Il Brasile ha ottenuto un risultato significativo: è stato rimosso dalla mappa della fame dell’Onu, un indicatore che monitora la denutrizione nel mondo. Il dato emerge dal rapporto pubblicato durante il vertice sui sistemi alimentari in corso in Etiopia nel 2025. Lo stato di denutrizione riguarda ora meno del 2,5% della popolazione brasiliana, segnando un passo rilevante dopo anni di crisi alimentare. Il progresso arriva dopo un periodo complicato, sottolineando il ruolo delle politiche pubbliche nel contrastare l’insicurezza alimentare.
Il contesto storico e le oscillazioni della situazione alimentare in brasile
Il Brasile aveva già lasciato la mappa della fame nel 2014, ma questa situazione non è rimasta stabile. Tra il 2018 e il 2020, il paese è rientrato nella lista delle nazioni con elevati problemi di denutrizione. Questo peggioramento riflette un periodo caratterizzato da aumenti significativi dell’insicurezza alimentare. Le cause si legano a crisi economiche, cambiamenti politici e riduzione di fondi per i programmi sociali. L’insicurezza alimentare ha quindi rappresentato un nodo critico, che ha colpito le fasce più vulnerabili della popolazione, specialmente nelle aree rurali e nei periferici urbani.
Negli ultimi anni, la questione alimentare ha attirato una crescente attenzione a livello governativo e internazionale. In questo contesto, sono state riviste e rinnovate le strategie per garantire un accesso più equo al cibo. Tra il 2018 e il 2020, l’incremento della fame ha inciso anche sulle politiche pubbliche e ha alimentato dibattiti sul ruolo dello Stato nell’assicurare la sicurezza alimentare. Il rientro nella mappa della fame ha fatto emergere la necessità di interventi più mirati e coordinati.
Il ruolo delle nuove strategie governative
Il ritorno al risultato positivo è strettamente collegato alle nuove misure adottate dal governo brasiliano a partire dal 2023. Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha indicato come priorità il contrasto alla fame. Fin dall’inizio del suo mandato ha promosso il piano “Brasil Senza Fame“, un insieme di programmi sociali e interventi mirati a migliorare l’accesso al cibo nelle comunità più vulnerabili. Il ministro del Sviluppo e Assistenza sociale, Wellington Dias, ha sottolineato che “in soli due anni sono stati compiuti progressi concreti grazie a politiche pubbliche solide e a un lavoro capillare sul territorio.”
Il ruolo delle politiche pubbliche nel raggiungimento del nuovo traguardo
I programmi hanno incluso distribuzione di alimenti, sostegno economico alle famiglie a basso reddito e investimenti nelle filiere agroalimentari locali. Una particolare attenzione è stata rivolta alle fasce di popolazione più esposte ai rischi di denutrizione, come bambini, anziani e persone in situazione di povertà estrema. Molto spazio ha avuto anche l’educazione alimentare e il rafforzamento di sistemi di controllo per monitorare la qualità e la disponibilità del cibo. Il governo ha scelto di associarsi con organizzazioni della società civile e agenzie internazionali per ampliare l’efficacia degli interventi.
Dettagli sui programmi sociali
I programmi promossi dal governo brasiliano hanno coinvolto molteplici attori e settori per garantire un impatto duraturo. L’approccio integrato mira a ridurre le disuguaglianze e a consolidare un sistema alimentare più resiliente, ponendo l’attenzione sulle comunità più vulnerabili e sulle dinamiche locali.
Come la mappa della fame dell’onu misura la denutrizione nel mondo
La mappa della fame elaborata dalla Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, valuta ogni anno quanti individui vivono in condizioni di denutrizione. L’indicatore si basa su un’analisi del consumo medio di calorie e nutrienti necessari per uno stile di vita attivo e sano. Viene considerata denutrita ogni persona che assume regolarmente quantità insufficienti di cibo e nutrienti essenziali.
Il monitoraggio si basa su dati raccolti da indagini nazionali, statistiche ufficiali e modelli predittivi che tengono conto di crisi economiche, climatiche e sociali. La mappa permette di individuare le aree più critiche a livello globale e aiuta a identificare le nazioni che necessitano di interventi urgenti. Nel caso del Brasile, la riduzione della percentuale di persone denutrite sotto la soglia del 2,5% ha permesso di uscire da questa lista nera.
L’importanza dei dati e del monitoraggio
La valutazione della Fao rappresenta un riferimento internazionale riconosciuto anche per strategie politiche e programmi di cooperazione allo sviluppo, sia nazionali che sovranazionali. La sua importanza risiede nel fornire una fotografia dello stato alimentare reale e nel guidare le risposte concrete per ridurre la fame nel mondo. Il risultato raggiunto dal Brasil dimostra come l’impegno e le risorse dedicate a queste cause possano produrre effetti tangibili.