L’Assemblea dei Soci di Cinecittà ha recentemente approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2024, segnando un momento cruciale per il futuro della storica casa di produzione cinematografica italiana. Con la nomina di Antonio Saccone come nuovo Presidente di Cinecittà SpA, l’azienda si prepara a intraprendere un percorso di trasformazione e rilancio, dopo aver affrontato sfide economiche e operative significative.
La nuova governance, insediatasi solo sei mesi fa, ha già dimostrato la propria efficacia, riuscendo a ridurre i costi di ben 5 milioni di euro. Questo intervento ha portato a una revisione delle previsioni delle perdite, che ora si attestano a 11,6 milioni di euro, segnando un progresso di oltre 2 milioni rispetto alle stime iniziali. Nonostante la perdita, il patrimonio netto positivo di 4,2 milioni di euro rappresenta un segnale di resistenza e potenziale ripartenza.
la sfida della governance
L’Amministratrice Delegata Manuela Cacciamani ha condiviso la sua esperienza, sottolineando la necessità di una revisione radicale e di una strategia di recupero. “Quando ho accettato l’incarico a luglio 2024, ero convinta di trovare una società in salute. Purtroppo, ho scoperto che la situazione era ben diversa”, ha dichiarato. La Cacciamani ha evidenziato come la precedente governance abbia lasciato in eredità rettifiche negative per 8 milioni di euro e perdite totali di 13,6 milioni.
il piano industriale 2025-2029
Il Piano Industriale 2025-2029 approvato oggi rappresenta una roadmap chiara per il futuro di Cinecittà. Tra gli obiettivi principali ci sono:
- Raddoppio dei ricavi: da 26,7 milioni a 51,9 milioni di euro.
- EBITDA positivo di 6,3 milioni con un margine operativo del 7,5%.
- Investimenti significativi, tra cui la costruzione di cinque nuovi teatri di posa e la ristrutturazione di altri quattro entro il 2026, aumentando la capacità produttiva del 60%.
Un aspetto cruciale del rilancio è il ritorno a contratti con produzioni profittevoli. Fino ad ora, i contratti erano praticamente assenti, ad eccezione di un accordo quadro con Fremantle, che ha evidenziato una marginalità negativa. La nuova governance si impegna a generare un fatturato che crei valore reale per l’azienda.
l’importanza della collaborazione
Cacciamani ha ringraziato il Ministero della Cultura per il supporto ricevuto, sottolineando l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato. “Abbiamo affrontato una situazione difficile con determinazione e oggi abbiamo le basi per guardare avanti con fiducia”, ha affermato.
Il Piano Industriale non si limita a numeri e obiettivi, ma pone anche una forte enfasi sulla qualità dei servizi offerti. L’azienda intende focalizzarsi sulla fornitura di servizi cinematografici di alta qualità, essenziali per rimanere competitivi sia sul mercato nazionale che internazionale. L’attenzione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un altro elemento chiave, con Cinecittà che sta rispettando ogni impegno.
La storicità di Cinecittà, che ha ospitato produzioni di fama mondiale e ha contribuito a scrivere la storia del cinema italiano, rappresenta un patrimonio inestimabile. Con la nuova governance e un piano strategico ben definito, l’azienda sembra pronta a riconquistare il suo posto di rilievo nel panorama cinematografico globale.
Antonio Saccone, nel suo nuovo ruolo di Presidente, avrà la responsabilità di guidare l’azienda verso un futuro prospero. La sua esperienza e visione strategica saranno fondamentali per realizzare gli ambiziosi obiettivi delineati nel Piano Industriale. La sfida che attende Cinecittà è quella di trasformare le attuali difficoltà in opportunità, costruendo un futuro che possa attrarre nuovi investimenti, talenti e produzioni.
In questo contesto, il settore cinematografico italiano ha bisogno di ripensare le proprie strategie e adottare un approccio innovativo, in grado di rispondere alle sfide di un mercato sempre più competitivo e in evoluzione. Con il supporto della nuova governance, Cinecittà potrebbe diventare un esempio di resilienza e capacità di adattamento, contribuendo non solo al settore cinematografico, ma all’intero panorama culturale del Paese.