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Jackie Chan: la crisi del cinema moderno tra bellezza artistica e logica del business

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Jackie Chan: la crisi del cinema moderno tra bellezza artistica e logica del business
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Jackie Chan, una delle icone del cinema mondiale, ha recentemente partecipato al Festival di Locarno per ritirare il Pardo alla Carriera, un riconoscimento che celebra la sua straordinaria carriera che si estende per oltre sessantaquattro anni. A 71 anni, Chan non mostra alcun segno di voler appendere le scarpe al chiodo. Al contrario, ha affermato con determinazione: “Posso ancora combattere”. La sua carriera è stata caratterizzata da una continua evoluzione, dal giovane stuntman a una delle stelle più luminose di Hollywood, ma il suo obiettivo non è mai stato solo quello di intrattenere il pubblico con le sue acrobazie.

La formazione e i primi passi nel cinema

Durante l’incontro al GranRex, completamente sold-out, Chan ha condiviso aneddoti della sua vita, rivelando la sua intensa formazione alla scuola dell’opera di Pechino. Mandato lì dal padre a soli sei anni, ha ricordato il terrore che provava di fronte al suo insegnante e la determinazione che lo portò a firmare un contratto di dieci anni per restare a studiare. Chan ha dichiarato: “Dovevo combattere e fare spettacolo per ore e ore. Era il mio sogno”, sottolineando che la disciplina e la dedizione erano essenziali in quel periodo della sua vita.

L’incontro con Bruce Lee e le sfide professionali

Il suo incontro con Bruce Lee, una figura leggendaria del cinema d’azione, ha segnato un punto cruciale nella sua carriera. Chan ha raccontato un episodio in cui Lee lo riconobbe e lo invitò a giocare a bowling, un momento che rimarrà per sempre impresso nella sua memoria. “Era l’ultima volta che ci siamo visti, e dopo la sua morte, il panorama del cinema d’azione cambiò radicalmente. Non venivo più chiamato per lavorare”, ha ricordato con un pizzico di nostalgia. La mancanza di opportunità dopo la scomparsa di Lee lo portò a riflettere sul suo futuro e su come prendere in mano la sua carriera.

  1. Dopo la morte di Bruce Lee, non si facevano più film d’azione.
  2. Chan ha dovuto affrontare la lotta per trovare il suo posto nell’industria cinematografica.
  3. Ha iniziato a prendere il controllo della sua carriera, imparando tutto sui vari aspetti della produzione.

La critica all’industria cinematografica moderna

Oggi, Chan critica aspramente l’industria cinematografica moderna, sottolineando come molti grandi studi si concentrino più sul business che sulla qualità dei film. “Ho lavorato per mesi su singole scene. Molti non fanno più film, ma semplicemente business. Trovo difficile realizzare prodotti di qualità in questo contesto”, ha dichiarato, evidenziando una realtà che molti artisti del settore avvertono. La sua frustrazione è palpabile e riflette una preoccupazione condivisa da diversi colleghi, che vedono i valori artistici sacrificati in nome del profitto.

Nonostante le sfide e le delusioni, Jackie Chan rimane un simbolo di resilienza e creatività. La sua carriera è un esempio di come la passione e il duro lavoro possano portare a risultati straordinari. Con il suo spirito indomito e la sua incessante voglia di innovare, Chan continua a ispirare generazioni di attori e cineasti in tutto il mondo. La sua storia è un promemoria che, anche in un’epoca in cui il business sembra prevalere sull’arte, c’è ancora spazio per la passione e la dedizione nel mondo del cinema.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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