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Vetro riciclato in polvere può sostituire il cemento: mattoni più resistenti e sostenibili per l’edilizia

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L’uso di vetro riciclato in polvere come stabilizzante per i blocchi di terra compressa apre nuove strade nell’edilizia sostenibile. Un recente studio dell’università di Portsmouth ha analizzato come questa materia prima possa migliorare caratteristiche meccaniche di mattoni alternativi, riducendo la necessità di cemento. La ricerca sottolinea risultati promettenti per materiali da costruzione più ecologici e durevoli.

Caratteristiche meccaniche dei blocchi contenenti vetro riciclato

I test meccanici condotti hanno riguardato principalmente assorbimento d’acqua, resistenza alla compressione e resistenza alla trazione dei blocchi. L’assorbimento d’acqua indica quanto le costruzioni possano resistere all’umidità, un dato essenziale per materiali destinati a durare nel tempo. La presenza di vetro riciclato ha contribuito a migliorare la stabilità dei blocchi anche sotto questo aspetto.

In particolare la resistenza alla compressione, cruciale per sostenere carichi edili, si è dimostrata significativamente superiore quando il vetro e la calce sono stati aggiunti. I blocchi con il 10% di RWGP e calce hanno raggiunto la soglia di 5,77 MPa dopo 28 giorni, segnando un salto del 90% rispetto a campioni privi di stabilizzanti, che si sono fermati a 3,03 MPa. Questo dato indica una capacità molto più alta di resistere a forze di schiacciamento.

Vetro riciclato come agente stabilizzante efficace

La resistenza alla trazione si riferisce invece a quanto un materiale possa sopportare sollecitazioni di allungamento senza rompersi. I blocchi senza stabilizzanti hanno mostrato una capacità di 0,40 MPa, mentre con il 10% di vetro armonizzato con calce il valore ha toccato 0,52 MPa, con un aumento del 30%. Questa maggiore elasticità riduce il rischio di crepe o rotture dovute a tensioni esterne.

Gli esperimenti hanno mostrato come la giusta quantità di vetro riciclato in polvere, associata a calce, migliori sensibili le proprietà fisiche dei blocchi di terra compressa. Questi materiali risultano più durevoli alle sollecitazioni e potenzialmente adatti a un uso più ampio in edilizia, mantenendo un profilo ecologico più basso rispetto ai prodotti a base di cemento tradizionale.

Vetro riciclato in polvere come stabilizzante nei blocchi di terra compressa

I blocchi di terra compressa sono costituiti da terra e acqua sottoposti a pressioni elevate, e vengono tradizionalmente stabilizzati mediante cemento per garantirne resistenza e durabilità. La sperimentazione condotta a Portsmouth ha introdotto il vetro riciclato in polvere nelle miscele, testando percentuali che arrivano fino al 25% del peso totale. L’idea è di ridurre la quantità di cemento, un materiale con un impatto ambientale elevato, mantenendo o migliorando le proprietà dei blocchi.

Lo studio ha combinato il vetro con piccole quantità di calce e una dose ridotta di cemento, valutando come si modificavano le caratteristiche meccaniche. Durante un periodo di 28 giorni, i blocchi sono stati sottoposti a osservazioni microscopiche per comprenderne le modifiche a livello strutturale. Questa fase è stata decisiva per confermare la compatibilità tra terra, calce e polvere di vetro.

Il gruppo di ricercatori ha indicato che la miscela contenente il 10% di calce e il 10% di vetro riciclato ha mostrato i risultati più interessanti. In questo modo, i blocchi stabilizzati superano quelli tradizionali, dimostrando che il vetro in polvere agisce come un agente stabilizzante efficace, senza causare fessure anche sotto carichi elevati. L’approccio introduce un’alternativa al solo uso del cemento nella produzione di blocchi di terra compressa.

Prospettive per l’utilizzo del vetro riciclato nell’edilizia del futuro

L’impiego di vetro riciclato come componente nei materiali da costruzione porta risvolti importanti per l’ambiente e per il settore edile. Lo studio di Portsmouth rappresenta un punto di partenza concreto verso la riduzione dell’uso di cemento, sostanza responsabile di elevate emissioni di CO2. Se viene confermata la scalabilità della produzione dei blocchi con RWGP, si potrebbero diffondere prodotti per l’edilizia con minor impatto ambientale e buona durabilità meccanica.

La ricerca si concentra su blocchi di terra compressa, materiale noto per essere abbordabile e a basso impatto, ma che tradizionalmente ha limiti legati alla resistenza. L’inserimento del vetro riciclato permette di superare queste criticità tecniche, offrendo una strada per mattoni più resistenti e con caratteristiche migliorate, senza dover fare affidamento esclusivo sul cemento.

Nel regime attuale, l’industria edilizia ricerca soluzioni che contribuiscano a mitigare il cambiamento climatico e a promuovere economie circolari. Riutilizzare scarti di vetro per produrre blocchi da costruzione si lega a questi obiettivi. Lo studio suggerisce che a regime, attività di recupero e trasformazione di materiali di scarto potrebbero integrare la produzione edile tradizionale, abbassando costi e impatto ambientale.

L’applicazione pratica di questa ricerca potrà interessare contesti che vanno dall’edilizia abitativa a quella civile, attendendo però ulteriori test su larga scala. Restano da definire standard, normative e metodi di controllo qualità per garantire sicurezza e affidabilità. Intanto, queste evidenze scientifiche supportano la diffusione di materiali più “verdi”, con una progressiva sostituzione di componenti che attualmente pesano sull’ambiente.

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