La vicenda di Mailyn Castro Monsalvo, una cittadina colombiana di 30 anni, ha preso una piega inaspettata dopo l’accusa, insieme alla suocera, di aver ucciso e fatto a pezzi il compagno Alessandro Venier. Recentemente, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Udine, Mariarosa Persico, ha deciso di trasferirla da un carcere a una struttura protetta per madri detenute con figli piccoli. Questa scelta potrebbe permettere a Mailyn di lasciare il carcere già oggi, 2 agosto, per essere accolta in una comunità specializzata a Venezia.
La legge a favore delle madri detenute
La decisione del giudice non implica l’assenza di responsabilità da parte di Mailyn, ma si basa sulla legge numero 68 del 21 aprile 2023, che prevede forme di custodia attenuata per le madri di bambini sotto l’anno di età . Questa normativa è stata introdotta per garantire la continuità del rapporto madre-figlio, evitando traumi in una fase cruciale dello sviluppo infantile. Mailyn è madre di una bambina di sei mesi, avuta con Alessandro, il cui destino è ora legato a quello della madre.
Il futuro della bambina
La scelta di non mantenere Mailyn in carcere è motivata dalla necessità di tutelare il benessere della neonata, evitando la separazione in un momento delicato. Tuttavia, il trasferimento in una struttura protetta non equivale a un rilascio in libertà . La comunità che ospiterà Mailyn garantirà un controllo adeguato e limiti di movimento, creando un ambiente meno carcerario, ma comunque vigilato. Le indagini proseguono e il materiale raccolto dagli inquirenti, tra cui:
- Intercettazioni
- Ricerche online
- Testimonianze
sta rafforzando l’impianto accusatorio. Nelle prossime settimane, la Procura dovrà decidere se richiedere una perizia psichiatrica per Mailyn o se procedere con il rinvio a giudizio.
Possibilità di affido familiare
Mentre Mailyn si prepara a trasferirsi, si pone un interrogativo cruciale: quale sarà il futuro della sua bambina? Attualmente, la piccola resterà con la madre nella struttura protetta, ma si sta già discutendo della possibilità di un affido familiare. Negli ultimi giorni, diversi cittadini si sono offerti di accogliere la bimba, ma secondo l’avvocata Federica Tosel, esiste già una soluzione familiare in Colombia. I genitori di Mailyn sono pronti a viaggiare per raggiungere l’Italia e avviare le pratiche di affido presso il Tribunale dei Minori di Trieste.
Questa opzione di affido ai nonni o alla zia in Colombia è concreta e potrebbe rivelarsi necessaria se l’evoluzione dell’inchiesta o una futura condanna rendessero impossibile per Mailyn occuparsi della figlia nella struttura. I servizi sociali e la magistratura minorile sono già stati coinvolti per garantire un percorso il più protetto e stabile possibile per la piccola, indipendentemente dalle circostanze legali che coinvolgono la madre.
La situazione rimane complessa anche per Lorena Venier, madre di Alessandro, che è ancora in carcere. Anche per lei l’arresto è stato convalidato, ma il giudice ha disposto la custodia cautelare nel penitenziario di Trieste, nonostante la richiesta della difesa per gli arresti domiciliari. La Procura ha ricostruito che Lorena e Mailyn avrebbero pianificato l’omicidio di Alessandro con premeditazione. Secondo le accuse, Alessandro sarebbe stato narcotizzato prima che Lorena gli iniettasse insulina. Le indagini continuano e la comunità locale guarda con attenzione agli sviluppi di questo inquietante caso, che solleva interrogativi sulla giustizia e sul futuro di una neonata innocente coinvolta in una tragedia familiare.