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Bagnini di Rimini in sciopero: la protesta contro l’ordinanza che allarga la zona di controllo in pausa pranzo

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Bagnini di Rimini in sciopero: la protesta contro l'ordinanza che allarga la zona di controllo in pausa pranzo
Bagnini di Rimini in sciopero: la protesta contro l'ordinanza che allarga la zona di controllo in pausa pranzo
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La spiaggia di Rimini, conosciuta per il suo lungomare affollato e le acque cristalline, è attualmente al centro di una mobilitazione significativa da parte dei bagnini di salvataggio. Questi professionisti hanno contestato un’ordinanza regionale che aumenta la distanza di sorveglianza durante la pausa pranzo, richiedendo la presenza di un bagnino ogni 300 metri. Questo provvedimento ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei bagnanti e alla salute dei lavoratori.

Inizialmente, i bagnini avevano programmato uno sciopero di otto ore, bloccato dalla prefettura, che ha imposto il mantenimento di un numero minimo di bagnini in servizio. Secondo le disposizioni, è obbligatorio garantire un bagnino ogni 150 metri di costa, il che rende impossibile lasciare le torrette deserte durante le ore di pausa. Per aggirare questo divieto, i bagnini hanno organizzato un flashmob simbolico in mare, utilizzando i loro mosconi rossi per attirare l’attenzione sul problema. Contestualmente, un corteo è partito dai bagni 36 e 37 con destinazione piazzale Boscovich, dove i bagnini hanno ribadito le ragioni della loro mobilitazione.

la protesta e le preoccupazioni dei bagnini

La protesta è stata innescata dall’ordinanza regionale che impone ai bagnini di restare in servizio anche durante la pausa pranzo, dalle 12:30 alle 14:30, su turni alternati. Questa decisione ha suscitato forti critiche sia tra gli operatori del settore che tra le sigle sindacali. Francesco Guitto, rappresentante della Filcams Cgil Rimini, ha espresso la sua preoccupazione: «Aumentare così la zona di controllo è un rischio grave per la sicurezza dei bagnanti. La Prefettura ha vietato lo sciopero in nome della sicurezza, ma così si calpesta un diritto costituzionale. Vogliamo garantire la sicurezza, ma non a scapito della salute dei lavoratori».

le implicazioni della nuova ordinanza

La questione della sicurezza è cruciale, e i bagnini hanno sottolineato le implicazioni di tale decisione. David Marenghi, presidente dell’Associazione Marinai di Salvataggio della Riviera, ha evidenziato il peso della responsabilità che grava sugli operatori. Ogni anno, i bagnini effettuano centinaia di interventi di soccorso, con un tasso di esito negativo del 10%. «Il tempo per intervenire è preziosissimo: coprire 300 metri di mare con il moscone richiede almeno un minuto e mezzo, ma un annegamento può avvenire in pochi minuti. Inoltre, per un salvataggio servono almeno due persone: ad esempio, mentre una esegue la rianimazione, l’altra recupera il defibrillatore», ha dichiarato Marenghi.

responsabilità legale e sostegno ai bagnini

La responsabilità legale è un altro aspetto critico. I bagnini sono penalmente responsabili per gli incidenti che avvengono sotto la loro sorveglianza, il che li espone a potenziali conseguenze legali in caso di problemi. Per questo motivo, è stato istituito un fondo di assistenza legale a sostegno dei bagnini, per garantire loro una protezione adeguata nel caso di eventi imprevisti. Marenghi ha ulteriormente chiarito: «Non possiamo fermare i comportamenti imprudenti dei bagnanti; possiamo solo ammonire, usare il fischietto, alzare la bandiera rossa, ma la responsabilità resta sulle nostre spalle».

La protesta dei bagnini di Rimini non è solo una questione locale, ma riflette una problematica più ampia che concerne la sicurezza sul lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori in tutto il settore turistico. Altre località della costa romagnola stanno seguendo con attenzione gli sviluppi della situazione, temendo che decisioni simili possano essere adottate anche in altre spiagge.

Mentre la stagione estiva prosegue, la tensione tra i bagnini e le autorità locali rimane alta. La comunità rimane in attesa di sviluppi, sperando che si possa giungere a una soluzione che soddisfi le esigenze di sicurezza e di lavoro, garantendo al contempo un’estate serena per bagnanti e operatori.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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