Nel contesto attuale dei pagamenti digitali, l’Europa si trova in una posizione vulnerabile. Secondo Pietro Cipollone, membro del board della Banca Centrale Europea (Bce), ben due terzi dei pagamenti effettuati con carta vengono elaborati da società situate al di fuori dell’Unione Europea. Questa situazione implica che il nostro settore bancario e i fornitori di servizi di pagamento devono pagare commissioni a queste aziende estere, con un impatto diretto sulla competitività e sull’indipendenza economica dell’Europa.
Cipollone ha rilasciato un’intervista al quotidiano sloveno Delo, evidenziando l’importanza cruciale della creazione di un euro digitale. La crescente dipendenza dai fornitori esteri è una preoccupazione per la Bce, specialmente in un contesto in cui i pagamenti tramite dispositivi mobili stanno guadagnando sempre più terreno. Con l’aumento di queste transazioni, le banche europee non solo perdono commissioni, ma anche dati cruciali sui comportamenti dei consumatori, che vengono invece controllati da aziende esterne.
Rischi delle stablecoin e dell’indipendenza economica
L’emergere delle stablecoin, prevalentemente denominate in dollari, rappresenta un altro elemento di rischio. Cipollone avverte che queste valute digitali potrebbero sottrarre depositi alle banche europee, intensificando ulteriormente la dipendenza dell’Europa da attori esterni. Questa situazione è allarmante, poiché la resilienza dei sistemi di pagamento è uno dei principali mandati delle banche centrali.
- Indipendenza dai fornitori esteri: È fondamentale garantire che gli europei possano pagare in modo indipendente da altre regioni del mondo.
- Modernizzazione dei pagamenti: L’euro digitale non è solo una questione di modernizzazione, ma una necessità strategica.
- Standardizzazione dei pagamenti: Creare un’infrastruttura unificata per i pagamenti in tutta l’Unione Europea è essenziale.
Vantaggi dell’euro digitale per l’economia europea
Cipollone sottolinea che, nonostante l’Unione Europea abbia una moneta comune da oltre 25 anni, esiste ancora una dipendenza preoccupante dai sistemi di pagamento esterni. Un euro digitale potrebbe offrire l’opportunità di creare un’infrastruttura unificata e uno standard comune per i pagamenti. La mancanza di standardizzazione attuale rende difficile per le piccole e medie imprese espandere le loro attività all’estero, nonostante la loro innovatività.
Cipollone usa un’interessante analogia: “È come dover affrontare lingue diverse. Se si hanno standard diversi in diversi paesi, è molto complicato vendere il proprio prodotto. Ma se si ha un unico standard, una lingua in comune, il compito diventa molto più semplice”.
In questo contesto, l’euro digitale non rappresenterebbe solo un mezzo di pagamento, ma anche un potente strumento per stimolare la crescita delle imprese europee. Creare un ambiente in cui le aziende possano competere e prosperare è una delle priorità della Bce.
Innovazione e sicurezza con l’euro digitale
In aggiunta, la creazione di un euro digitale potrebbe anche favorire l’innovazione nel settore fintech europeo. Con l’aumento della concorrenza nel settore dei pagamenti, le aziende potrebbero essere stimolate a sviluppare nuove soluzioni e servizi, migliorando ulteriormente l’esperienza del consumatore. La Bce, attraverso l’introduzione di una valuta digitale, potrebbe quindi incentivare la digitalizzazione dell’economia europea, portando a un sistema di pagamenti più efficiente e sicuro.
Oltre ai benefici economici, l’euro digitale potrebbe anche avere un impatto positivo sulla sicurezza e sulla privacy dei dati. Cipollone ha ribadito che un sistema di pagamento europeo garantirebbe maggiore protezione per i dati degli utenti, riducendo il rischio di violazioni della privacy che spesso si verificano con i fornitori esteri. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un’epoca in cui la sicurezza dei dati è una priorità assoluta per i consumatori e le aziende.
Infine, l’introduzione dell’euro digitale richiede un attento esame delle implicazioni legali e normative. La Bce dovrà collaborare con le autorità di regolamentazione e i governi nazionali per garantire che la nuova forma di valuta rispetti le normative esistenti e favorisca la stabilità finanziaria.
In sintesi, l’euro digitale rappresenta una risposta strategica alla crescente dipendenza dai fornitori esteri nel settore dei pagamenti. Come sottolinea Cipollone, è fondamentale per l’Europa garantire la propria indipendenza economica e promuovere un ambiente favorevole per le aziende locali. La creazione di un euro digitale non è solo un passo verso la modernizzazione dei pagamenti, ma una vera e propria opportunità per rafforzare l’economia europea nel suo complesso.