Il grave incendio che ha interessato la riserva dello zingaro e si è esteso fino all’area di scopello ha costretto le autorità a intervenire con misure urgenti per proteggere la popolazione e contenere le fiamme. La situazione si è stabilizzata dopo ore di emergenza grazie all’intervento di vari mezzi e squadre specializzate, che hanno lavorato durante la notte per frenare l’espansione del rogo. Le operazioni hanno incluso l’evacuazione preventiva di numerose case lambite dal fumo e dal fuoco, al fine di evitare rischi per chi vive nella zona.
Sviluppo e gestione dell’incendio tra riserva dello zingaro e scopello
L’incendio è scoppiato nella riserva dello zingaro e, nella notte tra il 18 e il 19 marzo 2025, ha raggiunto l’area di scopello, una località vicino a castellammare del golfo, in provincia di trapani. Le fiamme hanno interessato soprattutto le zone a monte di scopello, lambendo diverse abitazioni e creando più fronti di fuoco. Intorno alle otto del mattino successivo, il fronte di fuoco è stato circoscritto dagli operatori. Durante la notte, la visibilità è stata compromessa dal denso fumo che ha invaso la zona, costringendo alla evacuazione tempestiva di circa 50 case.
Interventi aerei e coordinamento delle forze
Sul posto sono intervenuti due canadair all’alba per contenere l’incendio dall’alto, supportando le squadre a terra impegnate nel contenimento. Le operazioni si sono svolte in un contesto di difficoltà legate al forte sviluppo del rogo e alle condizioni ambientali, che hanno reso necessario un coordinamento serrato fra vigili del fuoco, forestale, polizia, carabinieri, e altre forze dell’ordine. I mezzi aerei e le squadre hanno consolidato i confini delle fiamme, impedendo la loro ulteriore diffusione verso aree più abitate.
Impatto sulle comunità e misure di emergenza adottate
La rapida espansione dell’incendio ha provocato un clima di emergenza nel territorio vicino a scopello e castellammare del golfo, spingendo le autorità locali a ordinare l’evacuazione notturna delle famiglie coinvolte, per evitare pericoli legati a fumo denso e rischio di incendio diretto. Circa 50 abitazioni sono state evacuate nella notte, con la collaborazione delle forze dell’ordine e delle associazioni impegnate nella protezione civile. Questa decisione ha salvaguardato vite umane e ha dato modo alle squadre antincendio di operare senza ostacoli.
Il sindaco di castellammare del golfo, giuseppe fausto, ha espresso la propria gratitudine verso tutte le persone e i gruppi impegnati nel fronteggiare l’emergenza. Ha ricordato i danni ambientali e economici gravissimi lasciati dall’incendio, sottolineando la fragilità d’un territorio già segnato da eventi simili nel passato recente. La collaborazione fra enti pubblici, operatori specializzati e volontari ha permesso di controllare l’incendio, protegger persone e rifugi, e contrastarne la propagazione.
Ruolo delle forze dell’ordine e dei volontari nella gestione
Il coordinamento della prefettura di trapani ha avuto un ruolo centrale nel coordinare le varie squadre durante le ore cruciali. Le operazioni si sono avvalse del lavoro congiunto di vigili del fuoco, personale forestale del servizio antincendio boschivo, polizia, carabinieri, polizia municipale e delle associazioni di protezione civile firerescue e anopas. Questi gruppi hanno garantito un presidio costante su tutta l’area, sia per la tutela della popolazione sia per l’intervento diretto sulle fiamme.
La sinergia tra i mezzi aerei – in particolare i canadair presenti fin dalle prime ore del mattino – e il lavoro a terra ha consentito di isolare i fronti attivi dell’incendio e impedire l’aggravarsi della situazione. Le squadre hanno svolto turni coordinati anche di notte, sotto condizioni di scarsa visibilità e con la pressione di contenere un rogo che rischiava di far gravissimi danni alle comunità locali. Le associazioni di protezione civile hanno supportato le operazioni con servizi di assistenza alle persone evacuate e gestione della logistica.
Confermate dalle autorità competenti, queste azioni si sono rivelate decisive nel gestire un evento che avrebbe potuto causare danni ancora più vasti. Le successive attività di monitoraggio continueranno per assicurare che non si verifichino nuove riaccensioni e per valutare l’entità del danno alla natura e alle infrastrutture locali.