Home News La clanfa a trieste: tuffi con schizzi e travestimenti all’olimpiade sociale della clanfa
News

La clanfa a trieste: tuffi con schizzi e travestimenti all’olimpiade sociale della clanfa

Share
Share

La clanfa triestina non è un semplice tuffo: è un salto in acqua con le gambe strette al petto e l’obiettivo di suscitare un grosso spruzzo. Ogni anno, in città, va in scena l’olimpiade dedicata a questa tradizione, un evento che richiama centinaia di partecipanti e spettatori. Nel 2025 si è svolta la diciottesima edizione alla presenza di concorrenti vestiti in modo originale e pronti a mostrare salti spettacolari. Questo rituale sportivo-sociale incarna un tratto distintivo di Trieste, capace di coinvolgere persone di ogni età e provenienza.

La storia e il significato della clanfa triestina

Il termine “clanfa” indica un modo particolare di tuffarsi. Non si tratta di un tuffo tecnico o da competizione, ma di un “salto a cofanetto”, come lo chiamano a Trieste. Le gambe vengono abbracciate al petto, e la finalità è creare un enorme spruzzo d’acqua, il più ampio possibile. Non c’è bisogno di destrezza o perfezione stilistica, ma di combinare l’acqua con una buona dose di spettacolo e originalità.

Questo gesto, che a molti può sembrare una semplice distrazione estiva, rappresenta invece una tradizione radicata nella cultura locale. La clanfa accompagna l’estate triestina da decenni, ogni anno riunendo persone in un clima di festa e socialità. Non è raro trovare famiglie, gruppi di amici e persone di tutte le età pronte a cimentarsi in questa pratica. Nel tempo, la clanfa ha preso una piega di competizione goliardica grazie all’olimpiade, ma senza perdere il suo spirito scherzoso e comunitario.

L’olimpiade dele clanfe: un evento tra sport e festa

La diciottesima edizione dell’olimpiade dele clanfe si è svolta nel pomeriggio presso lo stabilimento Ausonia, uno dei punti storici per i bagni a Trieste. L’evento ha attratto una folla numerosa, con concorrenti anche da fuori città e perfino dal confine sloveno, segno dell’ampia risonanza locale e oltre.

Tra i partecipanti sono stati iscritti 170 atleti, tutti accomunati dalla voglia di mettersi in gioco e divertire il pubblico. La gara si distingue per la capacità di combinare l’originalità del costume e la potenza del tuffo, due elementi giudicati da una giuria. Si sono visti protagonisti indossare abiti insoliti, che spaziavano da grandi torte a imponenti suini, con parrucche colorate e travestimenti fantasiosi. Lo spirito goffo e leggero è la cifra stilistica della competizione.

Non è la prima volta che l’evento prova a coinvolgere personaggi noti. In passato, perfino il sindaco Roberto Cosolini partecipò con un salto che lasciò il segno per gli schizzi generati da un fisico imponente.

La giuria e i criteri di valutazione

I tuffi all’olimpiade sono giudicati da una giuria selezionata, attenta a premiare tanto la spettacolarità del gesto quanto l’inventiva nei travestimenti. Sono ammessi tuffi singoli, in squadra o in piccoli gruppi, permettendo una maggiore varietà nello spettacolo e nel coinvolgimento.

Il punteggio finale combina diversi fattori: la quantità e la forza dell’acqua sollevata, la scelta del costume e, soprattutto, l’effetto visivo complessivo. La giuria è nota per essere severa nel mantenere gli standard della competizione ma anche per apprezzare la creatività dei partecipanti. L’obiettivo è premiare chi sa unire la tradizione della clanfa con un tocco originale che renda unico il momento.

Molti concorrenti sono habituali della competizione e coltivano nel tempo forme di personalizzazione dei tuffi, rendendo anche le edizioni successive un’occasione per nuove idee e sfide.

I partecipanti e la dimensione sociale dell’evento

La partecipazione alla gara si conferma ampia e variegata. Quest’anno tra i partecipanti figurava anche Claudio Sterpin, noto per il suo legame mediatico con la vicenda di Liliana Resinovich, scomparsa e poi ritrovata senza vita tra il dicembre 2021 e gennaio 2022. La sua presenza ha richiamato attenzione su un volto conosciuto nella città, confermando la capacità dell’evento di coinvolgere realtà diverse.

L’olimpiade dele clanfe va oltre la competizione sportiva, diventando un ritrovo sociale che stimola la convivialità estiva, l’aggregazione e il senso di appartenenza. Lo stabilimento Ausonia accoglie ogni anno famiglie, turisti, curiosi e atleti, favorendo contatti interculturali dato anche il flusso tra Italia e Slovenia.

L’associazione di volontari Spiz si occupa dell’organizzazione e della logistica, curando ogni dettaglio affinché tutto proceda senza intoppi. Questo gruppo di persone investe tempo e risorse per mantenere viva una manifestazione che rappresenta un pezzo di identità cittadina.

L’evento richiama anche attenzione mediatica e prolunga il suo eco su scala regionale, confermando la clanfa come un appuntamento atteso ed emblematico per Trieste.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.