di 440 euro per i contribuenti con redditi fino a 50mila euro.
Inoltre, si sta discutendo la cosiddetta “rottamazione quinquies”, una misura fortemente supportata dalla Lega, che potrebbe consentire maggiore flessibilità nel pagamento delle tasse arretrate. Il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, ha sottolineato l’importanza di questa misura per rilanciare l’economia e sostenere le famiglie.
attenzione alla sanità e pensioni
Un’attenzione particolare sarà riservata anche alla sanità, settore che ha suscitato accesi dibattiti politici. Il Ministro della Salute, Oreste Schillaci, ha annunciato un incremento di due miliardi per il settore, un passo significativo per garantire servizi essenziali ai cittadini.
Per quanto riguarda il tema pensioni, l’aumento dell’aspettativa di vita, previsto dall’Istat, comporterà a partire dal 2027 un ulteriore incremento di tre mesi per l’età pensionabile, che passerà da 67 a 67 anni e tre mesi. Tuttavia, Giorgetti ha garantito che questo aumento sarà “sterilizzato”, cercando soluzioni per evitare questo slittamento. Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha affermato che ci sono risorse disponibili per fermare questo aumento, anche se eventuali modifiche potrebbero non essere attuate prima del 2029.
La Lega sta facendo pressione affinché i 64 anni diventino la vera soglia di libertà pensionistica. Tra le proposte sul tavolo, c’è l’idea di consentire l’uso della previdenza complementare per aumentare le pensioni e permettere un’uscita anticipata dal lavoro per coloro che hanno un sistema misto di contribuzione e almeno 25 anni di contributi versati.
sfide e opportunità
Queste misure, sebbene ambiziose, si inseriscono in un contesto di crescente incertezza economica a livello globale, caratterizzato da sfide come l’inflazione e le tensioni geopolitiche. La manovra dovrà pertanto essere attentamente calibrata per garantire che sia in grado di stimolare la crescita economica e, al contempo, mantenere la sostenibilità dei conti pubblici. La sfida del governo sarà quella di trovare un equilibrio tra le esigenze di sostegno ai cittadini e la necessità di rispettare i vincoli europei, mentre i mercati continueranno a monitorare da vicino ogni sviluppo.