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Sei vigili del fuoco ustionati durante gli incendi boschivi in grecia mentre le evacuazioni continuano vicino ad atene

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In Grecia, gli incendi boschivi continuano a mettere in pericolo vite e territori a nord di Atene. Sei vigili del fuoco sono stati ricoverati per ustioni e intossicazione da fumo mentre anziani e famiglie abbandonano le proprie abitazioni. Le autorità mantengono alta la guardia con oltre 200 operatori impegnati in una zona dove le temperature toccano i 44 gradi Celsius.

Ustioni e intossicazione: la situazione dei vigili del fuoco impegnati nell’emergenza

Nell’ambito degli incendi boschivi scoppiati in Grecia, sei vigili del fuoco hanno riportato ferite di diversa entità durante le operazioni di spegnimento. Le lesioni principali riguardano ustioni della pelle e intossicazione da fumo, condizione che ha reso necessario il loro ricovero in ospedale. Questi casi evidenziano il rischio costante a cui sono sottoposti gli operatori sul campo, impegnati in condizioni estremamente difficili date dall’intensità dei roghi e dalle alte temperature.

Interventi in condizioni estreme

Le squadre di soccorso, dotate di mezzi aerei e terrestri, lavorano senza sosta da giorni per controllare le fiamme. Le condizioni meteo sfavorevoli, con temperature che raggiungono valori record di 44 gradi Celsius, intensificano il pericolo e complicano la gestione dell’incendio. Il personale è costantemente esposto non solo alle fiamme ma anche al fumo denso, responsabile di gravi problemi respiratori.

Il governo ha richiamato l’attenzione sulla situazione critica in corso attraverso le dichiarazioni del ministro Giannis Kefalogiannis, che ha sottolineato come il lavoro dei vigili del fuoco coinvolga un alto rischio per la vita e la salute di chi è al lavoro per contenere i danni. La tutela degli operatori resta una priorità mentre le operazioni di spegnimento proseguono tra difficoltà.

Evacuazioni nella regione di attica e diffusione delle fiamme vicino ad atene

L’incendio collegato alle alte temperature si è sviluppato rapidamente nella zona di Afidnes, a circa 30 chilometri da Atene, interessando poi i territori di Drosopigi, Kryoneri e Agios Stefanos. Le autorità hanno imposto un’evacuazione precauzionale per evitare il coinvolgimento diretto dei residenti, che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni in attesa di un miglioramento delle condizioni.

Mobilitazione e sicurezza

Le evacuazioni hanno interessato centinaia di persone, mobilitate in centri di accoglienza fuori dalle zone di pericolo. La priorità delle forze dell’ordine e dei soccorritori è stata quella di garantire la sicurezza dei cittadini, allontanandoli dalle aree colpite dall’incendio. Le operazioni hanno richiesto un coordinamento intenso e la collaborazione tra enti locali e nazionali.

Nonostante il fronte principale dell’incendio sia stato ritenuto sotto controllo, rimangono attivi diversi focolai sparsi che mantengono l’allarme vivo nelle regioni circostanti. La minaccia ancora presente ha indotto le autorità a mantenere elevata la presenza di personale e mezzi antincendio, soprattutto in previsione di nuovi innalzamenti delle temperature e di condizioni atmosferiche favorevoli alla propagazione del fuoco.

L’appello per l’aiuto europeo e i danni registrati finora nell’area

Nel tentativo di contenere una delle emergenze più gravi del momento, la Grecia ha chiesto supporto all’Unione Europea per rafforzare gli interventi di spegnimento. L’incendio che si è sviluppato in Attica rientra tra i cinque roghi attivi contemporaneamente nel Paese, situazione che ha portato a una mobilitazione internazionale per far fronte alle necessità sul campo.

Sostegno europeo e impatto locale

La risposta europea prevede l’invio di ulteriori mezzi e personale specializzato per collaborare con le squadre locali. L’esperienza nella lotta agli incendi boschivi è fondamentale per affrontare le fiamme che hanno causato danni significativi nel distretto attorno ad Atene. Oltre alle abitazioni evacuate, sono state danneggiate proprietà private e vaste superfici di aree forestali.

Il ministro Giannis Kefalogiannis ha evidenziato come l’incendio abbia provocato non solo perdite materiali ma anche un impatto diretto su vite umane, sottolineando la gravità con cui la crisi ambientale si manifesta in questa fase. Le autorità monitorano costantemente l’evolversi della situazione per adottare nuove misure di emergenza in caso di peggioramento.

Nel centro di Atene, l’odore di legno bruciato ha raggiunto la capitale stessa, segnale della vastità del disastro e della sua portata oltre il territorio subito colpito. Di fronte a queste condizioni, resta cruciale il contributo congiunto di tutti i soggetti coinvolti per limitare ulteriori danni e proteggere le comunità.

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