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Milano affronta la crescita della popolazione anziana con un nuovo piano welfare 2025-2027

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Milano, come molte città italiane, si confronta con il progressivo invecchiamento della sua popolazione. Gli over 65 ora rappresentano un quinto degli abitanti, e l’età media continua a salire lentamente. Questi cambiamenti demografici richiedono soluzioni mirate per garantire l’assistenza e il benessere sociale nei prossimi anni. Il Comune ha recentemente approvato il Piano di sviluppo del Welfare 2025-2027 per definire le linee d’intervento in questo contesto.

La tendenza demografica di milano tra invecchiamento e calo della natalità

Secondo i dati ufficiali, l’età media dei milanesi ha raggiunto i 46 anni, superando i 45,4 registrati circa vent’anni fa. L’aumento deriva da due fattori principali: da un lato la ridotta natalità, che porta a un minor numero di giovani in città; dall’altro l’invecchiamento della popolazione esistente, che si riflette anche tra i residenti stranieri, ora pari al 21% del totale. Questo dato è particolarmente rilevante poiché gli immigrati, che vent’anni fa rappresentavano una quota molto più limitata, mostrano anch’essi un invecchiamento, accentuando l’impatto generale.

Le ripercussioni sui servizi sociali

Il cambiamento nella composizione demografica ha risvolti diretti sui servizi sociali: un numero crescente di anziani richiede attenzione specifica, mentre la base di popolazione più giovane si riduce. Milano, in questo senso, si avvicina alla situazione tipica delle grandi città italiane alle prese con queste trasformazioni.

Le sfide del welfare di fronte alla non autosufficienza degli anziani

Le condizioni di non autosufficienza coinvolgono circa 78mila persone over 65 a Milano, con una prevalenza femminile del 71%. Questo significa che molte di queste persone dipendono dalla cura altrui per le attività quotidiane. Il sistema di welfare cittadino, pur vantando tassi di copertura delle necessità residenziali superiori alla media nazionale, non riesce a garantire un’assistenza completa a tutti i bisognosi.

Il ruolo delle famiglie e dei caregiver

In pratica, la maggior parte del carico assistenziale ricade sulle famiglie e sui caregiver, che spesso devono affrontare situazioni complesse senza un supporto adeguato. Le strutture residenziali non bastano a risolvere il problema, sia per i limiti quantitativi sia per le risorse a disposizione. Si delinea così un quadro critico, dove domanda e offerta di servizi sociali faticano a incontrarsi, con conseguenze dirette sulla qualità della vita degli anziani e sulle famiglie coinvolte.

La solitudine e le implicazioni sociali nella vita degli anziani milanesi

Il fenomeno della solitudine si manifesta in modo evidente fra gli anziani e si riflette anche nella composizione delle famiglie. In vent’anni i nuclei monocomponente, cioè le persone che vivono da sole, sono aumentati dal 45% al 57%. Di pari passo cresce la percentuale di single, con celibi e nubili che passano dal 40,2% al 50%. Questi dati indicano una sempre maggiore separazione sociale per una fetta rilevante della popolazione.

Rischio di isolamento e disturbi psicofisici

Il problema della solitudine si intreccia con le condizioni di non autosufficienza, aggravando il rischio di isolamento e peggiorando la salute psicofisica degli anziani. Non è un caso se si contano oltre 48mila persone con disturbi depressivi nella fascia over 15, un numero che sottolinea l’importanza di interventi mirati anche sul piano della salute mentale. Infine, circa 62mila residenti convivono con disabilità varie, segnalando la necessità di politiche inclusive e servizi capaci di rispondere a bisogni diversificati.

Le indicazioni del piano welfare 2025-2027 per rispondere alle nuove esigenze sociali

Il Comune di Milano ha elaborato il Piano welfare 2025-2027 con l’obiettivo di dare indirizzi precisi alle politiche sociali della città. L’assessore al Welfare e Salute, Lamberto Bertolé, ha sottolineato che il programma prende in considerazione le basi già consolidate nel triennio precedente, ma soprattutto risponde ai profondi cambiamenti in corso.

Priorità del piano

Il documento individua quindi le aree di intervento strategico per sostenere anziani soli o non autosufficienti, rafforzare la rete dei caregiver familiari e ampliare le strutture residenziali. Si punta anche a contrastare la solitudine e a promuovere servizi per la salute mentale, temi che emergono con crescente evidenza. Le azioni prevedono inoltre attenzione particolare a disabili e persone con fragilità, con l’intento di migliorare il supporto e la qualità della vita in una città che cambia rapidamente.

Questo piano rappresenta la risposta istituzionale alle tendenze demografiche e sociali di Milano, e va letto come un tentativo di pianificare con pragmatismo il futuro del welfare locale. Sullo sfondo rimangono numeri e dinamiche che segnano l’evoluzione di una grande città italiana.

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