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Grave incidente sul lavoro a Pompei due operai caduti da oltre dieci metri durante intervento telefonico

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Due operai sono rimasti gravemente feriti questa mattina a Pompei, dopo essere precipitati da un’altezza di circa 12-15 metri mentre lavoravano su un impianto telefonico vicino alla stazione ferroviaria. La procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente, che sembra essere stato provocato dal cedimento del braccio idraulico che sosteneva il cestello elevatore. I due feriti sono stati trasportati in ospedali diversi e sono in prognosi riservata. L’episodio riporta l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nei cantieri, oggetto di polemiche anche dopo l’incidente mortale di Napoli di pochi giorni fa.

Dinamica dell’incidente a Pompei e condizioni degli operai

L’incidente si è verificato nella mattinata nei pressi della stazione ferroviaria di Pompei, dove due tecnici specializzati di una ditta di telecomunicazioni stavano effettuando lavori su un impianto telefonico. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il braccio idraulico del carrello elevatore su cui erano saliti ha ceduto improvvisamente, facendo precipitare entrambi da un’altezza che supera i dieci metri. Uno dei due operai è caduto addirittura sui binari del treno.

I due uomini, uno di 35 anni originario di Pozzuoli e uno di 43 anni proveniente da Caivano, hanno riportato lesioni gravi e sono stati soccorsi dai sanitari e portati inizialmente all’ospedale del Mare di Napoli. In seguito, sono stati trasferiti in due strutture diverse: uno al Cardarelli e l’altro all’ospedale di Castellammare di Stabia. Entrambi sono attualmente in prognosi riservata.

Focus sulle indagini della procura

Gli investigatori della procura guidata da Nunzio Fragliasso si concentrano sul verificare la dinamica precisa dell’incidente e soprattutto la sicurezza del macchinario coinvolto. Questo comprende controlli sull’installazione, la manutenzione e l’efficienza dell’imbracatura e del cestello elevatore. Però sembra che gli operai indossassero sia il casco che la cintura di sicurezza. Le conclusioni delle indagini saranno decisive per capire se ci siano state responsabilità nella gestione del lavoro o violazioni delle norme di tutela.

Tensioni sul ruolo delle norme di sicurezza e reazioni dei sindacati

Il nuovo incidente ha scatenato reazioni critiche da parte delle organizzazioni sindacali, che denunciano la carenza di controlli soprattutto durante la stagione estiva, quando le condizioni di lavoro diventano più difficili. La Cgil di Napoli e Campania ha ribadito che la prevenzione degli infortuni non deve mai essere sacrificata in nome del profitto o del contenimento dei costi da parte delle imprese. La segretaria generale della Cisl di Napoli, Melicia Comberiati, ha osservato come le leggi già esistenti basterebbero a garantire la sicurezza se applicate con rigore. Per la Uil, rappresentata da Giovanni Sgambati, la frequenza degli incidenti rivela una sottovalutazione cronica delle regole da parte di chi deve garantire condizioni sicure di lavoro, spesso spinta dalla fretta.

Ruolo delle autorità civili e interventi

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha visitato Pompei e ha promesso un rafforzamento dei controlli nelle aree più a rischio. Ha sottolineato che il lavoro va svolto nella massima sicurezza e che ci sono stati interventi specifici ritenuti prioritari. Questo conferma la volontà istituzionale di affrontare il problema con misure più stringenti sui cantieri e sugli impianti mobili. La presenza costante del prefetto nei luoghi dove si sono verificati incidenti importanti evidenzia l’attenzione delle autorità civili al tema.

Aggiornamenti sull’incidente mortale di napoli e azioni della procura

L’incidente di Pompei arriva pochi giorni dopo l’episodio mortale avvenuto a Napoli, dove tre operai sono precipitati dallo stesso tipo di macchinario, causando tre decessi. Due delle vittime lavoravano senza regolare contratto, quindi ‘in nero’. La procura di Napoli ha notificato quattro avvisi di garanzia per omicidio colposo a diversi soggetti: il titolare della ditta incaricata dei lavori, il fornitore del montacarichi, l’amministratore del condominio e il coordinatore per la sicurezza in cantiere. È stata disposta l’autopsia sui corpi delle vittime per definire meglio le cause del decesso.

Indagini su precedenti incidenti

L’indagine ha preso in considerazione anche precedenti incidenti legati allo stesso imprenditore titolare della ditta, incluso un caso del 2015 con un operaio rimasto gravemente ferito e rimasto paraplegico. Nell’inchiesta è stato reperito un video che mostra un dipendente sistemare le sponde di protezione dopo la caduta dell’operaio Iaquinangelo, uno degli eventi che hanno acceso i riflettori sulle condizioni di lavoro nell’azienda. Le autorità vogliono così comprendere se ci siano responsabilità sistemiche o ripetute omissioni nei protocolli di sicurezza. La situazione resta al vaglio degli inquirenti, che confermano l’importanza di provvedimenti immediati per prevenire altri incidenti.

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