Due alpinisti sono rimasti bloccati sulla cresta signal, a circa 4.400 metri di quota sopra Alagna Valsesia, nel territorio di Vercelli. Il soccorso alpino e speleologico piemontese insieme al soccorso alpino della guardia di finanza hanno condotto le operazioni di recupero che si sono concluse solo dopo il recupero del secondo scalatore. Le condizioni meteo avverse hanno limitato le possibilità di evacuazione immediata per uno degli alpinisti, costringendo a un intervento in più fasi.
Intervento sul monte rosa tra difficoltà e collaborazione
L’episodio è avvenuto sulla cresta signal, una delle vie di salita al monte rosa frequentata dagli alpinisti esperti. I due uomini, bloccati dalle condizioni meteorologiche, hanno richiesto soccorso dopo non essere riusciti a proseguire o a scendere autonomamente. Le nebbie fitte e il nevischio hanno complicato i tentativi di recupero, impedendo l’uso immediato dell’elicottero sul luogo. Per questo motivo le squadre di soccorso hanno proceduto con cautela, raggiungendo prima un alpinista e solo in un secondo momento il compagno.
Coordinamento e sfide a 4400 metri
L’intervento si è svolto sotto il coordinamento del soccorso alpino e speleologico della regione Piemonte, in collaborazione con il soccorso alpino della guardia di finanza. Le condizioni a 4.400 metri rimangono difficili, con temperature rigide e visibilità ridotta. Questi fattori hanno aumentato la complessità della missione e reso necessario il trasporto degli scalatori a piedi fino alla capanna Margherita, uno dei rifugi più alti d’Europa, dove possono trovare riparo e assistenza.
Recupero dei due alpinisti tra difficoltà meteo e interventi a terra
Il primo soccorso è arrivato intorno alle 12.30, quando un elisoccorso è riuscito a raggiungere uno dei due alpinisti e a trasportarlo in ospedale. L’uomo è stato preso in carico in codice verde, senza ferite gravi ma comunque sotto controllo medico a causa del freddo e della stanchezza accumulata. Il secondo alpinista non è stato subito evacuato a causa delle condizioni meteo che non permettevano un volo sicuro dell’elicottero. È stato invece trasferito a piedi fino alla capanna Margherita.
Il rifugio come punto di sicurezza e riparo
Il rigido clima e la quota elevata hanno reso complicata la progressione a piedi, ma l’alpinista è stato raggiunto con successo dalle squadre del soccorso. Dopo essere stato portato al rifugio, è stato messo in sicurezza, al caldo, e riceve l’assistenza necessaria. La capanna Margherita, situata a 4.554 metri di quota, rappresenta un punto essenziale per isolare i soccorsi da ulteriori rischi dovuti alle condizioni atmosferiche.
L’evacuazione del secondo uomo verso valle si potrà effettuare solo quando le condizioni meteo miglioreranno abbastanza da permettere l’uso dell’elicottero. Al momento, dunque, rimane in attesa al rifugio, lontano dai pericoli esterni e sotto la sorveglianza del personale specializzato. Sul luogo resta comunque alta l’attenzione delle squadre di soccorso pronte a intervenire se la situazione dovesse subire variazioni improvvise.
Meteo avverso e rischi per il soccorso sulla cresta signal
Il tratto della cresta signal sul monte rosa, a oltre 4.400 metri, è noto per le sue condizioni meteo variabili e spesso severe, specialmente in questo periodo dell’anno. La presenza di nebbia fitta e nevischio ha limitato la visibilità e reso instabili le condizioni del terreno. La combinazione di questi fattori ha ostacolato velocemente ogni tentativo di recupero con elicottero, che resta il mezzo più rapido e sicuro per la evacuazione.
Le basse temperature e il forte vento incrementano il rischio di congelamenti e complicazioni mediche per chi si trova esposto a lungo a queste condizioni. Per questo la priorità dei soccorritori è stata mettere in sicurezza gli alpinisti, garantendo loro un riparo adeguato e un’assistenza tempestiva. Solo dopo averli portati al rifugio, l’elicottero potrà intervenire per trasferirli in sicurezza verso valle.
Monitoraggio costante della situazione atmosferica
Le previsioni meteo nelle prossime ore saranno cruciali per capire quando sarà possibile organizzare l’evacuazione finale. Le autorità e i soccorritori monitorano costantemente la situazione atmosferica e mantengono pronta la risposta per qualsiasi necessità che possa presentarsi durante o dopo il soccorso.
Le condizioni difficili dello scorso intervento ricordano il valore della preparazione in montagna e il ruolo fondamentale del soccorso alpino, che agisce in situazioni critiche mettendo al centro la vita delle persone coinvolte. In questa occasione, la collaborazione tra più realtà ha permesso di evitare rischi maggiori, offrendo ai due alpinisti la possibilità di tornare a valle sani e salvi appena possibile.