Nei controlli effettuati tra aprile e maggio 2025, i carabinieri del Nas di Bologna hanno scoperto un vasto quantitativo di alimenti scaduti utilizzati in rifugi, punti di ristoro e locande di montagna dell’appennino emiliano-romagnolo. Tra carni, prodotti ittici e latticini scaduti anche da oltre vent’anni, è stato posto sotto sequestro materiale per un valore stimato in 35mila euro. L’operazione ha coinvolto diverse attività, molte delle quali sono state sospese per gravi irregolarità igienico-sanitarie.
Quantitativi e tipologie di alimenti sequestrati
L’intervento dei Nas ha portato al sequestro di oltre 700 chili di alimenti scaduti, tra cui carni di daino, cervo, cinghiale e bovino, oltre a trote salmonate, salumi e latticini. Tra i prodotti recuperati, alcuni risultavano superare la data di scadenza anche di 20 anni o più. Questi alimenti venivano adoperati per la preparazione di piatti destinati a clienti e escursionisti nelle strutture montane.
Il valore stimato degli alimenti sequestrati è attorno ai 35mila euro. Il controllo ha interessato complessivamente 16 strutture, tra rifugi e locande, in varie zone dell’appennino emiliano-romagnolo. Solo quattro di queste hanno superato le ispezioni senza rilevare irregolarità importanti, mentre le altre presentavano violazioni gravi, spesso legate alla conservazione dei prodotti e alle condizioni igieniche.
L’uso di alimenti scaduti da anni rappresenta un pericolo per la salute dei consumatori, in particolare per chi frequenta queste strutture in quota per attività sportive o escursionistiche. Le zone interessate sono frequentate da migliaia di persone ogni anno, in cerca di cibo e ristoro.
Irregolarità nelle condizioni igienico-sanitarie rilevate dai Nas
Durante le ispezioni, i carabinieri del Nas si sono trovati di fronte a situazioni allarmanti. Sono stati documentati casi in cui cani e gatti si muovevano liberamente non soltanto nei magazzini delle scorte alimentari ma anche nelle aree di preparazione delle pietanze, creando seri rischi di contaminazione. In altre strutture, le cucine erano ricoperte da uno spesso strato di fumo nero causato dai fuochi, con pareti e soffitti deteriorati e intonaci che si staccavano.
I magazzini erano spesso invasi da ragnatele e muffa, segno di scarsa pulizia e manutenzione. Una situazione particolarmente grave è stata rilevata in un laboratorio abusivo per la preparazione della pasta fresca, ricavato in un garage adiacente a una locanda, con il pavimento sporco di escrementi di roditori. In un altro caso un congelatore era piazzato in un bagno privato adibito a deposito di bevande e altri alimenti, una prassi chiaramente inadeguata e vietata.
La presenza di animali in aree di preparazione e stoccaggio, insieme ai danni strutturali e alle condizioni di sporco, evidenziano una mancanza di rispetto delle norme igieniche basilari. “Questo può causare contaminazioni degli alimenti e rappresenta un rischio sanitario per gli utenti.”
Mancanze riconosciute nelle procedure di lavorazione e conservazione
Durante il controllo, sono state riscontrate frequenti irregolarità nell’uso e nella manutenzione degli strumenti di cucina. Affettatrici e macchine impastatrici erano spesso sporche, accumulando residui senza le opportune operazioni di pulizia. Alcuni prodotti confezionati come marmellate e verdure sottolio venivano conservati senza adeguate procedure di pastorizzazione, rendendo insicuro il consumo di tali alimenti.
In un rifugio sono stati trovati 5 chili di tartufo nero privi di qualsiasi documento di tracciabilità. Altro caso grave riguarda 6 chili di funghi porcini essiccati, anch’essi senza attestazioni di commestibilità da parte dell’Ausl competente. Questi ritrovamenti mettono in luce una gestione non corretta delle materie prime, con possibili conseguenze per la salute pubblica.
Il controllo ha portato alla sospensione di quattro attività, con un giro d’affari dichiarato dai gestori stimato attorno ai 2 milioni e 600mila euro. Le sanzioni pecuniarie hanno superato i 27mila euro. Le autorità sanitarie locali, coinvolte dopo la segnalazione, stanno intraprendendo i provvedimenti necessari per garantire la sicurezza alimentare in queste strutture.
Controlli e rischio per la salute pubblica
La presenza di alimenti scaduti da decenni, insieme a condizioni igieniche inaccettabili, conferma la necessità di controlli rigorosi in ambienti che servono un pubblico vasto e variegato, spesso in condizioni ambientali particolari come le montagne. I carabinieri del Nas continueranno le verifiche per evitare rischi evitabili.