Oggi segna una giornata storica per la salute delle comunità delle province di Bari e Brindisi, con l’inaugurazione del nuovo ospedale “Monopoli-Fasano”. Questa struttura, concepita come un punto di riferimento nel panorama sanitario del Sud Italia, non solo offrirà servizi medici di alta qualità, ma si impegnerà anche a rispettare l’ambiente. Immersa tra ulivi secolari, l’ospedale rappresenta un passo significativo verso una sanità più sostenibile, in linea con le esigenze contemporanee e le sfide ambientali.
Un polo sanitario d’eccellenza
L’ospedale è stato realizzato dal consorzio Webuild, in collaborazione con la ASL di Bari e la Regione Puglia. Concepite come un polo sanitario d’eccellenza, le strutture sono costruite secondo standard di innovazione e sostenibilità all’avanguardia. La struttura si estende su una superficie complessiva di 178.000 metri quadrati e offre:
- 299 posti letto
- 9 sale operatorie attrezzate con unità di terapia intensiva
- Diversi servizi ambulatoriali e diagnostici
Un elemento distintivo è l’inserimento di un asilo nido per i figli dei dipendenti, un importante supporto per le famiglie e una promozione del welfare aziendale.
Un bacino di utenza significativo
Il bacino di utenza dell’ospedale è di circa 260.000 persone, provenienti non solo dalle province di Bari e Brindisi, ma anche da Taranto. Questa integrazione territoriale è fondamentale, dato che le strutture sanitarie della zona hanno storicamente sofferto di carenze di risorse e di personale. L’ospedale “Monopoli-Fasano” si propone di colmare queste lacune, offrendo servizi di qualità e riducendo i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.
Un approccio green all’innovazione
Uno degli aspetti più affascinanti di questa nuova struttura è il suo approccio green. La progettazione ha previsto il reimpianto di circa 200 ulivi secolari nel parco circostante, un gesto simbolico che sottolinea l’impegno per la sostenibilità ambientale. L’ospedale è stato concepito per minimizzare l’impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita, un obiettivo che si ricollega a un trend crescente in Italia e nel mondo, dove la sostenibilità è diventata un tema centrale nella progettazione di strutture pubbliche e private.
Durante la cerimonia di inaugurazione, il governatore pugliese Michele Emiliano ha sottolineato l’importanza di questa nuova struttura per il territorio, affermando che non si tratta solo di un’inaugurazione, ma di un impegno concreto per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ha risposto anche alle critiche riguardo alla tempistica dell’inaugurazione, chiarendo che l’evento segna l’inizio di un percorso che culminerà con l’apertura al pubblico dell’ospedale.
Il direttore del dipartimento salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, ha evidenziato la complessità del processo di avvio di una nuova struttura sanitaria, affermando che “riempire ed avviare a regime un ospedale è una delle cose più complicate che possano esistere.” I primi pazienti sono attesi entro dicembre, e questo richiederà un attento coordinamento e un coinvolgimento attivo di tutto il personale medico e amministrativo.
Inoltre, il progetto ha coinvolto oltre 220 imprese, con una predominanza di aziende pugliesi, contribuendo a stimolare l’economia locale e a creare posti di lavoro. Questo è un esempio di come gli investimenti nella sanità possano avere un effetto positivo non solo sulla salute dei cittadini, ma anche sull’occupazione e sullo sviluppo economico delle comunità.
L’ospedale “Monopoli-Fasano” è uno dei 19 progetti che Webuild sta realizzando nel Sud Italia, un’area che ha storicamente avuto bisogno di investimenti significativi nella sanità e nelle infrastrutture. L’impegno del gruppo si estende oltre i confini regionali, con oltre 200 strutture sanitarie e 80 aeroporti già realizzati nel mondo, sempre con un occhio di riguardo per la sostenibilità ambientale.
Le aspettative per il nuovo ospedale sono elevate, non solo per la sua capacità di fornire cure sanitarie di qualità, ma anche per il modello di sostenibilità che rappresenta. La speranza è che questa iniziativa possa fungere da esempio per future costruzioni sanitarie e infrastrutturali, non solo in Puglia, ma in tutto il Paese, contribuendo a una sanità più verde e più attenta alle esigenze della popolazione.