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Boom del turismo estivo 2025 in Italia, 36,1 milioni di italiani in viaggio e cambiamenti nelle abitudini

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L’estate 2025 segna un nuovo ciclo per il turismo italiano, con numeri in crescita e uno scenario che si trasforma. Le rilevazioni mostrano come la spesa e le modalità di viaggio siano mutate, portando a nuove dinamiche non solo economiche ma anche culturali nel modo di vivere la vacanza.

Il ruolo della destagionalizzazione e le prospettive per il settore alberghiero

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha sottolineato come la ripartizione delle ferie su più mesi rappresenti un segnale incoraggiante per tutto il settore. L’allungamento della stagione turistica offre la possibilità di migliorare l’occupazione e la redditività per gli operatori lungo l’intero arco dell’anno. La destagionalizzazione favorisce una distribuzione più omogenea dei flussi, diminuendo l’impatto economico e ambientale delle concentrazioni di turisti in pochi giorni o settimane.

In questo contesto, si osserva un cambiamento nel comportamento dei turisti, che non si limitano più a prenotare un alloggio ma cercano emozioni da ricordare. Le spese si spandono lungo tutta la filiera, interessando ristorazione, arte, artigianato e servizi legati al benessere. Questa tendenza porta a un rilancio del settore come motore di valore economico e sociale radicato nel territorio.

Le sfide economiche che frenano parte della popolazione

Nonostante gli indicatori positivi, l’indagine evidenzia che una quota di italiani rinuncerà alla vacanza a causa di problemi economici. Questa realtà rappresenta un campanello di allarme per l’intero comparto, che deve trovare modalità per rendere il turismo più accessibile. L’obiettivo è offrire occasioni di svago e benessere anche a chi ha risorse limitate, evitando ulteriori divisioni sociali legate all’accesso ai servizi turistici.

Il settore si trova quindi di fronte alla necessità di bilanciare promozione, sostenibilità e inclusione, tutelando sia la qualità dell’offerta sia la capacità di coinvolgere una più ampia parte della popolazione italiana.

L’andamento positivo del turismo estivo 2025 in numeri

Secondo l’indagine condotta da Tecnè per Federalberghi, in Italia si muoveranno per motivi turistici circa 36,1 milioni di persone nella stagione estiva 2025. Questo movimento genererà un fatturato complessivo vicino ai 41,3 miliardi di euro, con un aumento dell’1,7% rispetto all’estate precedente. Sono dati che confermano il ruolo chiave del turismo per l’economia nazionale, indicandone una crescita sostenuta, nonostante alcune incertezze macroeconomiche globali.

Il monitoraggio evidenzia una maggiore partecipazione di nuclei familiari, data dal incremento del numero di bambini rispetto agli adulti che viaggiano. Questa evoluzione influenza fortemente la tipologia e le esigenze legate alla vacanza. Il periodo delle ferie si estende infatti da giugno a settembre, con un aumento delle partenze nei mesi cosiddetti periferici, a testimoniare una tendenza verso una distribuzione più ampia e meno concentrata del flusso turistico. La permanenza media si riduce leggermente, passando da 10,3 a 10 giorni, ma il numero complessivo di viaggi aumenta, segnalando un approccio più frammentato e flessibile alla gestione del tempo libero.

Il cambiamento nelle preferenze e nelle modalità di vacanza degli italiani

L’analisi mette in luce che la vacanza estiva non è più sinonimo esclusivo di agosto. Questo mese mantiene un ruolo centrale, ma cresce anche il valore dei mesi di giugno e settembre. Il turismo si diluisce nel tempo, favorendo un’occupazione più lunga e costante nelle località ricettive. Il turista moderno ricerca esperienze più che semplicemente le classiche ferie estive prolungate.

Le destinazioni marine mantengono il primo posto nelle preferenze, ma ci si rivolge sempre più verso realtà naturalistiche meno affollate. Il dato indica una consapevolezza crescente dei viaggiatori verso ambienti tranquilli, con un’attenzione particolare per la sostenibilità e la valorizzazione del territorio. Questa tendenza modifica la domanda di servizi correlati, in particolare per quanto riguarda offerte legate al benessere e al contatto con la natura.

Non a caso, l’indagine conferma che l’Italia detiene l’88% delle preferenze dei viaggiatori nazionali, mentre solo il 12% si sposta verso destinazioni estere. Questi ultimi tendono a scegliere comunque località di mare, seguendo una linea coerente con la domanda interna.

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