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Wwf: il fallimento del trattato globale sulla plastica e le sue conseguenze

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Wwf: il fallimento del trattato globale sulla plastica e le sue conseguenze
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Dopo quasi due settimane di intensi negoziati a Ginevra, il tanto atteso trattato globale per affrontare l’inquinamento da plastica ha subito un brusco arresto. Il WWF ha espresso una forte delusione per la conclusione dell’Inc-5.2, sottolineando che le aspettative sollevate durante i colloqui non sono state soddisfatte. Eva Alessi, responsabile sostenibilità dell’organizzazione, ha dichiarato che quanto avvenuto nei dieci giorni di incontri non è sufficiente per giustificare un ottimismo concreto. Nonostante una visione ambiziosa, è diventato evidente che la maggioranza dei Paesi partecipanti non è stata disposta a sfruttare appieno gli strumenti multilaterali disponibili, necessari per stabilire regole globali vincolanti.

La questione dell’inquinamento da plastica

La questione dell’inquinamento da plastica è diventata una delle sfide ambientali più pressanti del nostro tempo, con l’industria della plastica che continua a crescere e a produrre enormi quantità di rifiuti che inquinano oceani, fiumi e terre. La plastica non biodegradabile rappresenta una minaccia non solo per la fauna marina, ma anche per la salute umana. Secondo stime recenti:

  1. Ogni anno vengono prodotte circa 300 milioni di tonnellate di plastica.
  2. Oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, causando danni irreversibili agli ecosistemi marini.

Alessi ha sottolineato che, nonostante la delusione, la volontà di tutte le parti coinvolte — imprese, mondo scientifico e società civile — è chiara. Questi attori hanno presentato prove concrete e sostenuto la necessità di un trattato significativo. Tuttavia, per realizzare questo obiettivo, è essenziale una posizione ferma da parte degli Stati membri, affinché si possano adottare misure decisive contro l’inquinamento da plastica. “Siamo pronti a lavorare con i Governi e le comunità per affrontare il problema lungo tutto il suo ciclo di vita”, ha dichiarato Alessi, promettendo un impegno continuo per garantire l’approvazione del trattato necessario per proteggere sia le persone che la natura.

La posizione del WWF e le sfide future

Zaynab Sadan, Global Plastics Policy Lead del WWF e capo della delegazione di INC-5.2, ha condiviso ulteriori dettagli sulla situazione. “Il fallimento nel trovare un accordo a Ginevra è una amara delusione”, ha affermato. “Tuttavia, la maggioranza degli Stati ha mostrato volontà e allineamento verso un trattato efficace per porre fine all’inquinamento da plastica. Questo è un segnale positivo per il futuro.” Nonostante ciò, la presenza di una minoranza di Paesi contrari e un processo decisionale basato sul consenso unanime ha ostacolato i progressi, evidenziando che questo approccio potrebbe non essere funzionale nei negoziati internazionali sull’ambiente.

L’Inc-5.2 di Ginevra ha rappresentato un momento cruciale per il futuro della legislazione globale sulla plastica. I negoziati hanno visto la partecipazione di rappresentanti di oltre 170 Paesi, e mentre alcuni Stati hanno avanzato proposte significative, la mancanza di consenso ha impedito la formulazione di un testo concreto su cui negoziare. La questione della plastica è diventata una priorità per molti governi, ma la reale volontà politica di affrontare il problema rimane una questione aperta.

La necessità di azioni globali

La plastica è un materiale versatile e utile, ma la sua gestione inadeguata ha portato a gravi conseguenze ambientali. I rifiuti di plastica non solo inquinano gli ambienti naturali, ma hanno anche impatti diretti sulla fauna selvatica. Molti animali marini ingeriscono plastica, scambiandola per cibo, e questo porta a malattie, sofferenza e morte. Le microplastiche, piccole particelle di plastica inferiori a cinque millimetri, sono particolarmente preoccupanti, poiché possono entrare nella catena alimentare e influenzare la salute umana.

In risposta all’emergenza della plastica, molte città e paesi stanno cercando di implementare politiche più severe per ridurre la produzione e l’uso di plastica monouso. Alcuni Paesi hanno già introdotto divieti su sacchetti di plastica, cannucce e altri prodotti in plastica, ma è evidente che questi sforzi devono essere coordinati a livello globale per avere un impatto significativo.

Il WWF e altre organizzazioni ambientaliste continuano a fare pressione sui governi affinché adottino misure più rigorose. Gli esperti avvertono che senza un impegno collettivo e misure incisive, il problema dell’inquinamento da plastica continuerà ad aggravarsi, minacciando non solo gli ecosistemi, ma anche la salute delle persone e delle future generazioni.

La speranza rimane che i recenti negoziati a Ginevra possano servire da catalizzatore per un’azione più decisiva nel prossimo futuro. Il mondo ha bisogno di un trattato che unisca gli sforzi globali per affrontare questa crisi, e la determinazione delle organizzazioni come il WWF è un elemento cruciale in questo processo. La strada è lunga e irta di ostacoli, ma gli ecosistemi e le comunità del mondo non possono permettersi di aspettare oltre.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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