Il Giffoni Film Festival ha recentemente vissuto un momento storico con il passaggio di testimone da Claudio Gubitosi, fondatore e direttore per 55 anni, al nuovo team di gestione. Gubitosi ha descritto il suo addio con parole poetiche, sottolineando come “il cielo grigio accompagna questa dolce melanconia”. Questo festival, considerato da Francois Truffaut il più necessario tra i festival del cinema, ha chiuso un capitolo importante con un’edizione da record, caratterizzata da una straordinaria affluenza e un interesse mediatico senza precedenti.
un festival di successi
Durante i dieci giorni del festival, Giffoni ha accolto 320 ospiti, tra cui nomi illustri come Toni Servillo, Paolo Sorrentino e Tim Burton. I numeri parlano chiaro, evidenziando il successo dell’evento:
- 7 milioni di visualizzazioni su Facebook
- 16 milioni su Instagram
- Circa 30.000 persone al giorno in partecipazione
Gubitosi ha espresso il suo orgoglio per questo successo, affermando: “Questa felicità diffusa mi rende orgoglioso e mi spinge a credere che il mondo può e deve cambiare”.
il tema di quest’anno: becoming human
Il tema centrale del festival di quest’anno, “Becoming Human”, ha risuonato profondamente tra i partecipanti. Un giovane giurato ha chiesto a Gubitosi di non abbandonare il festival, un momento che ha toccato il suo cuore. “È arrivato il momento giusto di lasciare la direzione, ma sono tranquillo e dovete esserlo anche voi”, ha affermato, esprimendo fiducia nel suo team, ora pronto a proseguire l’eredità del festival.
Il testimone passa ora a Jacopo Gubitosi, figlio di Claudio e direttore generale, e a Luca Apolito, nuovo direttore artistico. Jacopo ha dichiarato: “Non siamo mai pronti a questo momento”, ma ha sottolineato l’importanza di un programma che ha soddisfatto le aspettative dei ragazzi, affrontando sfide significative con determinazione e passione.
un futuro luminoso
Luca Apolito ha descritto Giffoni come qualcosa di più di un semplice festival, evidenziando il legame profondo che si crea tra i partecipanti. “In 55 anni tante generazioni si sono raccontate in un flusso in continuo cambiamento”, ha affermato, richiamando il tema dell’edizione e difendendo le nuove generazioni dalle critiche.
Pietro Rinaldi, presidente dell’Ente autonomo Giffoni Experience, ha condiviso il suo legame personale con il festival, affermando: “Giffoni è identità, è cultura. È soprattutto un’idea che non morirà mai”. Con la transizione verso una nuova gestione, è previsto che Giffoni diventi una Fondazione entro novembre, un passo importante per garantire la sostenibilità del festival.
Gubitosi ha lasciato un messaggio chiaro agli eredi: “sacrifici, amore, occhi aperti, disponibilità nei confronti di tutti. E poesia, perché senza poesia non si arriva da nessuna parte”. Questa frase racchiude l’essenza di Giffoni, un festival che celebra non solo il cinema, ma anche l’arte di raccontare storie e costruire comunità attraverso la bellezza delle immagini e delle parole.
Il futuro del Giffoni Film Festival appare promettente, con un team pronto a continuare a far crescere questa straordinaria iniziativa. La poesia, come ha detto Gubitosi, rimarrà un faro che guiderà le loro scelte, ispirando le generazioni future a sognare e a creare in un mondo sempre più bisognoso di creatività e umanità.