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Omicidio a Gemona: perché Alessandro Venier è stato ucciso per non aver apparecchiato la tavola?

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Omicidio a Gemona: perché Alessandro Venier è stato ucciso per non aver apparecchiato la tavola?
Omicidio a Gemona: perché Alessandro Venier è stato ucciso per non aver apparecchiato la tavola?
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La drammatica vicenda di Alessandro Venier, un uomo di 35 anni trovato smembrato in un bidone a Gemona del Friuli, ha suscitato indignazione e shock nella comunità locale. La madre della vittima, Lorena Venier, e la compagna, Marylin Castro Monsalvo, una 31enne colombiana, si sono autoaccusate del delitto. Tuttavia, il contesto e le circostanze che hanno portato a questo atroce crimine rimangono avvolti nel mistero, lasciando molti interrogativi senza risposta.

La scoperta dei resti

I resti di Alessandro sono stati scoperti all’interno di un bidone, nascosto in una autorimessa adiacente alla loro abitazione. I resti erano stati coperti con calce, probabilmente per mascherare l’orribile odore della decomposizione. Le due donne hanno contattato il numero unico per le emergenze, portando all’arrivo dei carabinieri, che hanno fatto la macabra scoperta. La figlia di sei mesi di Alessandro e Marylin è stata già affidata a una struttura protetta, il che mette in evidenza la gravità della situazione familiare.

Un movente inquietante

Uno degli aspetti più inquietanti di questo caso è il movente dell’omicidio. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che una lite sia scoppiata in casa, in seguito al rifiuto di Alessandro di apparecchiare la tavola. Questo gesto apparentemente insignificante ha scatenato una reazione fatale, ma i vicini di casa hanno dichiarato di non aver mai sentito litigi o segni di tensione tra i tre. La mancanza di segni di colluttazione all’interno dell’abitazione ha aggiunto ulteriore confusione, suggerendo che l’omicidio potrebbe essere avvenuto in circostanze molto diverse da quelle inizialmente ipotizzate.

Le indagini in corso

Le indagini sono attualmente nelle mani del sostituto procuratore di Udine, Giorgio Milillo, che sta conducendo gli interrogatori delle due donne. L’interrogatorio di Lorena Venier è iniziato ieri sera e dovrebbe continuare questa mattina. Si prevede che verranno acquisite anche le dichiarazioni di Marylin, in un tentativo di ricostruire non solo le dinamiche del delitto, ma anche il contesto emotivo e psicologico in cui si sono verificati questi eventi tragici.

  1. Sostanze alcoliche o stupefacenti: Le autorità stanno esaminando anche la possibilità che siano state somministrate sostanze ad Alessandro, come indicato dalla sostituta procuratrice Danelon.
  2. Esami tossicologici: Gli investigatori stanno effettuando esami tossicologici per chiarire se ci siano state interferenze chimiche nei comportamenti delle persone coinvolte.

Alessandro Venier ha avuto una vita segnata da difficoltà. Nato da Lorena e da un uomo di origini egiziane che non lo ha mai riconosciuto, Alessandro ha vissuto a Padova prima di trasferirsi a Gemona. La madre ha lavorato per anni come infermiera ed è descritta come una donna affabile e rispettata dai vicini. Molti di loro ricordano il suo gesto gentile di portare uova fresche. Tuttavia, la vita di Alessandro è stata caratterizzata da instabilità: privo di un lavoro fisso, ha lottato con problemi di alcol e droga. Il suo sogno di tornare in Colombia per ricominciare una nuova vita con Marylin non si è mai realizzato.

Marylin, dal canto suo, ha vissuto una situazione di fragilità, avendo recentemente sofferto di depressione post-partum dopo la nascita della loro figlia. Questo fattore potrebbe aver influenzato il suo stato mentale e le sue azioni, portando a una escalation che ha portato alla tragedia. Le testimonianze di vicini e conoscenti non riportano segni di maltrattamenti o violenze preesistenti, rendendo ancora più complesso il quadro dell’omicidio.

La scena del crimine è stata attentamente esaminata dai reparti scientifici dell’Arma, che stanno cercando di ricostruire i dettagli dell’omicidio, compresa la stanza in cui avrebbe avuto luogo. Gli investigatori hanno notato che, nonostante l’orribile scoperta, non sono state trovate evidenti tracce di sangue nell’abitazione, suggerendo che gli autori del crimine potrebbero aver cercato di pulire meticolosamente il luogo dell’omicidio.

In questo clima di incertezza e angoscia, la comunità di Gemona si interroga su come sia potuto accadere un crimine così efferato all’interno di una famiglia apparentemente normale. La mancanza di segnali premonitori, unita alla brutalità dell’omicidio, ha scosso le fondamenta di una comunità che si è sempre considerata unita e solidale. Mentre le indagini continuano, l’auspicio è che la verità emerga, portando chiarezza e giustizia a una situazione già di per sé tragica.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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