Oggi, l’imprenditoria italiana piange la scomparsa di Stefano Dolcetta, una figura di spicco nel settore industriale. Deceduto all’età di 76 anni all’ospedale di Belluno, Dolcetta era un noto imprenditore vicentino e per molti anni ha ricoperto ruoli di leadership nella Fiamm di Montecchio Maggiore. La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di cordoglio tra colleghi e amici, che lo ricordano come un leader carismatico e un professionista dedicato.
Dolcetta è stato coinvolto in un tragico incidente sei giorni fa a Cortina d’Ampezzo, dove ha subito un grave infortunio mentre scendeva i gradini di un golf club. Nonostante le speranze iniziali, il suo ricovero in condizioni critiche non ha portato al recupero, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo imprenditoriale.
La Fiamm e la carriera di Stefano Dolcetta
La Fiamm, azienda di famiglia di cui Dolcetta era presidente, è un’importante realtà nel settore della produzione di batterie e avvisatori acustici. Fondata nel 1942, l’azienda ha visto una crescita costante, arrivando a contare circa mille lavoratori. Sotto la guida di Dolcetta, la Fiamm ha ampliato la sua presenza internazionale, consolidandosi in mercati come quelli europeo e americano.
Dolcetta non è stato solo un imprenditore di successo, ma anche un attivo sostenitore del sistema Confindustria. Ha ricoperto ruoli di alto profilo all’interno dell’associazione, contribuendo in modo significativo alle relazioni industriali e allo sviluppo del settore meccanico. In particolare, come vice presidente di Viale dell’Astronomia, aveva la delega per le relazioni industriali, un compito che richiedeva diplomazia e capacità di mediazione.
L’eredità di Dolcetta nel settore industriale
Nel corso della sua carriera, Dolcetta ha avuto un impatto significativo anche in Federmeccanica, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente. La sua capacità di instaurare relazioni costruttive tra le parti sociali ha portato a risultati tangibili nel miglioramento delle condizioni lavorative. Inoltre, nel 2016, ha assunto per un breve periodo la guida della Banca Popolare di Vicenza, affrontando le sfide economiche e ristrutturando l’istituto in un periodo di crisi bancaria.
Dolcetta era apprezzato non solo per le sue competenze professionali, ma anche per il suo approccio umano. Era sempre disponibile a supportare giovani imprenditori e a condividere la sua vasta esperienza. Credeva fermamente che l’innovazione fosse il motore del progresso e si era impegnato a promuovere la formazione continua tra le nuove generazioni di imprenditori.
Un impegno verso la sostenibilità
Negli ultimi anni, Stefano Dolcetta si è anche dedicato alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica, spingendo per un’industria più verde e responsabile. Questo impegno è stato fondamentale per affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico e alla transizione energetica, temi di estrema importanza per il futuro del settore industriale.
La scomparsa di Stefano Dolcetta segna la fine di un’era per la Fiamm e per il panorama industriale veneto. La sua visione e il suo impegno rimarranno un esempio per tutti coloro che operano nel mondo dell’industria e dell’imprenditoria. La sua eredità vivrà attraverso le persone e le istituzioni che ha influenzato nel corso della sua vita, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di lavorare al suo fianco.