L’ex deputato repubblicano George Santos, noto per le numerose falsità nel suo passato, si è presentato volontariamente alle autorità federali americane e ha cominciato a scontare la condanna a sette anni di carcere. La vicenda ha attirato l’attenzione internazionale, anche perché Santos ha origini brasiliane e ha avuto un ruolo pubblico importante, pur durato molto poco. La sua espulsione dal parlamento è stata storica e segna uno dei casi giudiziari più incredibili del congresso statunitense degli ultimi anni.
La consegna alle autorità e l’arresto nella prigione federale del new jersey
Il 2025 ha visto George Santos presentarsi spontaneamente alle forze dell’ordine in vista del termine ultimo stabilito per iniziare a scontare la pena. La polizia federale degli Stati Uniti lo ha arrestato senza opposizione e lo ha trasferito nel carcere di Fairton, nel New Jersey, struttura dove sconterà i restanti sette anni di detenzione. Questo passaggio è avvenuto dopo mesi di attesa che segnava la scadenza dell’ordine emesso dalle autorità giudiziarie.
L’ultimo messaggio di santos
Santos, che ha doppia cittadinanza brasiliana e americana, ha affidato l’addio ai social network con un messaggio carico di toni polemici e di sfida. Ha ringraziato chi lo ha sostenuto definendo la vicenda “un cabaret politico” e ha ringraziato anche i suoi critici per la “pubblicità gratuita” che gli hanno fatto. Nelle sue parole lascia intendere che non si tratta di un vero addio, ribadendo che “le leggende non dicono mai veramente addio”. Il post è arrivato a poche ore dall’obbligo di consegnarsi e rappresenta una sorta di ultimo saluto pubblico.
La carriera politica e la destituzione dalla camera
George Santos era entrato in carica al congresso americano, ma la sua permanenza è durata appena un anno. Nel 2023 la camera dei rappresentanti ha votato per la sua espulsione, un fatto che si è verificato solo in cinque altre occasioni nella storia degli Stati Uniti. La decisione è arrivata dopo che erano uscite allo scoperto diverse accuse pesanti contro di lui.
Il suo percorso politico si è chiuso dunque bruscamente, sotto il peso delle indagini che hanno rivelato frodi finanziarie, identità false e un curriculum inventato. La sua presenza in parlamento si è trasformata in un caso giudiziario e mediatico dagli echi internazionali.
Menzogne e accuse smascherate
Santos aveva ammesso l’anno scorso di aver truffato diversi donatori durante la sua campagna elettorale. Ha anche confessato di aver rubato l’identità di almeno dieci persone, inclusi alcuni membri della sua famiglia, per ottenere fondi e sostegno. Le autorità hanno descritto un quadro di falsità articolate, che comprendevano anche dettagli del suo curriculum.
Tra le menzogne più clamorose, Santos aveva dichiarato di aver lavorato per grandi istituti finanziari come Goldman Sachs e di essere stato una stella della pallavolo universitaria. Inoltre, aveva inventato storie riguardo ai suoi avi, raccontando falsamente di essere discendente di sopravvissuti all’olocausto ebrei, rifugiati dalla persecuzione nazista durante la seconda guerra mondiale. Queste rivelazioni hanno scatenato indignazione e hanno alimentato il processo che ha portato alla sua condanna.
La sentenza, le multe e il carcere
Dopo aver accettato un accordo con la giustizia americana, George Santos ha concordato una condanna di sette anni di carcere. Oltre alla detenzione, l’ex deputato dovrà versare una multa complessiva di 580mila dollari. Questi importi rappresentano il frutto delle frodi ammesse e dei danni causati ai donatori e alle persone coinvolte.
La pena segna una pagina poco comune nella storia politica statunitense, soprattutto per un giovane politico che aveva suscitato interesse e aspettative. La sua vicenda serve come monito riguardo alla verifica delle informazioni e all’onestà richiesta nel servizio pubblico.
Un caso di grande impatto
Il caso di George Santos resta uno degli episodi più controversi degli ultimi anni, associato a inganni e finte esperienze che hanno fatto scalpore tra colleghi e media. Il suo ingresso in prigione ha chiuso un capitolo che sembrava destinato a durare molto meno.