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Oltre 80 migranti, tra cui 54 minori, hanno nuotato dal marocco a ceuta nonostante mare mosso e nebbia

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Un gruppo di almeno 54 minori e circa 30 adulti ha attraversato il tratto di mare tra il Marocco e l’enclave spagnola di Ceuta, sfidando condizioni marine difficili, con onde alte e una fitta nebbia. L’evento, avvenuto recentemente, è stato segnalato dalle autorità spagnole e documentato da un video diffuso dall’emittente Rtve che mostra le operazioni di soccorso della Guardia Civil. Questi attraversamenti rappresentano un fenomeno ripetuto nelle enclave di Ceuta e Melilla, puntate spesso di tentativi migratori da parte di persone provenienti dal Nord Africa.

L’attraversamento a nuoto in situazioni estreme

Il tentativo di passaggio via mare di un gruppo così numeroso in condizioni marine avverse ha richiesto un intervento coordinato delle forze di sicurezza spagnole. Il mare agitato e la nebbia, presenti durante l’attraversamento, hanno aumentato i rischi per i migranti, molti dei quali sono minori. Le immagini mostrano unità della Guardia Civil impegnate in più operazioni di salvataggio, a bordo di imbarcazioni, per recuperare chi era in difficoltà. Mentre alcune persone venivano tratte in salvo, altre raggiungevano autonomamente la costa di Ceuta. L’attraversamento del mare, lungo circa 14 chilometri, si conferma così una rotta irta di pericoli e sfide.

Accoglienza e gestione dei minori

I minori intercettati sono stati trasferiti in strutture di accoglienza temporanee predisposte dalle autorità locali nel territorio di Ceuta. Gli ospiti sono prevalentemente ragazzi di origine marocchina, la cui presenza richiede procedure specifiche per garantire sicurezza e assistenza. Le autorità hanno informato il governo centrale di Madrid chiedendo supporto per affrontare un nuovo flusso migratorio. In passato, simili situazioni hanno visto il coinvolgimento di vari enti pubblici e organizzazioni umanitarie per assicurare servizi adeguati, comprendendo assistenza sanitaria, supporto psicologico e procedure legali per l’identificazione.

Contesto migratorio e operazioni di rimpatrio nelle enclavi spagnole

Le enclavi spagnole di Ceuta e Melilla, posizionate in territorio africano, rappresentano spesso un punto di partenza o arrivo per migranti che cercano di entrare in Europa. Le autorità locali intervengono regolarmente per bloccare o gestire tentativi di attraversamento, che tendono a concentrarsi in momenti particolari, spesso legati a condizioni meteorologiche favorevoli o destabilizzazione dei controlli. I cittadini marocchini rintracciati generalmente vengono rimpatriati in tempi brevi, a meno che non siano minori o richiedano protezione internazionale. Le persone di altre nazionalità vengono ospitate temporaneamente in centri appositi, dove rimangono per pochi giorni prima di ricevere un seguito amministrativo.

Eventi drammatici passati e conseguenze del flusso migratorio

Il fenomeno degli ingressi irregolari attraverso il confine terrestre o marittimo delle enclavi ha generato, negli anni, situazioni di grande tensione e tragedie. Nel giugno del 2022, ad esempio, circa 2.000 migranti hanno tentato di superare la barriera di Melilla, provocando una calca che ha causato la morte di almeno 23 persone. Incidenti simili hanno messo in evidenza i rischi insiti in ogni tentativo di ingresso e la pressione costante a cui sono sottoposte le forze dell’ordine e i servizi di emergenza locali. Le strategie di controllo, pur mirate a contrastare i passaggi illegali, devono far fronte anche a condizioni umanitarie delicate legate alla presenza di minori e richiedenti asilo.

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