Negli ultimi giorni, i pittoreschi villaggi di Lillaz e Sonveulla, parte del comune di Cogne in Valle d’Aosta, sono stati teatro di un fenomeno inquietante: la misteriosa scomparsa di una quindicina di gatti. Questi animali, che generalmente vivono liberi nei boschi e nei prati a 1.600 metri di quota, sono diventati una presenza familiare per i circa cento abitanti della zona. Le loro sparizioni hanno sollevato un’ondata di preoccupazione tra i residenti, che ora si interrogano su cosa possa essere accaduto loro.
Un fenomeno inquietante
La situazione è diventata ancora più allarmante quando i proprietari hanno iniziato a notare che, a differenza di quanto ci si aspetterebbe in caso di attacchi da parte di predatori naturali come volpi o lupi, i gatti sembrano essere svaniti senza lasciare tracce. Alcuni di questi animali avevano persino un localizzatore GPS, tecnologia che avrebbe dovuto garantire la loro sicurezza, ma anche questo non è servito a prevenire la loro misteriosa scomparsa. Gli avvistamenti sono stati sempre più rari, e i gatti sembrano essere scomparsi in un batter d’occhio, come se si fossero volatilizzati.
Indizi inquietanti
A contribuire all’atmosfera di inquietudine è stata la scoperta di alcuni indizi che sembrano escludere la predazione animale. Tra questi, un collarino con trasmettitore trovato in un prato, disattivato, e il rinvenimento di due gatti privi di vita all’interno di sacchi della spazzatura abbandonati in un cassonetto. Questo ha portato l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente a lanciare un allarme serio e diretto, parlando esplicitamente della possibilità che un «serial killer di gatti» possa operare anche a Cogne.
La reazione della comunità
In una nota, l’associazione ha dichiarato: «Nei paesi di montagna è normale che i gatti vivano all’aperto, ma in questo caso non ci sono segni di attacchi da parte di altri animali. Il sospetto è che dietro le sparizioni ci sia una mano umana». Questo commento ha acceso il dibattito tra i residenti, molti dei quali si sentono ora costretti a rivedere le proprie abitudini riguardo alla sicurezza dei loro animali domestici. L’associazione ha invitato i cittadini a proteggere i propri gatti e a rimanere vigili, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione in un contesto che, fino a poco tempo fa, era considerato sicuro.
La risposta delle autorità locali non si è fatta attendere. Il Comune di Cogne ha pubblicato un avviso sui suoi canali ufficiali, raccomandando ai residenti di segnalare immediatamente qualsiasi caso di sparizione di animali domestici alle forze dell’ordine, in particolare ai Carabinieri o alla Polizia Locale. Questo suggerimento, sebbene semplice, rappresenta un passo importante nella gestione di una situazione che ha assunto proporzioni preoccupanti. Il primo cittadino di Cogne ha espresso la sua preoccupazione e ha assicurato che le segnalazioni sono state girate alle autorità competenti per avviare un’indagine approfondita.
La comunità in attesa di risposte
Le indagini sono attualmente in corso, ma l’ipotesi che le sparizioni possano derivare da un gesto deliberato continua a rimanere sul tavolo. La comunità è in attesa di risposte e, nel frattempo, il clima di paura si sta diffondendo. I residenti, molti dei quali hanno animali domestici, si sentono vulnerabili e preoccupati per la sicurezza dei loro gatti. La paura di un possibile serial killer di animali ha trasformato la vita quotidiana in un incubo, e molti proprietari di gatti si sentono costretti a tenere i loro animali chiusi in casa, privandoli della libertà e della gioia di esplorare la natura circostante.
La questione ha anche sollevato interrogativi più ampi sul rapporto tra gli uomini e gli animali domestici nelle aree rurali. In un contesto come quello di Cogne, dove la vita all’aria aperta è parte integrante della cultura locale, la scomparsa di animali domestici rappresenta non solo una perdita personale per le famiglie coinvolte, ma anche una minaccia per il tessuto sociale della comunità. I gatti, infatti, non sono solo animali da compagnia; sono parte della vita quotidiana, contribuiscono a mantenere l’equilibrio degli ecosistemi locali e sono spesso considerati membri della famiglia.
Mentre si attende l’esito delle indagini, è fondamentale che la comunità rimanga unita e vigile. Gli abitanti di Cogne, insieme alle associazioni di protezione animale, stanno già mobilitando sforzi per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno, affinché non venga sottovalutato. La speranza è che, attraverso la collaborazione tra cittadini e autorità, si possa fare luce su questa inquietante vicenda e restituire la serenità a un luogo che, fino a ora, era considerato uno dei più tranquilli e sicuri delle Alpi.