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Argentina riduce in modo permanente i dazi sulle esportazioni agricole e zootecniche

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Il presidente Javier Milei ha annunciato una riduzione definitiva dei dazi sulle esportazioni di prodotti agricoli e zootecnici, noti come retenciones. Il taglio resterĂ  valido per l’intera durata del suo mandato, con l’obiettivo di eliminare completamente queste imposte. Le tariffe erano state introdotte dai governi precedenti per incrementare le entrate fiscali, controllare i prezzi interni dei generi alimentari e mantenere valuta estera nel Paese.

L’annuncio di javier milei alla fiera rural di buenos aires

Il 137° Esposizione Rurale di Buenos Aires è stata la cornice scelta dal presidente Javier Milei per comunicare la riduzione dei dazi sulle esportazioni agricole. Durante il suo intervento, Milei ha definito i dazi una «misura sinistra», sottolineando come penalizzino il settore produttivo piĂ¹ rilevante dell’Argentina. Il presidente ha promesso che questa riduzione sarĂ  «permanente e irreversibile» per tutto il suo mandato. La risposta del pubblico è stata calorosa, con numerosi applausi a sostegno delle sue parole.

Rilancio del rapporto con il comparto agricolo-zootecnico

L’intenzione di Milei è chiara: rilanciare il rapporto con il comparto agricolo-zootecnico. Questo settore rappresenta una parte importante dell’economia nazionale e si è sempre opposto alle retenciones, viste come un ostacolo alla crescita e al rendimento. La scelta del contesto della fiera, evento simbolo dell’agricoltura argentina, evidenzia la volontà di stringere un’alleanza duratura con i produttori.

Dettagli sulle tariffe e riduzioni previste

Le percentuali delle retenciones subiranno una riduzione significativa su diversi prodotti. La carne bovina e avicola vedrà il dazio scendere dal 6,75% al 5%. Per il mais e il sorgo, la tariffa sarà abbassata dal 12% al 9,5%. Lo girasole passerà dal 7,5% al 5,5%. La soia, prodotto di grande peso per l’export argentino, vedrà una diminuzione dal 33% al 26%. Anche i sottoprodotti della soia registreranno un taglio, dal 31% al 24,5%.

Strategia fiscale e impatto sulle esportazioni

Queste misure indicano una strategia chiara: alleggerire la pressione fiscale sulle esportazioni verso i mercati esteri per favorire la competitività. La riduzione dei dazi dovrebbe consentire ai produttori di ottenere margini maggiori, incentivando un aumento degli investimenti e delle esportazioni. Dal punto di vista governativo, l’impatto sulla raccolta fiscale sarà bilanciato dalla possibile crescita della produzione e delle vendite internazionali.

Origini e motivazioni delle retenciones in argentina

Le retenciones sono state introdotte nei giorni passati da governi che cercavano di stabilizzare l’economia attraverso la regolazione di flussi finanziari e prezzi interni. L’imposizione fiscale sulle esportazioni agricole nacque per far entrare piĂ¹ valuta estera nelle casse pubbliche e contenere l’inflazione alimentare a livello nazionale. Queste misure avevano lo scopo di ridurre la volatilitĂ  dei prezzi interni mantenendo prodotti essenziali a costi accessibili per la popolazione.

Critiche e conflitti con il settore agricolo

Tuttavia, il comparto agricolo ha spesso criticato le retenciones perché limitano i profitti delle aziende agricole, riducendo gli incentivi a coltivare e investire. I dazi, percepiti come penalizzazioni eccessive, hanno generato conflitti con il governo e proteste da parte degli agricoltori. Il nodo principale riguarda l’impatto sul settore produttivo, che rappresenta una risorsa chiave per la bilancia commerciale del Paese.

Javier Milei sceglie ora la strada contraria rispetto a chi ha istituito queste tariffe, annunciando l’intenzione di portarle progressivamente a zero, nella convinzione che eliminandole si stimolerĂ  la crescita economica attraverso il rafforzamento dell’export. Questa mossa si inserisce nel piĂ¹ ampio progetto del suo governo, che punta a modificare l’approccio economico e fiscale dell’Argentina.

Le prossime mosse del governo saranno monitorate con attenzione, anche perché la dinamica delle export retenciones ha una forte influenza sulle relazioni tra Stato e settore produttivo. La diminuzione dei dazi potrebbe rafforzare l’export agricolo ma impatterà sugli introiti fiscali dello Stato, a cui si affiderà la capacità di mantenere l’equilibrio tra crescita economica e necessità di bilancio.

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