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Capodimonte a Seul: la magia della Napoli ottocentesca conquista l’Oriente

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Capodimonte a Seul: la magia della Napoli ottocentesca conquista l'Oriente
Capodimonte a Seul: la magia della Napoli ottocentesca conquista l'Oriente
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Un viaggio nella luce mediterranea di Napoli si sta facendo strada fino all’Oriente grazie alla mostra “Cultura e società nella collezione ‘800 del Museo di Capodimonte”, inaugurata presso il My Art Museum di Seul. Questa esposizione, che presenta sessantotto opere pittoriche risalenti all’Ottocento e all’inizio del Novecento, offre un’illustrazione vibrante di una città che ha sempre avuto un respiro artistico internazionale. Attraverso immagini femminili, interni eleganti e paesaggi mozzafiato, la mostra racconta la storia di Napoli, una città che ha saputo affascinare artisti e viaggiatori di tutte le epoche.

L’importanza della mostra

La mostra è la prima di un ciclo dedicato all’arte italiana nel nuovo polo museale di Seul e si rivolge ai crescenti flussi turistici coreani verso l’Europa e, in particolare, verso il Sud Italia. Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, affermando: “La nostra missione è far conoscere sempre di più Capodimonte anche ad Oriente”. Rispondendo a questa sfida, il museo ha restaurato diversi dipinti e cornici provenienti dai propri depositi, opere che non erano visibili da anni. Questo restauro si è concentrato su un periodo storico significativo: il passaggio dal Regno Borbonico all’Unità d’Italia, un’epoca caratterizzata da grandi rivolgimenti politici e sociali.

Un legame storico tra Italia e Corea

Un aspetto interessante di questa mostra è il suo legame con la storia diplomatica tra Italia e Corea. Il 26 giugno 1884, infatti, fu firmato il Trattato di Amicizia, Commercio e Navigazione tra i due paesi dal diplomatico napoletano Ferdinando De Luca. La mostra si colloca anche in prossimità del settantesimo anniversario dell’istituzione delle ambasciate di Italia e Corea, avvenuta nel 1956, rendendo l’evento ancora più significativo. Curata da Maria Tamajo Contarini e Patrizia Piscitello, l’esposizione si sviluppa in undici sale e è organizzata in collaborazione con il My Art Museum, il Museo di Capodimonte e MondoMostre, con il supporto del Ministero della Cultura italiano.

Opere in mostra

Tra le opere esposte, spiccano i ritratti femminili, che occupano un posto centrale nella selezione. Artisti come Giovanni Boldini e Giacomo Balla hanno ritratto donne in pose eleganti, riflettendo il ruolo della donna nell’arte e nella società dell’epoca. La selezione include anche contributi femminili significativi, con pittrici come Jane Benham Hay, l’olandese Therese Schwarze Van Idyll e la napoletana Maria De Luca, che hanno saputo farsi notare in un mondo artistico prevalentemente maschile.

In aggiunta, i dipinti d’interni, alcuni aristocratici come quelli di Alexandre Jean Dubois Drahonet e altri borghesi di Giuseppe De Nittis, offrono uno spaccato della vita quotidiana dell’epoca. I bozzetti per un soffitto del Palazzo Reale di Napoli, realizzati dal pittore della Corte dei Borbone Gennaro Maldarelli, aggiungono ulteriore valore alla collezione, mostrando la maestria artistica e l’attenzione ai dettagli che caratterizzavano gli artisti napoletani.

I biglietti per la mostra sono stati messi in vendita già da metà luglio e, insieme a un merchandising particolarmente curato, sono state organizzate attività per i bambini, rendendo “Capodimonte a Seul” un evento accessibile e coinvolgente per tutte le età. La mostra è aperta fino al 30 novembre e si preannuncia come un grande successo.

Questa mostra non è solo un omaggio alla ricca tradizione artistica di Napoli, ma anche un ponte culturale che unisce Oriente e Occidente, permettendo ai visitatori coreani di scoprire un pezzo di storia e bellezza italiana. Con il suo mix di arte, storia e cultura, “Capodimonte a Seul” rappresenta un’opportunità unica per approfondire la conoscenza di una delle città più affascinanti del mondo.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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