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Intervento raro a aviano: asportato liposarcoma addominale di 40 centimetri e 15 chili

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Al centro di riferimento oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone, è stato rimosso un liposarcoma addominale di dimensioni eccezionali, superiore ai 40 centimetri e con un peso di oltre 15 chili, a una paziente di età media. La massa tumorale aveva origine nel grande omento, una struttura del peritoneo che si estende dallo stomaco e copre diversi organi nell’addome. Il caso si distingue per la sua rarità estrema e le prognosi iniziali sfavorevoli.

Caratteristiche del liposarcoma e localizzazione nel grande omento

Il liposarcoma è un tumore maligno dei tessuti molli derivante dalle cellule del tessuto adiposo. In questo caso specifico, la massa si sviluppava nel grande omento, struttura anatomica che svolge funzioni di protezione e deposito di tessuto adiposo e si stende come un “grembiule” sugli organi addominali. Data la posizione profonda e ampia distribuzione, tumori di questa natura raggiungono rapidamente dimensioni ingenti prima di manifestare sintomi evidenti.

Il volume e il peso del liposarcoma rimosso sono particolarmente significativi. I tumori possono superare i 10 chili, ma casi con massa superiore ai 15 chili e lunghezza oltre i 40 centimetri sono decisamente rari in letteratura. La presenza di una massa così grande rischia di compromettere la funzione degli organi interni, influendo seriamente sulle condizioni di salute della paziente.

Il contesto clinico e la prognosi iniziale prima dell’intervento

Quando la paziente è stata ricoverata, i medici si sono trovati davanti a una situazione di estrema complessità. Le dimensioni della massa e la sua localizzazione intorno agli organi addominali rendevano difficile qualsiasi terapia conservativa o approccio farmacologico. Inoltre, la prognosi era considerate negativa senza intervento chirurgico.

L’aspetto preoccupante era legato alla forma avanzata del tumore, che limitava le opzioni di cura standard. Spesso questi liposarcomi non danno segni evidenti fino a quando non occupano ampi spazi, ostacolando la respirazione, la digestione e la circolazione sanguigna. Prima dell’intervento, il team medico ha valutato i rischi legati alla struttura e alla dimensione del tumore, calcolando la possibilità di asportazione completa come unica soluzione.

L’intervento chirurgico e il team medico coinvolto

L’operazione è stata condotta presso il centro oncologico di Aviano dalla equipe di chirurgia oncologica generale, diretta da Claudio Belluco. L’intervento ha richiesto un lavoro sinergico con il team di anestesia e rianimazione, guidato da Fabrizio Brescia, data la complessità e la durata dell’operazione.

La modalità di asportazione ha evitato danni agli organi vicini, preservando le funzioni vitali della paziente. Il calcolo del peso e delle dimensioni è stato fatto immediatamente dopo la rimozione della massa, confermando un caso al limite delle segnalazioni mediche mondiali. La collaborazione tra i reparti ha permesso di gestire l’anestesia e garantire la stabilità del paziente in sala operatoria.

Non sono a oggi riportati più di 20 casi al mondo con liposarcomi di simili dimensioni, e nessuno ha raggiunto queste misure. Ciò rende l’intervento un caso unico e rilevante nella medicina oncologica nazionale e internazionale.

Rilevanza del caso e aggiornamenti futuri

Il successo dell’intervento segna una tappa importante per il centro di Aviano e il trattamento dei tumori addominali di grandi dimensioni. Seguire la paziente nei prossimi mesi sarà fondamentale per monitorare l’evoluzione clinica e prevenire possibili recidive.

Questo caso fornisce elementi preziosi per i chirurghi oncologi che affrontano tumori voluminosi raramente osservati. Le tecniche adottate e l’approccio multidisciplinare rappresentano una base per gestire situazioni analoghe in futuro. La letteratura scientifica potrebbe aggiornarsi con nuove indicazioni dopo il completamento del percorso terapeutico.

I dettagli del trattamento e della follow-up clinica saranno oggetto di pubblicazioni specializzate e conferenze mediche, contribuendo a chiarire modalità operative e risultati in casi estremi come questo.

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