Il primo ministro israeliano Benjamin netanyahu ha parlato a gerusalemme riferendosi alla situazione a gaza, negando che vi sia una politica della fame nella Striscia. Il discorso è stato pronunciato nel corso di una conferenza cristiana guidata da Paula White, consigliera di Donald Trump e pastore evangelico. Netanyahu ha difeso le azioni di israele nel gestire gli aiuti umanitari durante il conflitto, fornendo numeri e spiegazioni sulle forniture a gaza che dura dal ottobre 2023.
Le parole di netanyahu sulla situazione alimentare a gaza
Durante l’intervento a gerusalemme, netanyahu ha dichiarato che non esiste alcuna politica finalizzata a creare fame a gaza. Ha affermato che israele ha permesso costantemente il passaggio degli aiuti umanitari per l’intera durata della guerra iniziata nell’ottobre del 2023. Secondo le sue parole, senza questo sostegno gli abitanti della striscia non potrebbero sopravvivere.
Accusa a hamas sull’intercettazione degli aiuti
Netanyahu ha accusato direttamente Hamas di intercettare i carichi di aiuti destinati alla popolazione civile e di usare questa dinamica come strumento di propaganda. Secondo il primo ministro israeliano, Hamas ostacola il normale flusso di rifornimenti e poi incolpa israele di impedire gli aiuti, creando così una narrazione distorta sulle reali condizioni di vita a gaza.
Le dichiarazioni insistono sul fatto che israele rispetta le normative internazionali relative al diritto umanitario, garantendo alle organizzazioni e alle agenzie la possibilità di operare. Questo in un contesto di tensioni molto dense, dove il controllo sugli ingressi nella striscia è un elemento discusso dalle parti in conflitto e dalla comunità internazionale.
La quantità di aiuti umanitari consegnati nella striscia di gaza
Netanyahu ha quantificato in circa 1,9 milioni di tonnellate la quantità di aiuti umanitari entrata a gaza dall’inizio delle ostilità. Questa cifra è stata fornita per sottolineare l’impegno di israele nel rispettare gli accordi internazionali e nel tentare di assicurare materiali indispensabili alla popolazione.
Tipologia e distribuzione degli aiuti
Le forniture comprendono beni essenziali come cibo, medicine e altri prodotti di prima necessità. Nonostante gli sforzi, la complessità del conflitto e la presenza di gruppi armati nella striscia influenzano la distribuzione di questi aiuti, con rischi concreti che una parte delle risorse non raggiunga chi ne ha bisogno.
Il passaggio degli aiuti è regolato da checkpoint e accordi temporanei che prevedono controlli dettagliati per evitare il contrabbando di armi o materiali destinati a gruppi terroristici. Questa gestione rigorosa alimenta il dibattito sulle condizioni effettive di vita nella striscia, mentre le organizzazioni umanitarie riportano criticità sul terreno.
Il contesto della conferenza a gerusalemme e le implicazioni politiche
Il discorso di netanyahu è avvenuto durante una conferenza cristiana organizzata a gerusalemme da paula white. La figura di white, nota per la sua vicinanza a donald trump e per il ruolo di pastore evangelico, contribuisce a dare una rilevanza particolare all’evento in chiave politica e simbolica.
Significato politico e mediatico
L’occasione ha permesso a netanyahu di rivolgersi ad un pubblico internazionale e religiosamente influente, rafforzando la narrativa israeliana sulla gestione del conflitto nella striscia di gaza. Le dichiarazioni rientrano nel più ampio scambio di accuse tra israele e hamas, con effetti diretti sull’opinione pubblica estera.
In questo scenario, la questione degli aiuti e della condizione umanitaria a gaza resta uno dei nodi più delicati per la diplomazia e la politica internazionale. Israele cerca di dimostrare di rispettare le regole del diritto internazionale, mentre le organizzazioni di soccorso e vari governi esprimono preoccupazioni per la situazione dei civili nella striscia, spesso bloccati tra le linee del conflitto.
L’evento di gerusalemme mette in luce le tensioni esistenti e la battaglia anche simbolica sul piano mediatico e politico, con netanyahu che utilizza ogni occasione per chiarire la posizione israeliana e contestare le accuse che gli vengono rivolte nei confronti della popolazione palestinese di gaza.