L’8 luglio 2023, una terribile aggressione ha scosso la città di Padova. Una ragazza di 19 anni, di origine marocchina, è stata vittima di un episodio di violenza brutale all’interno di un edificio abbandonato dell’ex aeroporto “Gino Allegri”. La giovane, insieme al suo compagno di 22 anni, un algerino residente in Spagna, si trovava a Padova dopo aver perso l’ultimo treno. Costretti a cercare riparo, hanno trovato rifugio in uno stabile dismesso, ignari del dramma che si sarebbe consumato poche ore dopo.
L’aggressione
Nel cuore della notte, tre giovani di origine nordafricana, armati di coltello, hanno fatto irruzione nello stabile. Hanno minacciato il compagno della ragazza, costringendolo ad allontanarsi. Rimasta sola e vulnerabile, la giovane è stata aggredita. I tre aggressori le hanno rubato il cellulare e una somma di denaro pari a 25 euro, per poi trascinarla in un altro edificio dove hanno consumato l’atto di violenza sessuale. Uno di loro ha fatto da palo, mentre gli altri due hanno perpetrato l’aggressione. Prima di lasciarla andare, le hanno riconsegnato il telefono, minacciandola di non contattare la polizia.
L’intervento delle forze dell’ordine
Dopo l’accaduto, la ragazza ha notato che il suo compagno aveva cercato di contattarla ripetutamente e, grazie all’aiuto di alcuni residenti che avevano sentito le sue urla, è stata allertata la polizia. Tuttavia, i tre aggressori erano già fuggiti, rendendo inizialmente difficoltose le indagini. Le indagini sono state avviate dalla squadra mobile della questura di Padova, che, grazie a un intenso lavoro investigativo, è riuscita a identificare e arrestare i tre presunti responsabili tra il 19 luglio e il 6 agosto. Gli arrestati sono stati accusati di minacce, rapina e violenza sessuale di gruppo.
Profilo degli arrestati
La cronaca dei tre arrestati è inquietante. Ecco un riepilogo dei loro profili:
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Primo arrestato: un tunisino nato nel 2006, con un lungo elenco di precedenti penali. Era già stato arrestato nel 2024 per rapina a un minore e ricettazione, ricevendo una condanna di 2 anni e 7 mesi. Dopo un periodo in carcere, era riuscito a fuggire e aveva collezionato numerose rapine a Padova, inclusi attacchi violenti a donne e anziani.
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Secondo arrestato: classe 2005, anch’egli tunisino, aveva un precedente per la ricettazione di una bicicletta. Fermato il 1° agosto 2025, è accusato di minacce, rapina e violenza sessuale in concorso.
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Terzo giovane: tunisino nato nel 2006, con un curriculum criminale che include rapina, lesioni e furti aggravati. È stato bloccato il 6 agosto e attualmente si trova nel carcere “Due Palazzi” di Padova.
Il caso ha suscitato una forte reazione nella comunità locale e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sull’integrazione degli immigrati sul territorio. Molti cittadini hanno espresso preoccupazione per la crescente violenza, chiedendo misure più severe per garantire la sicurezza pubblica.
Risposte istituzionali
Il fenomeno della violenza di genere e delle aggressioni ai danni delle donne è purtroppo una realtà allarmante in molte città italiane. La vicenda di Padova non è un caso isolato e mette in evidenza la necessità di un’azione concertata per affrontare questo problema. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli in aree sensibili e stanno lavorando a stretto contatto con le associazioni locali per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione della violenza.
In risposta agli eventi, il sindaco di Padova ha dichiarato che la sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta e ha promesso di aumentare la presenza delle forze dell’ordine nelle zone più vulnerabili. Inoltre, sono state avviate campagne informative per educare i giovani sui rischi legati alla violenza e sull’importanza del rispetto reciproco.
La comunità di Padova si sta mobilitando per offrire supporto alla giovane vittima, mentre le istituzioni si impegnano a garantire giustizia e sicurezza. La speranza è che fatti come questi possano servire da monito per una riflessione più profonda su come prevenire simili atrocità in futuro e su come costruire una società più sicura e inclusiva per tutti.