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Una famiglia ebrea francese aggredita con insulti razzisti in una sosta milanese sull’autostrada milano laghi

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Un episodio di antisemitismo ha coinvolto una famiglia di religione ebraica francese durante una sosta in un’area di servizio lungo l’autostrada Milano Laghi. Padre e figlio sono stati vittime di insulti e aggressioni verbali, riprese in un video condiviso poi sui social network. La vicenda è stata segnalata da Davide Romano, direttore del museo della Brigata ebraica di Milano, che ha denunciato il grave fatto e chiesto l’intervento delle autorità. L’accaduto porta nuovamente all’attenzione la recrudescenza di episodi di odio antisemita in Italia.

L’aggressione verbale e fisica in una sosta sull’autostrada milano laghi

L’aggressione si è consumata in un’area di sosta sull’autostrada Milano Laghi. Secondo la ricostruzione, padre e figlio, di religione ebraica e nazionalità francese, si erano fermati per rifornirsi quando un gruppo di persone si è rivolto a loro con grida e insulti. Nel filmato pubblicato su Instagram, girato dallo stesso padre, si sente distintamente la folla che urla slogan come “Palestina libera” e insulta i due con frasi pesanti: “Qua non siamo a Gaza, assassini, assassini”, “Andate a casa vostra, assassini”.

Nel video si percepisce chiaramente la tensione crescente fino a quando il padre subisce una spinta che lo fa cadere a terra. Le immagini confermano una situazione di forte tensione e di intimidazione fisica oltre che verbale. La scena si svolge in pieno giorno e davanti a un distributore di benzina, evidenziando l’imprevedibilità e la violenza improvvisa di questo tipo di attacchi.

La denuncia del direttore del museo della brigata ebraica di milano

Davide Romano, che guida il museo dedicato alla Brigata ebraica a Milano, ha reso pubblica la vicenda sollevando l’allarme sull’aumento degli episodi antisemiti in Italia. Ha parlato di “un’aggressione che non deve passare sotto silenzio” e ha chiesto alle forze dell’ordine e alla magistratura di intervenire rapidamente per identificare i responsabili e applicare le sanzioni previste per i reati d’odio.

Romano ha sottolineato che Milano, una città che storicamente si è distinta per la sua accoglienza, non può essere macchiata da episodi di questo tipo né tollerare comportamenti che rispecchiano intolleranza e razzismo. Ha definito chi ha agito come “trogloditi” e ha richiamato la necessità di difendere la reputazione della città e la sicurezza di tutte le comunità che vi risiedono o vi transitano.

Il contesto dell’antisemitismo in italia nel 2025

L’episodio rappresenta un ulteriore segnale di un fenomeno in crescita in Italia. Negli ultimi anni le cronache hanno riportato casi di aggressioni, insulti e atti vandalici motivati da odio antiebraico che si manifestano in diverse città e situazioni, anche pubbliche e frequentate. La situazione del 2025 conferma la necessità di vigilanza e interventi puntuali per contrastare questo tipo di reati.

Le istituzioni italiane hanno più volte ribadito l’impegno a contrastare ogni forma di discriminazione, ma la diffusione di atteggiamenti ostili verso gli ebrei nel contesto sociale e politico resta un problema presente. L’attenzione dei media e delle associazioni è tornata alta dopo questo episodio milanese, che richiama la necessità di rendere evidente che gruppi di persone non possono agire con impunità alimentando odio e divisioni.

L’importanza dell’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura

L’appello più urgente riguarda proprio il ruolo di forze dell’ordine e magistratura nel processo di intervento. Ogni episodio di violenza o di odio deve essere perseguito con tempestività, per assicurare che i responsabili rispondano delle proprie azioni. Solo così si possono evitare ripercussioni più gravi e tutelare le vittime oltre che l’intera comunità.

La segnalazione di Davide Romano rimarca anche la presa di coscienza pubblica sull’argomento e la rilevanza di dissuadere comportamenti razzisti con risposte giuridiche e sociali. L’Italia si trova ancora una volta di fronte alla sfida di respingere fenomeni di intolleranza che possono manifestarsi ovunque, compresi luoghi di transito e sosta abituali come le autostrade. La vicenda di questa famiglia francese rappresenta un momento che sollecita attenzione e reazione da parte delle istituzioni e della società civile.

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