Matteo Costanza, 52 anni, originario di Triggiano in provincia di Bari, è stato estradato dalla Spagna e ora si trova in Italia. Viveva da tempo a Maiorca ed è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Millennium”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Nell’operazione di maggio scorso, i carabinieri hanno eseguito 97 misure cautelari collegate a un vasto giro di narcotraffico.
Il ruolo di matteo costanza nell’operazione millennium e i legami con la ‘ndrangheta
Costanza era ricercato perché considerato uno dei principali broker del traffico internazionale di droga accertato con “Millennium”. Il gip di Reggio Calabria, Francesca Mesto, aveva emesso nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare in carcere. L’inchiesta ha fatto luce su un sistema complesso di importazione di cocaina dal Sudamerica all’Europa, orchestrato anche grazie alla corruzione di funzionari doganali.
Un intermediario chiave per la cosca Barbaro
In questo contesto, Costanza svolgeva un ruolo chiave come referente spagnolo della cosca Barbaro “Castani”, che opera a Platì, in Calabria. La cosca è nota per le relazioni con il narcotraffico sudamericano e per estendere il proprio controllo nei territori europei, soprattutto attraverso figure come Costanza che agiscono da intermediari. La capacità di infiltrarsi nella logistica europea e la gestione di una ditta a Malaga, specializzata nel commercio di auto, ha permesso a Costanza di movimentare carichi significativi di sostanze illegali.
La collaborazione internazionale e l’arresto a maiorca
L’arresto di Costanza è avvenuto grazie a una stretta collaborazione tra il Nucleo investigativo di Reggio Calabria e l’unità I-CAN . Questi ultimi hanno avviato comunicazioni operative con autorità straniere per localizzare il ricercato. Dopo aver individuato la sua presenza a Maiorca, è stata coinvolta la polizia spagnola.
La richiesta di collaborazione è stata accolta e ha portato al fermo di Costanza sull’isola spagnola. L’azione congiunta tra forze dell’ordine italiane e spagnole sottolinea come il contrasto al narcotraffico internazionale coinvolga più attori e richieda una rete efficace di scambio informazioni. “Il trasferimento in Italia di Costanza evidenzia l’importanza della cooperazione tra paesi europei nel combattere la criminalità organizzata.”
Il procedimento giudiziario e il coordinamento europeo
Il trasferimento in Italia di Costanza è una dimostrazione del coordinamento tra le autorità e della capacità di agire a livello transnazionale contro le cosche. Il caso mostra come i legami tra criminalità organizzata calabrese e mondo della droga si estendano ben oltre i confini nazionali.
Dettagli sulle accuse e sulle indagini della dda di reggio calabria
Costanza è accusato di traffico internazionale di stupefacenti. Le indagini hanno dimostrato che, attraverso il proprio ruolo e la sua azienda a Malaga, ha facilitato l’ingresso in Europa di quantitativi rilevanti di cocaina, importata dal Sudamerica. Il metodo utilizzato prevedeva la corruzione di funzionari doganali, che garantivano il passaggio indenne delle sostanze.
La struttura criminale e le ramificazioni internazionali
L’operazione Millennium ha approfondito molteplici livelli di questa struttura criminale. Non solo aziende di copertura, ma anche reti di corruzione e complicità in vari paesi, con ramificazioni in Europa e oltreoceano. L’arresto di Costanza rappresenta un tassello importante nella lotta alle cosche calabresi che hanno esteso il loro controllo anche sulle rotte internazionali del narcotraffico.
Le 97 misure cautelari eseguite testimoniano un’inchiesta ampia e complessa, che ha colpito diversi esponenti e referenti della ’Ndrangheta. Costanza, con la sua residenza stabilita a Maiorca e la gestione dell’azienda a Malaga, incarnava un nodo fondamentale per i collegamenti internazionali. Il procedimento coordinato dalla Dda di Reggio Calabria continua a portare avanti approfondimenti su altre figure coinvolte e su meccanismi di importazione e distribuzione della droga.
L’estradizione conferma la volontà delle autorità italiane di assicurare alla giustizia tutti i responsabili coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti, anche quando si trovano all’estero. Le relazioni costruite con le forze di polizia spagnole hanno permesso di recuperare un elemento ritenuto di rilievo nel disegno criminale smantellato con “Millennium”.