Una tragedia ha colpito la comunità di Capaci e i suoi dintorni, lasciando un segno indelebile nel cuore di molti. Simona Cinà, una giovane pallavolista di soli 21 anni, è stata trovata morta nella piscina di una villa a Bagheria, in provincia di Palermo. Il drammatico ritrovamento è avvenuto nel cuore della notte, durante una festa privata organizzata per celebrare la laurea di un altro giovane pallavolista. Il corpo di Simona è stato scoperto sul fondo della vasca, che raggiungeva quasi due metri di profondità, trasformando una serata di festa in un incubo.
il drammatico ritrovamento
La festa si è svolta in via Sant’Isidoro e l’allerta è stata lanciata intorno alle 4.30 del mattino. Alcuni partecipanti, accortisi dell’assenza di Simona, si sono tuffati in acqua per cercarla. Dopo averla trovata, hanno tentato inutilmente di rianimarla. I sanitari del 118, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
le indagini in corso
L’indagine avviata dai carabinieri di Bagheria, coordinata dalla Procura di Palermo, ha preso una direzione intrigante. La villa è stata posta sotto sequestro per consentire agli investigatori di raccogliere tutte le prove necessarie. Durante un primo esame del corpo, il medico legale ha notato segni sul petto di Simona e un rossore anomalo, elementi che potrebbero rivelarsi cruciali per comprendere la dinamica della morte. La posizione in cui è stato trovato il corpo, supina sul fondo della piscina, ha destato ulteriori sospetti, portando gli inquirenti a interrogare tutti i presenti alla festa.
Tra le evidenze raccolte, è emerso un elemento inquietante: sono state trovate tracce di sangue all’interno della villa. Uno dei ragazzi presenti, portato in caserma per un prelievo di DNA, ha dichiarato di essersi ferito dopo aver dato un calcio a un oggetto. Tuttavia, le autorità non escludono che il sangue possa essere collegato a eventi precedenti o a dinamiche che devono ancora essere chiarite.
il ricordo di simona
Simona Cinà era una giovane promessa dello sport, iscritta al corso di scienze motorie all’Università di Palermo. Era conosciuta per la sua versatilità atletica, avendo militato nella squadra di pallavolo Capacense prima di dedicarsi al beach volley, dove aveva raggiunto il 257° posto nella classifica mondiale. Oltre alla pallavolo, praticava anche il surf a livello avanzato, dimostrando un grande amore per lo sport e una vita piena di passione e impegno.
La notizia della sua morte ha scatenato un’ondata di dolore nel mondo del volley. Paolo Di Maggio, presidente dell’Acds Capacense Volley, ha espresso il suo profondo cordoglio, sottolineando quanto fosse amata e rispettata nella sua comunità sportiva. La morte di Simona ha sollevato anche interrogativi sulla sicurezza durante eventi affollati, evidenziando la necessità di misure preventive per evitare simili tragiche situazioni in futuro.
In attesa dei risultati dell’autopsia e delle analisi, gli amici e i familiari di Simona sperano che la verità emerga, portando giustizia a una giovane vita spezzata troppo presto. Nonostante il dolore, il ricordo di Simona, con il suo sorriso contagioso e la sua passione per lo sport, rimarrà vivo nei cuori di chi l’ha conosciuta.