Nel panorama degli investimenti di Piazza Affari, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) si afferma come il principale protagonista, superando anche i nomi più noti del settore privato. Con un valore di 81 miliardi di euro, frutto anche delle sue controllate come Cassa Depositi e Prestiti, il patrimonio pubblico ha registrato un impressionante incremento del 26,7% rispetto all’anno scorso. Questo significativo aumento ha permesso allo Stato di superare la performance dell’indice Ftse Mib, che ha visto una crescita del 21% nello stesso periodo.
Il patrimonio pubblico, che rappresenta l’8% complessivo del listino azionario, ha trovato il suo motore trainante nell’ottimo andamento del comparto Difesa. Le aziende Leonardo e Fincantieri, in particolare, hanno registrato incrementi straordinari del 121% e 225% rispettivamente. A queste si aggiungono le ottime performance di Poste Italiane, Italgas e Webuild, che hanno contribuito al rafforzamento della presenza dello Stato nel mercato azionario.
I protagonisti privati
Fra i privati, gli eredi di Leonardo Del Vecchio mantengono saldamente la prima posizione con un patrimonio di 51,5 miliardi di euro, segnando una crescita del 31% rispetto ai 39,4 miliardi dell’anno precedente. Gli otto eredi – sei figli naturali di Del Vecchio, la seconda moglie Nicoletta Zampillo e il figlio di quest’ultima, Rocco Basilico – continuano a gestire un’eredità complessa, senza ancora aver trovato una soluzione definitiva a oltre tre anni dalla scomparsa del fondatore di Luxottica. In questa classifica, anche Francesco Milleri, l’amministratore delegato di Essilux e gestore della Delfin, la finanziaria degli eredi, si distingue con una capitalizzazione personale di 140 milioni di euro.
In seconda posizione troviamo la famiglia Rocca, che ha visto il proprio patrimonio crescere quasi fino a 10 miliardi di euro, con un incremento del 7% grazie all’ottima performance di Tenaris, leader globale nel settore oil & gas. Questo balzo in avanti ha permesso alla famiglia Rocca di scavalcare gli Agnelli-Elkann, la cui fortuna ha subito una flessione del 10%, penalizzata dal rallentamento di Exor e Stellantis. In particolare, la quota di John Elkann è stimata in 2,3 miliardi di euro, mentre i due fratelli, Lapo e Ginevra, detengono ciascuno 755 milioni.
La classifica dei Paperoni in Borsa
La classifica ha visto anche un cambio di posizione per Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, che scendono dal secondo al quarto posto, mentre Francesco Gaetano Caltagirone, Piero Ferrari, la famiglia Benetton, la famiglia Stevanato, i Doris-Tombolato e, a chiudere la top ten, la famiglia Buzzi, completano la lista dei Paperoni in Borsa.
Secondo la consueta analisi di Milano Finanza, la graduatoria complessiva include 751 tra famiglie e imprenditori, con patrimoni azionari che ammontano a 197 miliardi di euro, corrispondenti al 20% della capitalizzazione totale di Borsa Italiana, incluso l’Egm. Questa classifica mette in luce non solo il valore delle singole famiglie e degli imprenditori, ma anche l’andamento generale del mercato italiano, evidenziando le aree di crescita e di difficoltà all’interno dell’economia.
Investimenti esteri e opportunità locali
Un aspetto interessante è rappresentato dagli investimenti esteri in Piazza Affari, che ammontano a circa 80 miliardi di euro, quasi pari al valore del patrimonio gestito dal MEF. In testa a questa classifica troviamo BlackRock, con 22 miliardi, seguita dal fondo sovrano norvegese Norges Bank, che detiene 12 miliardi. Questi fondi esteri giocano un ruolo cruciale nel mercato italiano, influenzando le dinamiche di investimento e contribuendo alla stabilità complessiva del sistema.
In aggiunta, tra gli enti locali, spiccano le capitalizzazioni significative di Acea, con 2 miliardi di euro da parte di Roma Capitale, e di A2A, con 1,6 miliardi provenienti da Milano e Brescia, i quali investono in diverse utility locali. Questi investimenti rappresentano non solo una fonte di reddito per le città, ma anche un’opportunità per migliorare i servizi pubblici e sostenere lo sviluppo sostenibile.
Infine, tra le fondazioni bancarie, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cariplo, entrambe azioniste di Intesa Sanpaolo, si attestano a un valore complessivo di 10 miliardi di euro. Queste istituzioni non solo contribuiscono al sistema bancario, ma svolgono anche un ruolo fondamentale nel finanziamento di progetti sociali e culturali, dimostrando come il capitale possa essere utilizzato per il bene comune.
In questo contesto, l’analisi delle posizioni in Borsa non solo riflette la ricchezza delle famiglie italiane, ma offre anche uno spaccato della salute economica del paese, rivelando le sfide e le opportunità che si presentano nel panorama finanziario attuale.