Un fatto drammatico è avvenuto a Castiraga Vidardo, in provincia di Lodi, dove un uomo di 89 anni ha tolto la vita alla moglie ottantenne, Luisa Trabucchi, soffocandola con un sacchetto. Dopo aver commesso il gesto, l’anziano ha provato a togliersi la vita ma è stato soccorso e ora si trova ricoverato in ospedale sotto osservazione. La donna, da anni costretta sulla sedia a rotelle, viveva una condizione difficile che aveva spinto il marito a cercare aiuto per migliorare le condizioni della casa. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Lodi e coordinate dalla Procura locale.
Le condizioni della vittima e il contesto familiare
Luisa Trabucchi soffriva da tempo di una grave disabilità che l’ha resa sedia a rotelle. La sua mobilità limitata imponeva molte difficoltà quotidiane tanto a lei quanto a chi si prendeva cura di lei. Secondo alcune fonti, l’anziano marito viveva in una situazione di crescente disagio e disperazione per l’impossibilità di garantire un ambiente adeguato alla moglie. Da almeno venti giorni, l’uomo si era attivato per chiedere al comune informazioni riguardo alla ristrutturazione dell’abitazione. L’obiettivo era rendere più agibile la casa e migliorare la qualità di vita di Luisa.
L’uomo, probabilmente alla fine delle sue forze psicologiche, non aveva però fatto richieste di supporto diretto o sollecitazioni per interventi sociali. All’arrivo al Municipio, i tecnici comunali erano assenti per ferie e fu ricevuto direttamente dal sindaco Emma Perfetti. Lei stessa ha dichiarato che l’anziano sembrava stanco e provato ma voleva solo vedere come modificare la casa per dare una vita più dignitosa a sua moglie. Questa volontà, però, non è mai diventata una richiesta formale di aiuto o sostegno esterno.
L’intervento in municipio e le dichiarazioni del sindaco
L’appuntamento tra l’uomo e il comune è avvenuto circa tre settimane prima del tragico episodio. La situazione di fragilità dell’anziano marito, in quella occasione, era già evidente. La sindaco Perfetti descrive l’uomo come una persona esausta, non a caso afflitta ma senza manifestare apertamente una richiesta di supporto. Nonostante questo, il contesto resta segnato da un senso di solitudine e difficoltà che forse non ha trovato canali adeguati per essere affrontato.
Il sindaco ha dichiarato pubblicamente che l’anziano non aveva chiesto un aiuto diretto, ma solo informazioni per intervenire sull’abitazione. Il tecnico comunale incaricato era in ferie, quindi l’incontro è stato gestito direttamente dalla prima cittadina. La situazione documenta una coppia in difficoltà, senza però segni evidenti di allarmi sociali da parte dell’uomo.
Le indagini dei carabinieri e gli sviluppi giudiziari
Il drammatico evento è al vaglio dei carabinieri di Lodi che stanno ricostruendo nel dettaglio la dinamica del delitto e successivo tentato suicidio. Il magistrato Roberto Fedelini coordina gli accertamenti della Procura di Lodi. L’uomo è attualmente piantonato in ospedale, non in pericolo di vita, e le forze dell’ordine stanno valutando la sua posizione. I carabinieri raccolgono testimonianze e cercano di mettere insieme gli elementi che hanno condotto a questa tragedia.
Le forze dell’ordine stanno considerando il quadro psichico e sociale del marito, già provato dalla gestione della malattia e disabilità della moglie. I prossimi giorni potrebbero chiarire meglio i motivi che hanno spinto al gesto estremo, anche se al momento la pista principale resta il sovraccarico emotivo e la disperazione per la condizione della coppia.
Attenzione sulle fragilità nascoste
In attesa di ulteriori sviluppi, la vicenda richiama l’attenzione sulle fragilità nascoste nelle famiglie con anziani non autosufficienti e sulle difficoltà di chi si prende cura dei propri cari in isolamento. Le indagini proseguiranno per acquisire tutti i dettagli necessari.