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Il mistero dietro la morte di Alessandro Venier: farmaci, trasloco in Colombia e un delitto familiare

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Il mistero dietro la morte di Alessandro Venier: farmaci, trasloco in Colombia e un delitto familiare
Il mistero dietro la morte di Alessandro Venier: farmaci, trasloco in Colombia e un delitto familiare
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Il caso di Alessandro Venier, un 35enne di Gemona, provincia di Udine, ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana. La sua tragica fine, avvenuta la sera prima di un previsto trasloco in Colombia, ha rivelato un retroscena oscuro e inquietante che ha coinvolto le due donne più importanti della sua vita: sua moglie Mailyn Castro Monsalvo e sua madre, Lorena Venier. Questo drammatico evento ha portato alla luce dinamiche familiari complesse e tensioni che si sono trasformate in un gesto estremo.

La decisione di trasferirsi in Colombia

Alessandro aveva pianificato di trasferirsi in Colombia con la moglie e la loro figlioletta di sei mesi. Tuttavia, questo progetto non era condiviso né da Mailyn né da Lorena. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero Veneto, il rifiuto di Mailyn di tornare nel suo paese d’origine e il dolore di Lorena nel vedere il suo “giovane” allontanarsi hanno costituito un mix esplosivo che ha portato all’omicidio del 35enne. Alcuni punti chiave della situazione includono:

  1. Legame affettivo: Lorena ha descritto Mailyn come “la figlia che non ha mai avuto”, rivelando un forte legame tra le due.
  2. Prospettive di vita: Alessandro sperava di trovare stabilità in Colombia, nonostante la mancanza di affari concreti sia in Italia che in Sud America.
  3. Situazione precaria: La coppia, disoccupata e con pochi mezzi, si trovava in una condizione difficile, amplificando le paure di Lorena e Mailyn riguardo al trasferimento.

Il delitto e la premeditazione

La sera del 25 luglio, poco prima della partenza, è avvenuto il delitto. Secondo le ricostruzioni, Lorena e Mailyn hanno acquistato della calce viva, un elemento che suggerisce premeditazione. Hanno somministrato ad Alessandro una dose letale di farmaci per stordirlo. L’assenza di una lite violenta durante i fatti fa supporre che l’idea di ucciderlo fosse stata concordata tra le due donne. I passi salienti includono:

  1. Soffocamento: Dopo averlo reso inoffensivo, Lorena e Mailyn hanno soffocato Alessandro con un cordino.
  2. Smembramento: Per facilitare la scomparsa del corpo, hanno usato un’ascia per fare a pezzi il cadavere, successivamente immerso nella calce viva all’interno di un cassonetto nel garage della loro villetta.

Conseguenze e riflessioni

Il giorno della partenza, il 26 luglio, Lorena si è presentata al lavoro come se nulla fosse accaduto. Questa apparente normalità contrasta drammaticamente con l’orrore che si era consumato nella sua casa. Le due donne, ora accusate di omicidio, hanno confessato il crimine, ma restano da chiarire le sfumature di questo tragico evento.

Il caso di Alessandro Venier è emblematico di come le relazioni familiari possano complicarsi fino a sfociare in atti di violenza. Le pressioni sociali, le aspettative e i legami affettivi possono influenzare le decisioni in modi imprevedibili e devastanti. La storia di Alessandro è una triste testimonianza di come la vita possa prendere una piega inaspettata, trasformando sogni di felicità in incubi inimmaginabili. La comunità di Gemona, ora scossa da questa tragedia, si interroga sulle dinamiche che possono portare a simili atrocità e sulla necessità di affrontare il dolore e la solitudine che spesso si celano dietro le facciate della vita quotidiana.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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