La polizia cilena ha portato a termine un’operazione che ha portato all’arresto di un ex militare della guardia nazionale bolivariana venezuelana, coinvolto in una serie di sequestri a santiago tra metà 2024 e la fine dell’anno. La vicenda si lega a un’organizzazione criminale transnazionale legata al venezuela, la cui attività si è estesa anche fuori dal continente americano.
Indagine e arresti: il ruolo dell’ex militare della gnb
Le autorità di santiago hanno identificato e fermato un ex membro del comando anti-estorsione e sequestro della gnb. L’uomo, noto con il soprannome “turko” e dal nome di battesimo Adrián Rafael Gámez Finol, aveva lasciato il venezuela ma è rimasto coinvolto in attività criminali in cileno. La sua esperienza militare e tecnica ha fornito alla banda un vantaggio per mettere in atto diverse rapine di persona nel periodo tra giugno e dicembre 2024.
Non è stato l’unico arresto: altre cinque persone di nazionalità venezuelana, tutte senza permessi legali per stare nel paese, sono state fermate durante le operazioni. La polizia investigativa cilena ha spiegato che Gámez è ritenuto anche l’ideatore materiale dei sequestri, con un chiaro legame con l’omicidio del militare venezuelano Ronald Ojeda. Ojeda, rifugiato a santiago, fu rapito dalla sua abitazione a febbraio da uomini travestiti da agenti della polizia locale. Poco dopo, i suoi resti vennero trovati nascosti sotto cemento.
Legami con l’organizzazione tren de aragua e accuse di terrorismo
Il gruppo a cui appartengono gli arrestati viene identificato come “i pirati”, una branca locale in cileno del tren de aragua. Quest’ultimo è un’organizzazione criminale venezuelana con ramificazioni in vari paesi dell’america latina e negli stati uniti. Il governo statunitense ha etichettato la rete come associazione terrorista, viste le attività violente e la natura organizzata.
Secondo la procura cilena, la banda si concentrava in particolare su sequestri a scopo di estorsione. Le rapine commesse spesso sfociavano in omicidi, come dimostra la vicenda di Ojeda. Le indagini hanno già portato al fermo di altri sedici membri legati alla stessa organizzazione, coinvolti almeno nello stesso fatto di sangue.
Responsabilità e indagini sulle connessioni politiche
L’omicidio di Ronald Ojeda riporta a galla tensioni politiche già conosciute in veste di rifugiato. La procura ha segnalato la possibilità di un ordine diretto proveniente da figure di spicco del governo venezuelano. In particolare, si punta il dito verso Diosdado Cabello, ministro dell’interno in venezuela, ritenuto il mandante delle azioni criminali.
Le autorità nazionali cilene restano impegnate nel ricostruire ogni passaggio della rete di comando, cercando di disarticolare la presenza del tren de aragua sul territorio. Questa operazione conferma come le reti criminali venezuelane continuino a estendere l’influenza oltre i confini nazionali, con ramificazioni che coinvolgono rifugiati, ex militari e migranti irregolari.
Il procedimento giudiziario e il monitoraggio internazionale
Il procedimento giudiziario è in corso e gli arrestati saranno al centro di ulteriori verifiche per accertare responsabilità nell’ambito dei sequestri consumati e delle possibili connessioni con gruppi politici o militari del venezuela. Intanto, la presenza dei pirati di tren de aragua nel continente continua a essere un fenomeno monitorato dalle polizie americane e latinoamericane.