Il mondo della musica italiana piange la perdita di Livio Macchia, storico chitarrista, bassista e anima creativa dei Camaleonti. Nato il 9 novembre 1941 ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, si è spento a 83 anni a Melendugno, luogo a cui era profondamente legato, dopo una lunga malattia che non ha però spento la sua passione fino all’ultimo momento.
Una leggenda del Beat italiano che ha resistito al tempo
Livio Macchia ha fondato i Camaleonti nei primi anni Sessanta a Milano insieme a Riki Maiocchi e Paolo De Ceglie. Il nome Camaleonti derivava dalla capacità della band di adattarsi ai gusti del pubblico, passando con disinvoltura da cover di Bob Dylan, Beatles e Rolling Stones a brani originali. Il 1968 rappresentò il loro anno d’oro: con “L’ora dell’amore” scalzarono le classifiche italiane e vendettero oltre un milione e mezzo di copie. Da quel momento la band ha collezionato successi memorabili come “Applausi”, “Io per lei” ed “Eternità”, diventando simbolo duraturo del pop beat italiano.
Una storia di musica, radici e comunità
Nonostante avesse vissuto a lungo fuori dalla Puglia, Macchia è sempre rimasto legato a Melendugno, città in cui ha trovato pace e affetto. Solo il 30 giugno 2025, nonostante la malattia, ha calcato il palco del BluFestival per celebrare i 60 anni della band. In quel concerto emozionante, intitolato “Livio Macchia e Friends”, ha voluto omaggiare i compagni scomparsi e mettere in scena un saluto intimo e collettivo alla sua carriera, circondato dai suoi affetti più cari.
Un artista mai domo, anche davanti alla malattia
Livio Macchia ha combattuto per anni contro una malattia incurabile, mantenendo però intatta la sua creatività e la voglia di suonare. Chi lo ha seguito ha ricordato la sua riservatezza, la sua educazione e una dignità rara. Il sindaco di Melendugno lo ha definito non solo una “stella della musica italiana e internazionale”, ma anche un “figlio della nostra comunità”, amato fino alla fine.
Un’eredità musicale che sfida il tempo
I Camaleonti hanno venduto oltre 30 milioni di dischi, ottenendo numerosi dischi d’oro e partecipando a manifestazioni come Cantagiro, Festivalbar e Sanremo. La loro musica ha attraversato epoche e generazioni, grazie all’estro compositivo di Macchia e alla sua capacità di interpretare la contemporaneità della scena musicale italiana.
Il silenzio che segue un’ultima esibizione
Il concerto di Roca Nuova è stato un momento simbolico, l’ultimo abbraccio con il pubblico salentino. I concittadini hanno risposto con affetto e riconoscenza. Ora Melendugno lo saluta una seconda volta, dopo decenni in cui Livio ha condiviso la sua musica e parte della sua vita con quella terra. Un gesto che ha suggellato una carriera luminosa e un legame autentico con le sue radici.
La scomparsa di Livio Macchia segna la fine di un’epoca, ma non cancella l’impatto emotivo delle sue melodie. La musica dei Camaleonti continua a vivere, custodita nella memoria collettiva di chi ha danzato, amato, cantato le loro canzoni. Un’eredità che resterà viva e vibrante, proprio come il battito dell’“ora dell’amore”, in eterno.