Oggi, i boliviani si recano alle urne per eleggere il loro prossimo presidente, in un momento cruciale per il paese andino che sta vivendo una grave crisi economica. Questa elezione segna un punto di svolta significativo, poiché potrebbe rappresentare la conclusione di un ciclo politico iniziato vent’anni fa con l’ascesa al potere di Evo Morales, il primo presidente indigeno della Bolivia e figura di spicco del socialismo latinoamericano.
La Bolivia, con una popolazione di circa 11,3 milioni di abitanti, si trova in una situazione di grande difficoltà economica. L’inflazione annuale ha raggiunto il 25%, il livello più alto degli ultimi 17 anni, e la carenza di dollari e carburante sta affliggendo i cittadini. Le conseguenze di questa crisi economica sono visibili in tutto il paese, con i boliviani sempre più preoccupati per i prezzi dei beni di prima necessità e per la propria sicurezza economica.
il contesto politico attuale
Il presidente uscente, Luis Arce, che ha governato dal 2020, è stato un tempo un protetto di Evo Morales, ma ora si trova in conflitto con lui. Arce ha annunciato di non voler candidarsi per un secondo mandato, in parte a causa delle pressioni interne e delle critiche sulla sua gestione della crisi economica. Il suo governo ha cercato di mantenere le politiche socialiste, ma la crescente insoddisfazione popolare ha messo in discussione la sua leadership.
In questo contesto, i candidati del Movimento al Socialismo (MAS), il partito fondato da Morales e al potere dal 2006, si trovano in difficoltà. I principali candidati, Andronico Rodríguez e Eduardo del Castillo, sono entrambi molto indietro nei sondaggi:
- Rodríguez si attesta attorno al 5,5%
- Del Castillo è ancora più indietro con l’1,5%
Questo scenario rappresenta un cambiamento drammatico rispetto agli anni d’oro del MAS, quando il partito godeva di un ampio supporto popolare.
i candidati di destra emergenti
Dall’altra parte, due candidati di destra stanno emergendo come favoriti per il primo posto: Samuel Doria Medina, un milionario di centro-destra, e Jorge ‘Tuto’ Quiroga, ex presidente di destra. I sondaggi recenti indicano Doria Medina al 21% e Quiroga al 20%, suggerendo che potrebbero affrontarsi in un secondo turno, previsto per il 19 ottobre. Questo scenario di un duello a destra è senza precedenti nella storia recente della Bolivia.
Entrambi i candidati di destra promettono di rompere con il modello statalista instaurato da Evo Morales. Quiroga, ingegnere di professione, ha dichiarato: “Cambieremo tutto, assolutamente tutto. Sono stati 20 anni di sprechi.” Durante il suo breve mandato come presidente ad interim, ha cercato di promuovere riforme economiche liberali.
tensioni sociali e giustizia
La campagna elettorale è stata caratterizzata da forti contrasti ideologici. Da un lato, i sostenitori di Morales continuano a difendere i risultati ottenuti durante il suo governo, sottolineando la riduzione della povertà e l’aumento del PIL. Dall’altro lato, i critici mettono in evidenza il declino economico degli ultimi anni, attribuendolo a una gestione inadeguata e alla dipendenza dalle esportazioni di gas, che sono diminuite drasticamente dal 2017.
La crisi economica ha portato a un aumento dell’inflazione e a una crescente insoddisfazione tra le classi medie e basse, che hanno visto il loro potere d’acquisto eroso. Le manifestazioni e le proteste sono diventate sempre più comuni, con i cittadini che chiedono misure più incisive per affrontare la crisi. Questo clima di tensione politica sta influenzando profondamente il modo in cui gli elettori si approcciano alle urne, poiché molti cercano un cambiamento radicale rispetto al passato.
Inoltre, la questione della giustizia sociale rimane centrale nel dibattito elettorale. La Bolivia è un paese con una ricca diversità culturale e una storia di ingiustizie contro le popolazioni indigene. Morales, durante il suo governo, ha cercato di restituire dignità e diritti a questi gruppi, ma molti ritengono che i progressi siano stati insufficienti e che le disuguaglianze persistano.
Le elezioni di oggi rappresentano quindi non solo un’opportunità per scegliere un nuovo presidente, ma anche una possibilità di riflessione su quale direzione prendere per il futuro della Bolivia. Con un panorama politico in evoluzione e una società che chiede un cambiamento, le scelte degli elettori potrebbero avere un impatto duraturo sul destino del paese. Con gli occhi puntati sui risultati, la Bolivia si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia politica.